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Rassegna Stampa |
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Giornale di Sicilia - giovedì 27 dicembre 2007 at 09:24
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Il frenetico calendario di fine anno non dà alla Pierrel la possibilità di rifiatare perché stasera (palla a due ore 20.30, diretta su Radio Italia anni ’60 anche via internet) c’è la trasferta di Varese, decisiva, in caso di vittoria, per l’accesso alle final eight di Coppa Italia. Arbitreranno Taurino (4 vinte, di cui 3 in questa stagione, e 7 perse in A con i biancoazzurri), Seghetti (4-4) e Lo Guzzo (2-5). Sarà la grande rentrèe dell’ex Pozzecco ma anche di Rolando Howell e dello stesso Sacchetti che dei lombardi è stato a sua volta una bandiera in campo e che in estate, prima di firmare per Capo d’Orlando, pensava e sperava di poter guidare dalla panchina. “Per me è una sfida dal doppio significato, ma io sto bene a Capo d’Orlando”, sottolinea coach Meo Sacchetti, forse rimpianto in Lombardia. Il tecnico paladino, che ritroverà sull’altra sponda uno dei suoi maestri di quando era giocatore, il “vate” Bianchini, punta molto sui suoi pupilli Diener, Wallace e Slay, ma, soprattutto, sulla voglia dei due ex, con Howell che non si è lasciato in armonia con il club lombardo e vorrà dimostrare davanti a tifosi che, probabilmente, lo accoglieranno con i fischi, che il vero Rolando è quello di Capo d’Orlando e non dei due anni molte ombre e poche luci di Varese. C’è poi quel matto del Poz che ha pensato di chiedere al presidente Sindoni di saltare questo match perchè soffre nel vedere il suo primo amore affondare in classifica dove occupa l’ultimo posto e mai come quest’anno rischia la retrocessione. Ovviamente alla fine, grazie all’intervento di Sacchetti che gli ha fatto capire che era in ballo la lealtà anche verso le altre squadre, Pozzecco sarà sul parquet e magari farà come quei calciatori che segnano contro la loro ex squadra e non esultano ma, dopo l’ultima birichinata, ha l’obbligo di trascinare la sua Pierrel al primo trionfo a Varese dopo 2 ko a Masnago (e 2 successi al PalaFantozzi), con i locali privi dell’infortunato pivottone croato Skelin. "Ci ho provato – conferma Pozzecco, 3 vinte ed 1 persa da ex contro Varese in maglia Fortitudo, con 29 punti e 16 assist globali, numeri normali – perché sono davvero combattuto dentro e non so come reagirò quando scenderò sul parquet dove mi sono formato come cestista, ho vinto uno scudetto ed ho ricordi indelebili, anche con i tifosi. E’ normale che per me non sia una partita come le altre, sono stato a Varese otto anni, mica otto giorni, e so che sarà l’ultima volta che giocherò a Varese visto che mi ritiro a fine anno e qualche lacrima ci scapperà. Però sono un professionista, devo cercare di vincere per Capo d’Orlando, la cui scelta, al di là dei risultati, fino a questo punto mi ha confortato. Questa Pierrel ha delle analogie con la mia Varese dello scudetto. Qui sulla carta siamo considerati ancora meno, però vediamo cosa succede”. Ed il destino della Pierrel, almeno stasera, è soprattutto nelle mani della “mosca atomica”, re degli assist in A con 8,11 a match, atteso ad una grande prova stile quella, peraltro inutile, dell’altro ritorno da ex a Bologna condita con 25 punti, anche per cancellare l’ultima uscita contro Biella, quando alla fine in mezzo al campo, con la solita schiettezza, si è scusato con i suoi attuali sostenitori, giusto per capire quante ne ha combinate, in particolare nella fase centrale del match. Un successo a Varese sarebbe la ciliegina sulla torta natalizia della superba vittoria su Biella (pagata dalla società, caso più unico che raro, con la curiosa ammenda di 288 euro per un calcetto ironico della mascotte all’arbitro Chiari, ndc), seconda forza di un campionato che, Siena a parte, è dominato dalle cosiddette “piccole”, con le bolognesi, Milano, Treviso e Napoli in crisi. C’è aria di golpe anche in ottica play-off. D’altronde segnare 100 punti di forza, con grinta, cuore e tecnica, ad una squadra come quella piemontese non è roba di tutti i giorni e conferma i paladini come quarta realtà della serie A. La Pierrel lo ha fatto tirando con il 65% da due (31/48) tra cui uno straordinario 12/15 dell’mvp Diener, un bel modo per “Mandrake” di riscattare il flop contro Pesaro, come solo i campioni veri sanno fare. “Il carattere di Drake io lo conosco – rimarca Sacchetti – è un ragazzo che potrà anche sbagliare una volta ma non rinuncia mai ai suoi tiri ed anche stavolta è stato così e spero si ripeta a Varese”. Lo sperano anche i tifosi, in primis quelli del gruppo organizzato che prima di Biella hanno esposto lo striscione “Buon Natale …anche a chi ci guarda da lassù”, rimasto al PalaFantozzi in memoria di Gabriele Sandri, il supporters laziale morto ad Arezzo. Claudio Argiri
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