Orlandina Basket

Rassegna Stampa

Il Resto del Carlino - domenica 13 aprile 2008 at 09:40

QUATTRO gatti. Anche quelli dell’Inferno Biancorosso. Larghe chiazze vuote sulle tribune. Gente che scuoteva la testa: «Poi facciamo i conti il prossimo anno quando verrà l’ora di rinnovare gli abbonamenti». Minacce, e nemmeno tanto velate. Perché? Per questo anticipo televisivo che non ha un minimo di logica, scodellato lì, ad un pubblico che non ha alternativa, ma che ha pagato per andare al palas la domenica alle 18,15. Avvenimento raro.
E il tutto per una diretta su Sky quando su un altro canale criptato veniva trasmesso in contemporanea un match di cartello di calcio come Juventus-Milan. Scelta eccezionale per un risultato eccezionale: palasport semivuoto, gente scontenta e qualche fantasma davanti alla tv. Scelta peggiore non si poteva fare. E non è finita: si rigioca mercoledì prossimo alle 21 in casa contro Rieti. Ma questo è ciò che passa il convento.

STORIE per amanti delusi, ma sicuramente per amanti di questo sport perché la gara si apre con un lungo applauso per Gian Marco Pozzecco, faccia divertente e scanzonata di questo sport che nel riscaldamento invita Myers a scendere in campo. Pozzecco appunto, che alla terza presunta e forse anche vera bastonata non fischiata, pianta una sceneggiata beccandosi poi anche un tecnico. Il tutto accade, dopo un primo tempo che ha avuto soprattutto un filo conduttore nel duello tra Hicks e Beck, a metà del secondo quarto. Capo d’Orlando si scioglie e Pesaro fugge via prendendo anche quindici punti di vantaggio. Primi venti minuti per tiratori scelti, con difesa floscia dei siciliani e con il punteggio che si gonfia come un palloncino: 56 Pesaro, 44 per Capo d’Orlando, quando si entra nel tunnel per il riposo. Pesaro non sbaglia quasi nulla da tre con il 44 per cento da tre contro il 38 % della formazione di Sacchetti. Perché la gara si snoda soprattutto lungo la circonvallazione.

GARA che sembra correre in discesa per gli uomini di Sacripanti. Sfonda quota venti di vantaggio Pesaro perché Slay piazza forse la sua miglior partita del campionato e poi anche perché i biancorossi attaccano spesso e volentieri con un play diverso (Hicks, Brokenborough) con Clark che in solitudine va sull’angolo e infila bombe a ripetizione. Il gioco delle tre carte dura fino a quando Sacchetti manda in campo un quintetto basso per avere maggiore pressione: con Beck gasatissimo Capo D’Orlando risale, intorno allametà dell’ultimo quarto, fino ad un meno che fa paura, ma è il solito Hicks che piazza due punti d’oro in mezzo all’area che sembra togliere il vento gelido dalla faccia dei compagni. Ed è lo stesso Hicks che deve andare a chiudere nuovamente le porte dell’inferno a trenta secondi dalla fine quando Capo D’Orlando si era riportata a meno 3 sul 101-98.

SECONDI finali con Slay che va a dare la mano a Pozzecco, ma la «mosca atomica» rifiuta il gesto e gli applausi presi ad inizio di gara si trasformano in una bordata di fischi per poi riprendersi gli applausi alla fine quando esce dal campo. Partita portata a casa con Pesaro più reattiva soprattutto nelle palle vagante, ma sicuramente una partita brutta. Per i pochi presenti all’AdriaticArena ed anche per i pochi che l’hanno vista in tv.

MAURIZIO GENNARI

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