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Rassegna Stampa |
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Basketnet - lunedì 21 gennaio 2008 at 09:05
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Il popolo del Pianella ha un rapporto da sempre d’amore-repulsione nei confronti di Gianmarco Pozzecco: odio nato dai duelli col canturinissimo Eros Buratti play dell’allora Polti Cantù con tanto di aeroplanini di scherno da parte del play di Varese e risposte a tono da parte di Buratti (che ebbe un paio di brutti infortuni che ne tarparono le ali). Amore cresciuto dal rispetto per un avversario sempre coerente con le sue passioni ed esploso nella tragedia della scomparsa di Chicco Ravaglia, grande amico del Pozz che era divenuto rapidamente un idolo del Pianella in un raro caso di amore a prima vista fra il pubblico brianzolo e la sfortunata guardia imolese…
Così Pozzecco è stato applaudito ad inizio gara, con qualche fischio di eguale significato e rispetto ed ha ricevuto uno striscione di saluto da parte degli Eagles, e dopo una gara giocata dal Gianmarco nazionale in una sorta di brodo primordiale di emozioni che lo hanno avvinto (e condizionato) si è finito in un trionfo di fair play, col Pozz al centro del campo ed il Pianella, che tanto lo ha odiato come avversario, in piedi a tributare l’ultimo saluto sportivo al suo migliore nemico. Il play ha salutato, mandato baci e si è inchinato a tutti i quattro lati delle lamiere ribollenti di Cucciago, ha salutato con un dito Chicco ed è scappato nel tunnel degli spogliatoi dove ha trovato abbracci ed ha pianto lacrime dolcissime. Una giornata per lui che vale come la vittoria di un campionato, un saluto di enorme significato sportivo.
Di enorme significato è stata anche la gara di DaShaun Wood, il miglior play visto da queste parti dai tempi del Pierlo Marzorati, contro un grande play come il Pozz Wood ha registrato codeste cifre: 39 punti, 8-8 da due, 5-5 da tre, 8-11 dalla lunetta, 6 rimbalzi 6 assist e pure 6 recuperi per un totale di 54 di valutazione.
Stre-Pi-To-So!!!
Un ragazzo dotato di gigantesca umiltà e semplicità, dal cuore enorme e dalla maturità incredibile, un vero peccato che presto andrà a far felice platee più ricche di Cantù ma che intanto sta trasportando la Tisettanta verso i play off più insperati della storia del basket canturino..
Di fronte a questi due playmakers (e soprattutto uomini) la gara passa in secondo piano ma per dovere di cronaca segnaliamo l’ottima prova di Hervè Tourè (12+9), per una volta con la testa collegata ai suoi garretti d’acciaio, di un Fitch che perde 10 palloni ma segna (20 con discrete percentuali) e difende meglio del preventivabile ed un “Ciuchino” Cukinas (9+7) sempre più positivo. La Pierrel ha avuto un ottimo Tamar Slay (22+7), un giocatore da top team, e buone cose da un nervoso CJ Wallace (20+7) e dal vecchio Wojcik ma ha toppato la gara Drake Diener e complice una panchina non profondissima, Meo Sacchetti non ha trovato grosse alternative al provare una zona 2-3 bucata facilmente da Cantù che ha tirato con eccellenti percentuali ed ha preso rapidamente il largo (27-11 il primo quarto) ed ogni volta che l’Orlandina provava a rientrare la T70 riconquistava margini importanti. Un tira e molla sino al +16 finale ed alla festa finale.
Risultato Finale: 105-89
Il Peggiore: Denham Brown, almeno in casa, è in una fase di “slump” al tiro. Sbaglia banalità e poi tende a strafare per recuperare il credito del pubblico. Va recuperato...
MVP: ne abbiamo già parlato, trattasi del #5 DaShaun Wood.
Quintetto ideale: Wood, Fitch, Slay, Tourè, Wallace (Wojcik).
Una nota finale nel ricordo dell’anniversario della scomparsa di Denis Innocentin che ci lasciò 17 anni fa troppo maledettamente presto.
Carlo Perotti |
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