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Rassegna Stampa

La Gazzetta del Sud - venerdì 23 novembre 2007 at 16:24

Poz, ci siamo: domani sera torni al "PalaDozza" per l'anticipo contro la Fortitudo. Non venirmi a dire che è una partita come le altre...Risata nel cellulare, poi Gian-marco Pozzecco parte in quinta:«Purché tu non mi chieda se esulterò quando segno... No, è normale che non sia una partita come le altre. Sono stato alla Fortitudo due anni e mezzo e ne sono orgoglioso, mi fa un grande piacere rivedere tante persone con cui ho giocato o ho vissuto in quegli anni bellissimi».- Dal punto di vista tecnico però non è stato tutto rose e fiori, specie con Repesa dopo una buona prima stagione.«È vero, ma al di là delle prestazioni o dei risultati della squadra io alla fine mi lego più alle persone. Certo, i ricordi diVarese sono indelebili perché lì ho giocato otto anni e vinto uno scudetto, ma anche alla Fortitudo ho avuto rapporti umani importanti, a Bologna ho amici fraterni che non vedo l'ora di rivedere».- Ovvio che ti dispiaccia vedere la Effe tanto in crisi.«Eh sì, basterebbe anche solo quanto mi dispiace per Mancinel-li e Bagaric, che giocavano lì con me, o per Abele Ferrarmi (il massaggiatore, ndr). Ma da Seragno-li in... giù ho tanti amici anche tra i tifosi fortitudini; magari non tutta la Fossa dei Leoni, ecco. Certo, è logico che se vinceremo sarò felice!».- La sensazione è che Pozzecco arrivi a questa sfida in grande crescita, al di là delle statistiche che comunque ti incoronano giare degli assist. È evidente che la tua presenza da un'altra dimensione al gioco della Pier-rel.«In crescita? Eh, sarebbe una tragedia se fossi in discesa... Mi sono reso conto che non serve più che io segni 20 punti a partita come io stesso pensavo prima del campionato, visto che poi è arrivato Wojcik e sono esplosi Diener e Wallace, è normale che mi debba mettere a disposizione. Ma ti dico la verità: io non sento la necessità di segnare tanto, e non solo perché l'anno prossimo smetto. Quando ho vinto lo scudetto aVa-rese ne segnavo 15, quando sono stati 25 era perché servivano».- Ad inizio stagione avevamo giocato con i numeri: meglio un Pozzecco da 10 punti e 10 assist che uno da 20 punti.«Mi va benissimo, anche perché significa che la squadra segna 30 punti. Guarda, per me la situazione è ideale: l'ambiente da serenità, il clima è idilliaco grazie inpri-mis a Meo, poi stiamo giocando bene e la squadra è costruita per un certo tipo di pallacanestro, che io considero il più redditizio perché a quei ritmi ci sono più ca-nestrifacili. È andatamale contro Avelline, ma lì non ero al meglio fisicamente e forse pensavo ancora di dover segnare 25 punti. Ora la mia gratificazione è vedere Diener e Wallace che l'anno prossimo guadagneranno un pacco disoldi, o lo stesso Meo che per me è il naturale successore di Recalcati sullapanchinadellaNazionale. Contro Scafati, dopo aver dato a Mazeika l'assist per la sua prima tripla della stagione, correndogliincontro gli ho gridato "Testa di..., sono più contento io di tè!". E lui: "No, sono contento, è che non lo do a vedere". Questi lituani...».- Siamo quasi a un terzo della stagione regolare, hai iniziato a fard un'idea sul campionato. Dove può arrivare laPierrel?«Ho detto in un'intervista che in questo campionato è più facile andare ai playoffche salvarsi, e lo confermo. Silotteràfino allafine:a fare la differenza saranno poche sconfitte perché saremo tutte lì, tranne chi riuscirà ad avere continuità per tutta la stagione. Attenzione, però: io non mi nascondo, ai playoff penso ma se fosse un campionato diverso lo direi con più convinzione. In coda ci sono squadre come Treviso, che con Mahmuti risalirà. Napoli che ha preso Jumaine Jones, lastessa Milano che comunque farà fatica: non saranno tutte laggiù alla fine del campionato».- Hai appena detto che a fine stagione smetterai; chi lo dice ora a Wojcik, che ha prolungato per un altro anno? «Ma lui fa bene, perché è una belva: visto com'è integro a 37 anni? Allora: al 99 per cento smetto, ma se dovessi giocare un altro anno, a meno che mi chiamino i La-kers... ma neanche, non c'è storia: quell'1% per cento è a Capo d'Orlando».
Max Passalacqua

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Inoltre i biglietti in prevendita saranno disponibili a Capo d'Orlando anche presso il Caffè del Corso e la Tabaccheria Valenti.

 

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