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Rassegna Stampa

Giornale di Sicilia - martedì 27 novembre 2007 at 15:20

Alla fine anche la Fossa della Fortitudo ha dovuto rendere omaggio al Poz, voglioso di dimostrare proprio davanti ai suoi vecchi tifosi di essere ancora la “mosca atomica”. La missione è stata compiuta in pieno come dimostrano i numeri conclusivi con 36’ di utilizzo, 6 falli subiti, 25 punti con 8/11 al tiro da due, 1/5 da tre, 6/6 ai liberi, 2 rimbalzi, 5 palle perse, 1 recuperata, 7 assist e 29 di valutazione, la più alta del match dopo quella del compagno di squadra Tamar Slay. L’ovazione del PalaDozza, con i tanti nostalgici che avrebbero sognato Gianmarco Pozzecco nuovamente in maglia fortitudina, è stata la logica conseguenza di una prestazione cui è mancata solo la ciliegina sulla torta, ovvero la vittoria della sua Pierrel. La delusione del Poz è per questo palpabile anche se la sua squadra, pur sconfitta, è cresciuta nella considerazione generale e resta più che mai in corsa per il prestigioso traguardo parziale delle final eight di Coppa Italia. “Avrei desiderato un altro ritorno a Bologna – spiega Pozzecco – perché giocare bene e perdere non mi interessa, soprattutto perché siamo andati vicini a vincere ed il rammarico è notevole. Purtroppo la cattiva gestione di qualche pallone ed alcuni tiri sbagliati che di solito vanno dentro ci è costato il successo. Devo dire che anche qualche fischio arbitrale non mi è piaciuto. Ma vuol dire che doveva andare così, sono comunque contento di come la squadra ha giocato, anche se speravo in una serata diversa ed avrei volentieri dato un dispiacere ai miei vecchi tifosi. Gli applausi del pubblico di Bologna prima e dopo mi hanno fatto piacere e mi hanno fatto emozionare non poco. E’ stata dura e non oso immaginare cosa succederà al mio ritorno a Varese”. Prima di allora ci sono altre tappe a partire da quella di domenica al PalaFantozzi contro la Premiata Montegranaro, lì dove probabilmente il Poz tornerà tra i ranghi e penserà soprattutto a fare il playmaker vecchio stampo, come già successo in casa contro Teramo quando si è concesso solo 5 tiri giocando meno minuti. A Bologna il palcoscenico era giustamente tutto suo anche perché la serata era di quelle buone, mentre per altri compagni, Slay a parte, il PalaDozza è stato piuttosto indigesto.
Claudio Argiri

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