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Rassegna Stampa

La Gazzetta del Sud - mercoledì 31 ottobre 2007 at 16:03

L'ora del capitano. La "festa nella festa" di domenica sera ha segnato il ritorno in A, dopo otto anni, di Francesco Orsini, insignito della fascia dal presidente Sindoni per la fedeltà alla causa biancazzurra (dal 2000 al 2005) e il ruolo rivestito per convincere il suo grande amico Gianmarco Pozzecco a dire sì all' Orlandina a luglio.
Non solo. Le coincidenze che spesso offre lo sport hanno presentato nella stessa sera del 28 ottobre il ritorno in A dei due grandi amici, insieme per la prima volta nella stessa squadra e vincenti sotto il boato della folla: il loro abbraccio finale (immortalato sulla prima pagina della "Gazzetta del Sud" di lunedì, ndr) resterà nella storia.
«Mancavo dalla serie A – dice Orsini – dal 1999, quando giocavo a Rimini. È stata un'emozione incredibile, innanzitutto perché non mi aspettavo una ovazione del genere da parte del pubblico. Lo so che i tifosi mi vogliono bene, ma un boato di quelle proporzioni mi ha sorpreso piacevolmente».
– Il "Poz" ti ha definito un capitano ideale: cosa significa rivestire questo compito in una squadra di serie A?
«Secondo me è un ruolo abbastanza importante nello spogliatoio, per far sì che i ragazzi sentano una presenza al loro fianco. Più che altro il capitano, per come lo sto facendo io, si mette al servizio della squadra e non ragiona egoisticamente. Per me, infatti, è molto più importante che vinca la Pierrel, che non ci siano incomprensioni tra i giocatori e che tutto vada nel migliore dei modi».
– Cosa hai provato abbracciando Pozzecco dopo una vittoria come quella di domenica nell'entusiasmo generale?
«Mi viene la pelle d'oca ancora a pensarci. Per Gianmarco provo veramente un sentimento particolare. Non avevamo mai giocato insieme, siamo molto amici e ho realizzato un sogno perché ci vogliamo veramente bene, siamo molto legati. E quell'abbraccio finale fa parte di quelle cose che veramente non si dimenticano».
– Come giudichi il cammino della Pierrel sin qui?
«Per come ho visto l'andamento di queste prime sette partite, ci mancano almeno due o quattro punti. Comunque sia, è un avvio molto positivo in un campionato strano, molto equilibrato; non ci sono le squadre forti di un tempo e non ci sono neanche quelle "materasso" che c'erano sino a qualche anno fa. E, per la squadra che abbiamo, secondo me questo può essere un vantaggio per noi».
– Anche perché l'organico al completo ancora non si è visto a causa degli infortuni.
«Esatto. Abbiamo avuto tanta sfortuna per questo».
– Quando il "Poz" sarà al massimo e il roster al completo, dove potete arrivare?
«Quando Gianmarco sarà nelle condizioni del precampionato, e non ci vorrà tanto, ne vedremo delle belle e potremo arrivare veramente lontano».
Giuseppe Lazzaro

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