Orlandina Basket

Rassegna Stampa

Giornale di Sicilia - martedì 8 gennaio 2008 at 10:22

La Pierrel si era comportata bene nel girone d’andata e la Befana l’ha premiata con una vittoria che, dopo quelle di Milano e Varese, sfata anche il tabù del parquet di Bologna che in serie A non era mai stato violato dai biancoazzurri e che, invece, è caduto nel giorno dedicato alla vecchietta con la scopa. Un successo, quello in volata contro La Fortezza, che conferma i paladini nell’olimpo del basket italiano, non più come rivelazione né tantomeno come meteora ma come splendida realtà. Coach Sacchetti continua a parlare di salvezza (sono 12 le lunghezze di vantaggio sul penultimo posto, ndc), ma la quarta forza ex-aequo della serie A, con 6 punti di vantaggio sulla nona posizione è legittimata a sognare i play-off, soprattutto se dovessero arrivare altri 2 successi nelle prossime 4 partite, ovvero quelle che separano la Pierrel dalle final eight di Coppa Italia. “Con tutti i problemi che ha avuto la Virtus un’altra squadra avrebbe ammazzato subito la partita soprattutto dopo essere andata a + 15 nel primo quarto – spiega Meo Sacchetti – ma noi siamo fatti in questa maniera e li abbiamo fatto rientrare nel match.

Anche noi siamo stati poco brillanti anche perché venivamo da una settimana travagliata per via dell’influenza ed a lungo abbiamo difeso molto peggio di come facciamo di solito. Però abbiamo giocatori di talento e con un paio di difese fatte bene alla fine siamo riusciti a trovare questa vittoria che ci porta a 22, con 4-6 punti in meno della quota salvezza. Solo dopo averla raggiunta penserò ad altro sempre che il Poz mi faccia arrivare”. E quel matto di Gianmarco Pozzecco gli grida “amunì” al termine del suo ultimo match in carriera, almeno nella regular season, nella città delle due torri, quasi a voler dire andiamo verso i play-off, parola al momento più tabù dei campi di Roma e Siena che rimangono gli unici mai violati dal quintetto di Capo d’Orlando in due stagioni e mezza di serie A. Il PalaMalaguti è stato espugnato grazie al contributo di tutti, con la “mosca atomica” eletto mvp del match, scatenato nel secondo periodo chiuso con 16 punti e 4 assist, e perfetto direttore d’orchestra negli ultimi 3’, quelli che sono valsi il trionfo. “Peccato dover smettere ora che ho trovato chi, come Sacchetti, mi fa allenare e mi sa prendere come nessun altro finora – chiosa Pozzecco – e sai che ti dico, sono innamorato di Meo come lo sono del presidente Sindoni e del dirigente Meluccio Perrone e sposerò chi dei tre riuscirà a portarmi più palline da ping pong”. Questa l’ultima del Poz, prendere o lasciare. Magari ce ne fossero personaggi positivi come lui, o ne nascesse un altro, per il basket italiano i cui dirigenti, più di quelli della Pierrel, dovrebbero fare di tutto per impedirgli di ritirarsi a fine campionato.

Claudio Argiri

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