Orlandina Basket

Rassegna Stampa

La Gazzetta del Sud - mercoledì 9 aprile 2008 at 09:15

L'uomo delle scelte giuste. Gian Maria Vacirca lancia lo sprint finale della Pierrel. Nella sua prima stagione in serie A ha ricevuto tanti attestati di stima, impreziositi da gemme (la scoperta di Wallace), scommesse vinte (prima Diener, poi Mejia e Beck) e colpi d'autore, come strappare alla concorrenza giocatori di grande spessore europeo (Wojcik), che però in questo momento non vengono valorizzati.
Sempre cauto nelle dichiarazioni (sino a tre settimane fa pensava ancora alla salvezza) il giovane direttore sportivo paladino guarda alla gara di Pesaro (sabato sera, diretta su Sky alle 21), prima delle ultime quattro sfide che delineeranno il ruolo che l'Orlandina andrà a ritagliarsi nei playoff. «Manca poco per la matematica - dice Vacirca - prima di entrare nel grande lotto, ma mancano anche quattro partite molto difficili con due trasferte consecutive a Pesaro e Biella, poi Varese in casa, squadra retrocessa ma che ha appena battuto Montegranaro e l'ultima a Siena, una gara proibitiva. Serve giocare con l'atteggiamento giusto, la tensione e la voglia necessarie perché vogliamo conquistare il maggior numero di punti».
- Domenica Sacchetti ha avuto risposte importanti dalla panchina, in particolare da Bruttini e Ndoja mentre rimane ancora fermo Gugliotta...
«Nel nostro reparto esterni ci sono troppi giocatori. Ndoja è entrato e con una bella faccia tosta ha messo dentro due triple in un momento importante della partita quando Rieti si era portata a ridosso. Davide Bruttini ha giocato una gara interessante, confermando altre prestazioni sullo stesso livello, con il premio dei canestri segnati e questo può essere molto importante per il futuro, nostro e suo».
- Hai insistito per l'arrivo di Beck in uscita da Varese e il messicano è stato l'arma decisiva: sei doppiamente contento?
«Sì, Romel era stato determinante anche nella vittoria con la Fortitudo Bologna. Purtroppo non è stato lo stesso con Montegranaro. Con Rieti invece ha inventato dei canestri di grande talento. Beck è un giocatore che ha numeri, qualità, potenzialità e, sin dal suo arrivo a Capo d'Orlando, si è integrato in maniera straordinaria. Sono veramente felice perché tutto ciò conferma che il nostro ambiente e la società sono capaci di creare situazioni di questo tipo».
- Dopo la vittoria con la Upim avevi esaltato il 50% di vittorie conseguito con i 17 successi su 34 partite, che adesso sono già 18: che significato ha?
«Il 18 è il numero della mia vita - sorride "Giamma" - e la squadra mi ha fatto questo regalo raggiungendo 18 vittorie. Ma adesso i ragazzi lo devono superare».
- Sabato sera si va a Pesaro contro una Scavolini un po' in calo nel girone di ritorno e che deve vincere per non rischiare di rimanere fuori dai playoff.
«La Scavolini ultimamente non ha avuto Myers che rientrerà contro di noi. E non avere Carlton è come per noi non avere Pozzecco. Tutto sommato Pesaro è caduta su campi dove si può perdere. Come Teramo, quando è stata battuta da un canestro dall'arco sulla sirena di Brandon Brown. Avranno una voglia matta di riprendere il cammino per tagliare il traguardo dei playoff che sarebbe il coronamento di una stagione già positiva, con il raggiungimento delle semifinali di Coppa Italia, eliminando Siena. Per me, Sacchetti e Bruttini, c'è voglia di vendicare la beffa dello scorso anno quando, con Castelletto Ticino, perdemmo a Pesaro con un canestro oltre la sirena che allungò la gara sino al supplementare».
Giuseppe Lazzaro

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