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Rassegna Stampa

Il Corriere dello Sport - mercoledì 9 gennaio 2008 at 18:51

di Beniamino Pescatore
Negli occhi azzurri di Drake Diener non c'è sol­tanto il mare di Capo d'Orlando, agitato dal vento d'inverno e dal vento di passione per la Pierrel. Una straordinaria, apparente, serenità è indice di grande maturità per la guardia di Fond du Lac, che fino a un paio di anni fa aveva tutte le ragioni per sentirsi un giocatore finito. Oggi tra­scina l'Orlandina, ieri trascinava se stesso, tenen­dosi l'addome: dolori lancinanti, come un'appen­dicite sempre viva, costante.
Diener combatte una battaglia in cui il soldato nemico può terminare le potenti bombe, ma di cartucce da sparare ne ha sempre. E' il morbo di Crohn, un disturbo cronico che infiamma l'intesti­no: può essere tamponato ma non esiste cura. An­no 2005, la carriera all'apice, tante le opzioni: se­condo Draft Nba, passaggio in Europa, Summer League? Il grande basket a due passi. Drake non sapeva che, superato l'angolo, avrebbe trovato il nemico, terribile avversario da vincere.
Tutto iniziò verso la fine della sua stagione Se­nior a DePaul, era la prima stella del Liceo di Goodrich. « Dolori allo stomaco, cinque mesi di pellegrinaggio da un ospedale all'altro. Infine, al St. Joseph's Hospital di Chicago mi riscontrarono un tumore grande come il pugno, eppure c'erano dei dubbi - ricorda - perché dimagrivo? Era il me­se di ottobre e si giunse alla conclusione: 'hai il morbo di Crohn' mi dissero, paradossalmente mi sentii sollevato, non perché avevo perso già 25 kg ma perché il male non aveva il terribile nome di 'cancer'. Il basket? Non ci pensavo più ».
Questa malattia in Italia tocca circa 3 persone ogni 100.000 ma nel solo Stato del Winsconsin al­meno il doppio. La ruota della sfortuna aveva col­pito lui, ma Drake non si è mai arreso a tale pro­spettiva, ha lottato, si è rimesso in forma tornan­do al basket giocato nel 2006 grazie alla chiama­ta del giemme Vacirca che lo ha portato prima a Castelletto Ticino, con Sacchetti coach, quindi questa stagione a Capo d'Orlando.
La vita è adesso. Quei dolori sono un ricordo, ma il male è sempre lì, in agguato. « Lo tengo a ba­da con 6 pillole al giorno. Sono fortunato, conosco persone costrette a prenderne anche venti », rila­scia il giocatore che sul suo stomaco ha una cica­trice frastagliata come promemoria di numerosi interventi chirurgici.
Il padre, Dick, insegnante in pensione e uno dei migliori allenatori di high school dello stato del Wisconsin, ruolo che ha occupato per 22 anni, è stato il primo allenatore di Drake e l'ultimo a dar­si per vinto. Proprio come il figlio - un ragazzo dai capelli castani con ciuffi bianchi che stonano con i 26 anni - punto fermo della Pierrel di Sacchetti, non un giocatore qualsiasi bensì un trattato di scienza cestistica applicata: punti, visione di gio­co, spirito di sacrificio, difesa. Chi non conosce la sua storia, mai potrebbe immaginare che dietro quel sorriso, quella voglia di vivere, ci siano sta­te sofferenza e paura, anche di morire.
« Oggi mi sento vivo, qui i compagni di squadra sono i miei più grandi amici. Vivo praticamente con loro, formiamo una squadra fantastica », par­la con orgoglio il cannoniere della Pierrel, vita sana e moderata. A Capodanno tutta la squadra ha affittato un locale per brindare al 2008. Un an­no iniziato alla grande, con il successo in casa del­la Fortezza. « Vogliamo vincere e arrivare lontano, giochiamo con serenità, senza pressione. La no­stra forza è il gruppo, non i singoli ».
E la forza di Diener? Guardare avanti con otti­mismo, giocare, divertirsi, aiutare quelli come lui, affetti dal morbo (tra questi anche il chitarrista dei Pearl Jam, Mike McCready, e la cantante Anastacia) collaborando con fondazioni e istitu­zioni benefiche negli States, tra queste 'Camp Oa­sis', una struttura avente base a Waupaca per ra­gazzi di età compresa tra i 10 e i 17 anni che han­no il morbo di Crohn e aiutando alla realizzazio­ne di 'Cagers for Crohn' un torneo di basket per gli ex studenti e giocatori della sua Fond du Lac. Là, nel Wisconsin, dove Diener è un esempio e la sua vicenda è raccontata nelle scuole. (b.p./Lps)

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Inoltre i biglietti in prevendita saranno disponibili a Capo d'Orlando anche presso il Caffè del Corso e la Tabaccheria Valenti.

 

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