Orlandina Basket

 
Orlandina basket
> Società
> Roster
> Calendario
> Calendario Eurocup
> Forum
> Settore Giovanile
> Biglietti
> Turismo
> Orlandina Card
> Home
> Precampionato 2007
> Campionato 2007
> Roster
> Palafantozzi Interno
> Palafantozzi 360°
> La Storia
> In TV AM
> Players
> Team
> Società
> Tiri da tre
> Fai Canestro
> Scopri la foto
> Be Like Mike
> Slam Dunk
> Upea
> AND1 Sponsor Tecnico
> Capo d'Orlando
> Lega di Basket
> Aiap
> Legadue
> Orlandina Team
> WBC 2001
> Basketground
> Radio Italia Anni 60
> Eventi di sport

 
 

Rassegna Stampa

Corriere dello Sport - martedì 20 novembre 2007 at 15:57

Gianmarco Pozzecco, 35 anni, continua a rappresentare un punto di riferimento del basket italiano. Rientrato dall’esperienza di Mosca, ha riabbracciato il nostro campionato riappropriandosi di un trono. Re degli assist e, senza dubbio, simbolo dei cestisti italiani protagonisti..in Italia. Merce rara. Intanto, grazie al “Poz”, Capo d’Orlando vola. Terza in classifica, un magico sogno per la Sicilia del basket e per una realtà tanto piccola quanto speciale. Fenomeno a colori. Un fiume di sincerità.
«Mandare a canestro un compagno vale più di segnare. Ne ho fatti già tanti di punti. L’assist è un modo per mettere in partita un compagno. Un dato di qualità: domenica ne ho dispensati nove senza accorgermene».
Sono rimasti in pochi come lei.
«Attendono tutti il ricambio generazionale. I nomi ci sono, basta valorizzarli. Poeta è il primo. Un play bravo a leggere il gioco, possiede personalità. Ho fatto i complimenti al patron di Teramo».
Cosa gli ha detto?
«Ha puntato su un giovane affidandogli la regìa. Ha stravinto. Le altre società prendano esempio».
Come fanno, se mancano gli italiani?
«Hanno segato le gambe a potenziali play italiani. I pochi, in serie A, sono accomunati da un dato: tutti sopra i 180-185 cm. Hanno voluto che fosse così».
In che senso?
«Circa 7-8 anni fa passò una circolare, erano i tempi di Tanjevic. Si leggeva che nelle giovanili non dovevano esserci atleti più bassi di 185 nel ruolo di play. Mi mandò in bestia questa cosa. Roba da querela. E’ una discriminazione. Steve Nash, il migliore al mondo, non è certo un gigante. Green di Avellino è alto 165 ed è un fenomeno. I piccoli vanno forte».
Anche le “piccole” corrono. Capo d’Orlando, Teramo, Avellino, Montegranaro, Biella, Udine…
«Escludendo Siena, va così. Il motivo? Le blasonate comprano soltanto, credono di fare gli affari all’estero ritrovandosi poi con mezze figure tra le mani. Milano ha vinto tre partite e lo deve soprattutto a Gallinari e Bulleri. In generale, meglio che gira così, forse capiranno gli errori».
E’ colpa del mercato sempre aperto?
«Logico, scambiano come matti, con l’idea di migliorare, invece creano confusione. Non ci stupiremo nel vedere un cestista che gioca contro se stesso nella squadra avversaria. E’ chiaro: in tanti hanno l’interesse a tenere i giochi sempre aperti. Non so precisamente chi affronterò la domenica. Hanno snaturato il basket e presto vedremo tanti stranieri naturalizzati italiani. Alcuni già fanno panchina».
Sembra il discorso delle marche contraffatte.
«Ma sì, sposano la prima che capita, magari sborsando anche del denaro e il gioco è fatto. Vuole che non accada già?»
I soldi muovono il mondo. Lei, però, è paladino dei valori.
«In Italia non ci sono tanti soldi. In Spagna e Russia sì e sanno pure fare gli affari nel basket». La passione non si compra.
«Senza ipocrisia: è capitato a me in Russia. Mica cambiava qualcosa se andavo a giocare su un parquet siberiano piuttosto che a Vladivostock? Vale lo stesso per stranieri che vengono in Italia. Cosa se ne fregano di giocare a Udine, Scafati o altrove? Prendi Gaines, a Milano irriconoscibile, passato a Treviso fa il fenomeno...».
Pozzecco di soldi ne ha guadagnati. In particolare in Russia. Ciò che conta è l’esperienza. Adesso vuole regalare i playoff a Capo d’Orlando.
«Tutto fila liscio senza fare programmi. Poi il binomio tra basket e bellezza di questo posto è difficile trovarlo in giro, sto troppo bene».
Il film della seria A è davvero «Siena e i 17 “nani”»?
«La classifica dice così. Il livello del campionato, paradossalmente si è alzato».
Grazie a chi?
«Alle “piccole”. Mai visto Teramo, Avellino così forti, per esempio. E mai visto Milano e Treviso tanto in difficoltà, tra le grandi. E’ dura salvarsi, è meno arduo raggiungere i playoff».
Anche una blasonata rischia di retrocedere.
«Vero. E intanto comprano piuttosto che investire..».
Di Beniamino Pescatore dal Corriere dello Sport

Indietro  - Stampa



ORLANDINA'S
CORNER SHOP



CLICCA QUI!



CLICCA QUI!


Sono in vendita anche presso le agenzie del Circuito Box Office Sicilia i biglietti di tutte le gare casalinghe della Pierrel. I tagliandi saranno disponibili da tutti i lunedì precedenti la partita.
Queste le agenzie di Box Office Sicilia.

Inoltre i biglietti in prevendita saranno disponibili a Capo d'Orlando anche presso il Caffè del Corso e la Tabaccheria Valenti.

 

- Benvenuti - Tifosi connessi 1713

Copyright © 2007 orlandino.it. Tutti i diritti riservati
Webmaster e designer