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Rassegna Stampa |
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La Gazzetta del Sud - sabato 1 marzo 2008 at 09:26
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Sono attese delle novità domani in vista della importante sfida tra Pierrel e Air Avellino ("Pala Fantozzi", ore 18,15) un po' per situazioni legate a piani tattici e un po' per necessità, visto che è in forse sino all'ultimo la presenza di Romel Beck vittima di una contrattura. «Sicuramente - dice coach Meo Sacchetti tornando sulla gara persa a Udine - l'atteggiamento non è piaciuto al ds Vacirca e neanche a me. Le cose bisogna dirle come stanno: certe volte, con la rabbia agonistica, ce l'abbiamo fatta a rimontare; certe volte no, come a Udine dove abbiamo recuperato sette punti ma non siamo riusciti a colmare l'handicap iniziale». Soprattutto in difesa gli esterni hanno pagato queste conseguenze, basti vedere l'8 su 12 dall'arco di Penberthy: «Probabilmente i nostri nuovi giocatori lo conoscevano poco, lui è stato bravo, ma bisogna dire che abbiamo concesso delle cose che non dovevamo. Ma non è stata solo una questione legata alla mira di Penberthy. Abbiamo infatti patito anche a rimbalzo, specie d'attacco». - È vero che domani potrebbe provare, anche solo per qualche minuto, la coppia Wojcik-Howell insieme, come avvenne nel pre-campionato? «Se faccio giocare questi due giocatori insieme devo togliere un uomo come Wallace che è il nostro miglior rimbalzista. Per qualche minuto? Può succedere di tutto. È logico che ci vogliono delle risposte sul campo perché se due giocatori mi rendono in una certa maniera riesco a trovare loro lo spazio. Però devo essere sicuro. È logico che noi in attacco, per il modo in cui giochiamo, non abbiamo certe soluzioni. La cosa più importante resta però il fatto che non posso perdere il nostro migliore rimbalzista, cioè Wallace». - Voleva dare fiducia a Bruttini ma i 15' di Udine non sono stati positivi. «Bruttini non ha giocato bene, ma altre volte aveva fatto di più. Quando ci sono dei problemi bisogna andare a monte, cominciando dai giocatori più importanti, senza soffermarsi troppo su uno come Davide. Poteva giocare meglio, ma non è questo il problema». - E invece la risposta positiva è arrivata da Falls: quando sarà al top? «Colin ci darà la pericolosità sul perimetro che abbiamo perso senza Diener e Slay. Sta ancora lavorando per recuperare, è poco brillante per la stanchezza ma quando entrerà nei meccanismi, dovremo imparare a sfruttarlo molto perché ha delle qualità balistiche importanti e dovremo cercare di innescarlo con maggiore continuità». - Adesso arriva quell'Avellino che, con Diener e Slay in squadra, avreste potuto incontrare in finale di Coppa Italia. Sono reduci da un grande periodo di forma, ma anche dalla sconfitta interna con la Fortitudo Bologna: che gara sarà? «È una squadra molto quadrata, con delle individualità importanti, tre americani, due sul perimetro (Green e Smith) e uno dentro (Williams) che hanno le chiavi del gioco. L'Air è anche piacevole da vedere. Noi adesso siamo diversi e dobbiamo riuscire a giocare in un'altra maniera, cercando di diventare una squadra operaia. Abbiamo perso un po' di talento e dobbiamo mettere dentro qualcosa di nuovo». Giuseppe Lazzaro
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