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Rassegna Stampa |
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La Gazzetta del Sud - venerdì 28 dicembre 2007 at 08:46
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Un Meo Sacchetti raggiante si presenta in sala stampa ed analizza questa nuova impresa dei suoi moschettieri: «Ci tenevo particolarmente, stasera (ieri per chi legge, ndc) perché quando sei stato giocatore e capitano di Varese qualcosa ti rimane e vuoi fare bella figura a casa tua. Sono contento anche per il carattere mostrato dai ragazzi perché sotto di 10 punti abbiamo recuperato con la zone-press e dimostrato di avere dei grandi uomini. Poi alla fine abbiamo saputo fare canestro in una gara con poca difesa e molto attacco. Senza offendere nessuno, penso che non abbiamo rubato nulla e meritato questi due punti». – Alla fine che cosa ha contato di più? «Mah, noi nel primo tempo abbiamo avuto un atteggiamento molle, e così la frustata di andare sotto di 10 punti ha punto nell'orgoglio qualcuno dei miei uomini e siamo riusciti alla fine a fare e trovare dei tiri importanti. Anche Varese ha colpito dall'arco, ma anche perché dopo aver perso Skelin per infortunio ha ora poche soluzioni interne. Abbiamo fatto questa zona adeguandoci ai loro giochi, e quando non funzionava ci siamo adattati alle loro caratteristiche per smascherarne i difetti e colpirli al meglio. Ora gioisco per le Final Eight e torno ad essere il primo tifoso di Varese». Chiusura con il Poz pensiero: «Sono chiaramente felicissimo della vittoria e della conquista delle Final Eight, ma ci tengo a dire che quello che ho vissuto qui a Masnago (la standing ovation finale, ndc) è una delle cose che ti restano dentro per sempre. Non potrò più tornare a Varese in pantaloncini e maglietta: questa è stata la mia ultima apparizione da giocatore in questo palasport. Il mio coach Meo Sacchetti mi pressa, dice che non devo smettere e fare almeno un'altra stagione, io però ho deciso: a trentacinque anni è ora di lasciar perdere il basket giocato. È stata davvero l'ultima sinfonia». Chapeau, Poz... Raggiante il presidente Enzo Sindoni: «In una sola partita ne abbiamo giocate cinque-sei insieme; posso dire che abbiamo ottimi giocatori ma soprattutto grandi uomini, visto l'atteggiamento che hanno mostrato nei momenti difficili. È una squadra che ha carattere e ci crede, e che stasera ha messo una pietra quasi "tombale" sull'obiettivo stagionale della salvezza: difficile servano più di 24 punti, anche se è bene ricordare che a questi livelli non si può dare nulla per scontato». – Domenica l'assalto all'imbattuta capolista Siena. «Domenica sarà una festa per la Sicilia e per il Sud. Battere Siena? Sarà già uno spettacolo esserci con la serenità di non giocarsi tutto e davanti al nostro pubblico che è veramente un valore aggiunto; questo successo è soprattutto loro».(l.ch.)
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