Orlandina Basket

Rassegna Stampa

Giornale di Sicilia - venerdì 9 novembre 2007 at 10:28

Domenica scorsa ad Avellino gli hanno dato il vero bentornato in Italia, dopo l’esordio esplosivo contro Udine che probabilmente lo aveva illuso sul livello del basket italiano e sulle possibilità che ha la sua Pierrel, squadra nata per salvarsi e che dopo il mercato e le prime giornate sembrava e sembra poter puntare ad un posto nel gotha del campionato di serie A dove al momento tra la seconda e l’ultima c’è poca differenza. Ovviamente Gianmarco Pozzecco non è un pivellino qualsiasi ed a 35 anni ha imparato a gestirsi fisicamente e mentalmente ed a capire le reali situazioni, cioè che non era tutto oro quello del debutto e non è solo piombo quello in Irpinia. Da un Green (il Nate di Udine a cui dedicare il trionfo) ad un altro (il Marques di Avellino che è stato un incubo) c’è stata solo una settimana e la mosca atomica non si è certo abbattuta dopo come non si era esaltata prima. Domenica al Palafantozzi contro un Poeta (il playmaker di Teramo che per la verità è acciaccato ma dovrebbe giocare dopo aver saltato l’ultimo match per infortunio, ndc) ne sapremo di più sulle sue condizioni momentanee che dopo un mese e mezzo di stop per infortunio e due sole partite nelle gambe non possono certo essere ideali. Magari oltre alle belle donne che si presuppone compaiano nei suoi sogni notturni (e nella realtà), da qualche giorno il Green che l’ha fatto nero con 5/8 da tre, 8 falli subiti, 7 recuperi, 12 assist ed il mostruoso 56 di valutazione, sia apparso come a volerne scuotere l’orgoglio del campione, di un fuoriclasse senza paura che sta preparando meticolosamente come non mai proprio per questo la prossima sfida. I suoi tifosi aspettano Pozzecco con ansia e fiducia sapendo quanto il loro idolo abbia una voglia matta di ripagare chi ha creduto fortissimamente in lui e lo coccola come un bimbo, ed anche il pivot Rolando Howell lo attende dopo essere ritornato ad Avellino quello di inizio stagione, con i 0 rimbalzi catturati a testimoniare di una prova abulica dopo l’illusione che fosse definitivamente rinato contro Udine. Un’illusione che non deve diventare delusione ma coesione, unione, passione, da mettere sul parquet nei 40’ contro Teramo che, alla vigilia delle due trasferte di fila a Scafati e Bologna, somigliano quasi ad un bivio dove è fondamentale imboccare la strada giusta. Al Poz il compito di indicarla, agli altri, Howell in testa, quello di imboccarla con il loro leader.
Claudio Argiri

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