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Rassegna Stampa |
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La Gazzetta del Sud - mercoledì 2 aprile 2008 at 10:41
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È ripresa la preparazione della Pierrel per la gara di domenica al "PalaFantozzi" contro Rieti e, come ogni martedì, tra pesi e tiro il protagonista è il prof. Pippo Ferrarotto, da undici anni preparatore atletico e responsabile di un settore molto delicato, soprattutto a fine stagione. «La squadra – dice Ferrarotto – sta attraversando un periodo di grande condizione. Lo dimostrano le quattro vittorie di fila e la gara contro Montegranaro, nella quale siamo stati ad alti livelli per 35'. Un calo è fisiologico ma nell'arco di tutta la stagione, anche dal punto di vista fisico, la Pierrel ha confermato di essere una grande squadra». – Per la volata finale c'è qualche accorgimento particolare? «In vista dei playoff lavoreremo su un programma di condizionamento, anche perché tra poco ci sarà il cambio di stagione con l'arrivo del primo caldo e ci deve essere un adattamento climatico». – Tu hai lavorato tre anni con Perdichizzi e adesso con Sacchetti: ci sono differenze? «Nessuna, entrambi mi hanno lasciato lavorare in tranquillità. Sono due grandi allenatori e lo hanno dimostrato in serie A da noi, con caratteri diversi ma mi sono trovato benissimo con entrambi e, anzi, li devo ringraziare perché mi hanno dato modo di lavorare bene secondo quelli che sono i criteri della mia preparazione». – Avresti immaginato, tu che hai iniziato con i giocatori sin da agosto, che fosse possibile raggiungere questi traguardi? «Sono tutti ragazzi splendidi, chi è venuto all'inizio e chi dopo. C'è da ringraziarli per quello che stanno facendo, per l'abnegazione al lavoro sia fisico che tecnico, e mi ritengo fortunato di lavorare con un gruppo così. Siamo partiti per raggiungere la salvezza, siamo andati alle Final Eight di Coppa Italia e abbiamo coronato un sogno. Adesso stiamo accarezzando un altro sogno, quello dei playoff. Uno non se lo aspetta, ma l'appetito vien mangiando». – Chi ti ha sorpreso nei test? «Sono stati tutti all'altezza della situazione. Diener era tra i migliori per un certo tipo di test, per altri Howell per l'esplosività. Ma tutti sono stati sopra la media». – Solo per un fattore anagrafico: come gestire Pozzecco e Wojcik in questo finale? «Partiamo dal presupposto che stiamo parlando di due grandi campioni e di persone estremamente intelligenti. Mi danno la possibilità di capire gli eventuali acciacchi che possono accusare essendo a fine carriera. Nonostante dall'esterno sembri difficile, è facile allenarli». Ferrarotto in passato è stato anche un ottimo difensore nella Primavera del Palermo, con Zdenek Zeman allenatore; poi esperienze in C2 (Alcamo) e D (Trento, Rovereto, Bolzano, Viareggio, Real Catanzaro, Orlandina). Quindi una brillante carriera da tecnico, stoppata proprio dalla chiamata del presidente Sindoni. «Ogni tanto – conclude – mi viene la nostalgia del mio 3-4-3, in panchina con il cappotto e il sigaro in bocca come ai vecchi tempi. Ah sì, adesso in panca è vietato fumare; solo il cappotto, allora». Giuseppe Lazzaro
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partita.
Queste le agenzie di
Box Office Sicilia. |
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d'Orlando anche presso il Caffè del Corso e la Tabaccheria Valenti. |
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