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Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud - giovedì 28 febbraio 2008 at 11:59

La sua assenza si sente, eccome. Senza gli infortuni che ne hanno limitato il rendimento, dapprima alla schiena e poi all’alluce di un piede che lo ha costretto ad un intervento chirurgico, sicuramente la Pierrel poteva giocarsi carte diverse sul tavolo della lotta ai play-off. Adesso per Tamar Slay sono gli ultimi giorni di permanenza a Capo d’Orlando prima del ritorno negli States dove lo attendono la moglie ed il figlioletto, salpati pochi giorni fa. Ma, attenzione, per il “tamarro” (come viene affettuosamente chiamato dai tifosi) non si tratta di un addio ma di un arrivederci dopo la firma sul contratto che lo vedrà indossare la maglia biancazzurra sino al giugno 2010. “Ho fatto una scelta ben precisa- dice l’ala americana-, soprattutto privilegiando le ragioni familiari a quelle personali e cestistiche. Innanzitutto Capo d’Orlando si trova in serie A e si è gia guadagnata la riconferma con largo anticipo. Quindi disputerà ancora la massima serie. Poi mia moglie e mio figlio si sono trovati benissimo qui, in particolare il piccolo non ha sofferto l’ambientamento e per me è importante farlo crescere in un paese sano e vivibile, con il mare vicino, l’aria salubre e senza il caos e la confusione di una grande città, anche europea diversa dall’Italia, dove sarei potuto andare a giocare. Non è facile che un giocatore americano allunghi di un anno la sua permanenza in uno stesso posto. Io l’ho fatto per due e sono contento”. Lasci una squadra che naviga tra alti e bassi: perché? “Limitandomi alle ultime gare posso dire che alle Final Eight la Pierrel mi è piaciuta pur senza di me e Diener priva ancora di Beck e contro Roma credo che c’è stata una grandissima reazione, il gruppo è venuto fuori ed abbiamo ottenuto una vittoria meritata. A Udine siamo venuti meno nell’atteggiamento difensivo, concedendo troppe libertà ad uno come Penberthy che ci ha castigato. Ma sono certo che ci riscatteremo domenica prossima contro Avellino”. Come procede il tuo decorso post-operatorio e quando rientrerai? “Fosse per me giocherei subito ma, purtroppo, non è possibile. Mi sono innamorato di questa squadra, della società, dei miei compagni, sono felicissimo di questa esperienza all’Orlandina. Sono stati presi due giocatori, Mejia e Beck, è tornato Falls che farà benissimo e, quindi, questo mi permette di poter lavorare con calma per tornare al “top” nella prossima stagione. Poi…”. Esiste, in verità, una piccola speranza: Slay in America sarà curato dallo staff dei Charlotte Bobcats, vicino alla sua agenzia, per tornare al massimo nel più rapido tempo possibile e non è escluso, ma è una ipotesi remota, che possa anche rientrare nell’eventualità in cui la Pierrel disputerà i play-off. Ma nessuno vuole mettere fretta a quello che si annuncia come l’autentico leader (e capitano?) dell’Orlandina 2008-’09 se veramente, come sembra, Gianmarco Pozzecco appenderà le scarpe al chiodo. Intanto oggi doppia seduta di allenamento che coach Sacchetti sta dirigendo questa settimana in maniera molto dura. Da verificare il recupero di Gugliotta, giocatore sempre utile nelle rotazioni (anche se il dominicano di nazionalità italiana non sta ripetendo le belle prove di inizio stagione) ed anche qualche possibile variazione tattica sotto le plance. Dopo che domenica Di Giuliomaria e Sales hanno dominato non viene escluso l’impiego simultaneo, anche per pochi minuti, di Wojcik (in questo caso da “4”) e Howell contro Radulovic ed Eric Williams. Un esperimento che Sacchetti aveva provato in qualche occasione nel pre-campionato senza più riproporlo.
Giuseppe Lazzaro

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