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Rassegna Stampa

Giornale di Sicilia - martedì 6 novembre 2007 at 10:21

Come sempre la verità sta nel mezzo perché in un campionato di serie A dove c’è l’unica certezza della schiacciante superiorità dei campioni d’Italia della Montepaschi Siena, non è pensabile che la Pierrel autentica sia quella che aveva umiliato sette giorni prima la Snaidero Udine battendola con 28 punti di scarto, il top della società in serie A, né che sia quella sbiadita ammirata nel secondo tempo di Avellino, quando è stata asfaltata dai lupi irpini che l’hanno sbranata infliggendole ben 23 punti alla sirena finale. Considerando che poco prima del riposo lungo i biancoazzurri erano avanti addirittura di 12 lunghezze ed erano padroni del parquet, il meno 35 successivo (71-36) non può essere lo specchietto di tornasole attuale del quintetto allenato da Meo Sacchetti, o almeno così è lecito pensare fino al match di domenica prossima contro Teramo. Un crollo peraltro inspiegabile e non lo si può di sicuro giustificare solo con la prova super dell’Air che ha cambiato marcia quando gli avversari sono scomparsi di scena in attacco (da salvare il solo Adam Wojcik) e, soprattutto, in difesa. Scoppole così possono minare la fiducia e la tranquillità del gruppo ma anche essere salutari come ha confermato Udine domenica. “Se sarà salutare non lo so – spiega coach Meo Sacchetti – ma di sicuro c’è che se non metteremo in campo la cattiveria e l’intensità necessarie contro ogni avversario non andremo da nessuna parte. Non basta far vedere una buona pallacanestro a sprazzi come ci è capitato anche ad Avellino se non si abbina a doti caratteriali fondamentali per vincere, in particolare quando giochi in trasferta. Comunque onore ad Avellino che ci ha messi in difficoltà con la difesa su Pozzecco che è stata l’arma vincente poiché da lì si sono innescati i contropiede che hanno deciso il match. Di solito trovavamo qualcosa in più dagli altri, stavolta non c’è stato nulla da fare”.
Claudio Argiri

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