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Rassegna Stampa |
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La Gazzetta del Sud - domenica 4 novembre 2007 at 11:21
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Esame di maturità sul parquet irpino del "PalaDelMauro" (inizio alle 18,15) per la Pierrel Capo d'Orlando, chiamata a dare un seguito alla splendida prestazione di domenica scorsa con la Snaidero Udine per verificare anche le malcelate ambizioni in prospettiva playoff. La gara di Avellino è la prima di un ciclo di quattro incontri alla portata dei paladini che ospiteranno nel prossimo turno Teramo, autentica sorpresa del torneo, per poi viaggiare alla volta di Scafati e Bologna, contro la Fortitudo. Incamerare almeno due vittorie equivarrebbe a consacrare la pattuglia di Meo Sacchetti tra le autentiche rivelazioni del campionato. E le premesse ci sono tutte, soprattutto dopo il pieno recupero fisico di Gianmarco Pozzecco che contro i friulani di Pancotto ha fatto compiere alla squadra l'auspicato salto di qualità sia in termini psicologici che tecnico-tattici: chiedere all'esplosivo Rolando Howell. E questo amplificato entusiasmo si coglieva in settimana durante le sedute di allenamento, senza attenuarsi nemmeno dopo il leggero infortunio che ha colpito il "Poz" mercoledì (risentimento muscolare) consigliando un giorno di riposo precauzionale. Venerdì la "mosca atomica" è tornata sul parquet più smaniosa di prima di dare l'esempio ai compagni, e accanto a lui si è rivisto Tamar Slay, clinicamente guarito dai postumi dell'infrazione corticale dell'alluce del piede destro. L'ala piccola americana è partita con la squadra ma sicuramente non sarà nello starting five: per il ruolo di "3" è favorito l'italo-albanese Klaudio Ndoja al quale l'aria della Campania fa proprio bene (all'esordio, nella vittoriosa trasferta a Napoli ha totalizzato 10 punti con 15 di valutazione) su Oscar Gugliotta, che pure è in crescendo di forma come ha dimostrato con Udine. È evidente che i due giocatori si alterneranno, e con loro Slay che sarà utilizzato solo in caso di emergenza stante che per dieci giorni non si è potuto allenare. I cambi saranno decisi dalle diverse situazioni di gioco, con Ndoja che è più adatto al gioco sporco, non si limita alla marcatura della guardia ed è fondamentale quando bisogna mettere pressione, mentre l'ex virtussino di colore è uno specialista difensivo che è cresciuto tanto nel tiro da tre sugli scarichi. La Pierrel è pronta ad affrontare le diverse situazioni tattiche che può presentare la partita, a seconda che Avellino si schieri con tre piccoli e due lunghi (Radulovic e Williams), come avvenuto nella vittoriosa trasferta di Bologna, oppure con quattro piccoli (Green, Ortiz, Righetti e Smith utilizzato come "4" tattico) ed uno tra Williams e Radulovic. Alla prima scelta i paladini replicheranno con il quintetto base (impiegando i "lunghi" Wallace ed Howell), mentre l'altra opzione verosimilmente obbligherà Sacchetti ad abbassare il quintetto. Determinanti per l'esito favorevole della partita per i biancazzurri saranno le contromisure al play tascabile degli irpini Green, dalle cui mani passa il gioco della squadra. Attaccare Green con successo, oltre che con Pozzecco, anche con Fabi e alla bisogna con il tignoso Mazeika, significa spegnere la luce ad Avellino che dal suo play riceve canestri ma anche inesauribile spinta per letali contropiede.
Walter Mangano
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Queste le agenzie di
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d'Orlando anche presso il Caffè del Corso e la Tabaccheria Valenti. |
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