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Rassegna Stampa |
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La Gazzetta del Sud - lunedì 31 dicembre 2007 at 10:04
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La festa del basket è riuscita alla perfezione. Grande spettacolo in campo, grande pubblico, la giusta consacrazione – davanti alle telecamere di Sky – per due squadre che con obiettivi diversi stanno andando al di là di qualsiasi previsione. Anche senza le star lituane Lavrinovic e Kaukenas, la Montepaschi ha confermato di essere di un altro pianeta per la serie A italiana. Sbriciola record, vince con uno scarto-medio superiore ai 20 punti, gioca una pallacanestro ai limiti della perfezione, ha una statura da Final Four di Eurolega. È stato così anche ieri pomeriggio a Capo d'Orlando. Un intero girone d'andata senza sconfitte, una superiorità schiacciante pure su questa Pierrel dei miracoli, scesa in campo con la forza dell'entusiasmo dopo aver centrato un traguardo storico come le Final Eight di Coppa Italia. L'illusione, però, è durata poco, non più di cinque minuti. Poi è stata solo sinfonia senese a suon di triple (12/28), assist e recuperi. Coach Pianigiani ha dimostrato enorme rispetto per l'Orlandina. Ha chiesto ai suoi concentrazione e intensità sin dal primo minuto ed è stato ripagato con l'ennesima prestazione di altissimo livello. Trascinata dai suoi splendidi tifosi, la Pierrel ci ha provato, ha avuto anche momenti di sconforto, con l'orgoglio di un mai domo Wallace da 16 rimbalzi ha cercato di non arrendersi allo strapotere biancoverde, ma alla fine ha ricevuto lo stesso trattamento delle altre sedici "vittime" che l'hanno preceduta: -22 alla sirena. L'Orlandina è andata a sbattere contro un muro, la difesa toscana quando è cresciuta di giri non ha concesso nulla, mentre la fatica per l'impresa di giovedì sera a Varese si è fatta sentire presto. E il crollo è stato lento e progressivo, con la Montepaschi che non ha mai allentato la presa, rimanendo sempre con la testa nel match. Coach Sacchetti si è goduto uno splendido inizio di partita, ma non ha avuto il massimo da tutti. E l'impresa, così, è diventata subito impossibile. Quando Siena ha iniziato il suo volo, il buon Meo ha cercato di frenare l'emorragia. Ma è stato inutile: la capolista, con le sue rotazioni stellari, ha neutralizzato con facilità la zona e il pressing a tutto campo (già decisivo nella rimonta di Varese), impedendo all'Orlandina di scendere sotto la doppia cifra di svantaggio. Dopo la prima palla a due le scariche di adrenalina fanno la differenza a favore dei biancazzurri. I duelli Pozzecco-McIntyre e Slay-Sato sono emozione pura. Il duo-Pierrel con 12 punti consecutivi firma il 14-10 al 5'. Il "PalaFantozzi" è in visibilio, ma è evidente che Capo d'Orlando sta giocando al di sopra delle sue possibilità, mentre Siena ha maggiore fluidità offensiva, una diversa solidità difensiva e attende con pazienza di piazzare il primo break. Che arriva puntuale: 2-10 in tre minuti, con un paio di decisioni arbitrali abbastanza discutibili, compreso un fallo tecnico alla panchina paladina, a causa di un presidente Sindoni eccessivamente nervoso per un contesto celebrativo. La Montepaschi prende il comando delle operazioni (16-20) che non cederà più. Neppure l'esperienza di Wojcik al posto dell'altalenante Howell riesce a dare la svolta. Siena è un metronomo. Difende forte, sviluppa contropiede e transizione con il genio di McIntyre e l'equilibrio di Stonerook, perde pochi palloni. Il 26-29 dell'11' rappresenta l'ultima fiammata dell'Orlandina e di Tamar Slay, perché entra Ilievski e il suo impatto sulla gara è devastante. Il macedone è una macchina da canestri, realizza 10 punti in un amen, migliora la circolazione e mette le ali ai toscani (34-45 al 17'). Sacchetti abbassa il quintetto, ma con un Diener da zero punti non si può fare molta strada. E così, quasi in chiusura di tempo, McIntyre sigla dalla lunetta il 35-50 che di fatto chiude i giochi in anticipo. Della ripresa c'è poco da ricordare: la Montepaschi con il neo arrivo Romero si issa a +21 (39-60) approfittando di un rientro in campo troppo molle dei biancazzurri. Accanto ad un monumentale Ilievski sale in cattedra Thornton, ma è la squadra che gira a meraviglia. L'arbitro Cicoria fa il protagonista e viene pesantemente contestato dal pubblico, Pozzecco e Diener trovano finalmente la via del canestro per riportare la Pierrel a -14 (65-79). Ma la forza delle corazzate si vede in questi momenti: Pianigiani chiama time-out e Siena torna a correre, fissando il massimo vantaggio proprio sull'azione conclusiva.
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