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Rassegna Stampa |
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La Gazzetta del Sud - venerdì 19 ottobre 2007 at 09:38
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Fa festa l' Orlandina, sospinta nella serata milanese da uno stellare Diener (34) al cospetto di un'Armani non certo trascendentale sostenuta dal cuore grande dei suoi calorosi tifosi. Espugna il Palalido per 84-73 e comincia a respirare l'aria dell'alta classifica. I siciliani dominano la gara con una prestazione maiuscola sotto ogni punto di vista, con una condotta gagliarda e combattiva e giocando con cuore e gambe leggere proprio come coach Meo Sacchetti avrebbe voluto. La cronaca. Il match parte con una Pierrel più intraprendente ed organizzata, capace di colpire tre volte la difesa milanese dai 6.25 (due con Slay) mentre l'Armani Jeans si affida molto alle sue spiccate individualità mettendo in difficoltà i siciliani soprattutto sotto canestro, dove può sfruttare la sua maggiore profondità. Al 3'35", poi, il secondo fallo di Wallace con la Pierrel in vantaggio 9-11 apre una crepa nelle difesa biancoblù, prontamente sfruttata da Tourè e Sesay che fanno mettere la testa avanti a Milano. Diener è però abile a guadagnarsi qualche viaggio in lunetta, Milano cerca l'allungo con un perentorio 10-1 nel finale di quarto e solo una tripla allo scadere di Diener consente alla Pierrel di chiudere sotto di 4 lunghezze (25-21), con 7 punti di Diener e Slay ed una difesa rivedibile. Wojcik sale in cattedra in avvio del secondo quarto, colpendo da ogni zona del campo, e suona la carica ai siciliani (28-33 al 4'), ben coadiuvato da Gugliotta e da un "sorrisone" Howell finalmente presente. I lombardi sembrano reggere, invece dopo l'acuto di Bulleri crollano come un castello di carte sotto le folate di Diener (17 punti all'intervallo) e compagni, che piazzano un break di 13-0 (32-46) che solo l'ultima bomba di Tourè limita al -11 finale. L'Armani Jeans sembra un pugile in difficoltà, salvato dal gong sull'orlo del "ko". Unica nota negativa in casa Orlandina è il terzo fallo personale di Wallace. Riprende la gara con una Pierrel sempre arrembante, sapientemente capitanata dall'esperienza del polacco ancora a segno con cinque punti, a cui Milano risponde con Watson (fin qui anonimo) e Bulleri, che poi si fa pescare nella sua quarta penalità come Vukcevic poco prima. Alla virata di mezzo quarto sono ancora 11 le lunghezze di vantaggio dei siciliani (54-43), con la Pierrel che controlla l'inerzia mentre dall'altra parte Markovski prova con le rotazioni a scuotere la sua truppa ottenendo qualcosa soprattutto dai piccoli Gaines e Gadson, che a 2' dall'ultima sirena portano Milano a -8 (52-60). Ma Diener (a quota 22) e un contropiede di Ndoja danno ancora 10 punti di vantaggio a Capo d'Orlando, fissando il parziale sul 55-65. Milano tira fuori la rabbia dell'animale ferito, serra le fila in difesa, mentre in attacco Bulleri ed Aradori confezionano un 7-0 che dice 62-65. Però Diener (34) e Slay rispondono da campioni con un parziale di 9-0, tutto da tre punti, che stenderebbe un toro; figuriamoci questa Milano senza né capo né coda. I cinque falli di Sesay e Bulleri a 2'37" dal termine sul 68-76 fanno scorrere i titoli di coda alla partita e cominciare la festa dei tifosi che acclamano con una "standing ovation" questa Pierrel che chiude la gara sul 75-84 ed esce dal campo sotto gli applausi sinceri e convinti della Scala del basket. Luciano Chiesa
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Queste le agenzie di
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d'Orlando anche presso il Caffè del Corso e la Tabaccheria Valenti. |
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