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Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud - lunedì 14 aprile 2008 at 12:30

Marche nuovamente indigeste per la Pierrel che, nel “festival del canestro” (209 punti in totale) e delle orribili difese, riesce a segnare ben 101 punti su un parquet come quello di Pesaro ma subendone 108 di cui 56 alla fine del secondo quarto. Proprio questo l’atteggiamento che non è piaciuto a Meo Sacchetti ma non solo nelle dichiarazioni rilasciate al termine sul sito ufficiale della società marchigiana. "A questo punto- dice il coach paladino- comincio a pensare che è meglio che io non venga a giocare a Pesaro. Come l’anno scorso quando con Castelletto Ticino in Legadue subimmo un ultimo canestro che non doveva essere convalidato (dell’ex dell’Orlandina Montonati ndc) e fummo zitti perché giocavamo contro Pesaro, l’arbitro non ha fischiato infrazione di campo sul finale quando noi eravamo arrivati a -3. Per quanto riguarda la partita abbiamo esasperato il nostro gioco senza mantenere una buona intensità fisica, a dimostrazione di questo porto ad esempio il terzo quarto quando per ben 7’ e mezzo non abbiamo commesso nemmeno un fallo. Non è stata una bella cosa e siccome i miei ragazzi hanno grande orgoglio hanno tirato fuori tutte le energie che avevano e approfittato del fatto che la Scavolini pensasse di avere vinto riuscendo a recuperare quasi tutto lo svantaggio. Senza margini così alti abbiamo vinto tante partite in questa stagione, peccato che sabato non ci abbiamo potuto provare: se gioco male voglio perdere perché sbaglio io, non perché l’arbitro non fischia. E quando sono sotto di tre, voglio avere l’ultima palla e decidere io il mio destino, non un arbitro che ad un metro di distanza non vede un’infrazione di metà campo. Ho trovato arbitraggi molto buoni in questo anno e non discuto una decisione ma il rammarico rimane ugualmente. A parte questo riconosco il merito della Scavolini che ha fatto tanti canestri: quella espressa è stata una bella pallacanestro soprattutto per i neofiti, un po’ meno per i puristi. Noi abbiamo sprazzi in cui difendiamo ma
anche momenti di vuoto: siamo fatti così e tali rimarremo fino alla fine. Abbiamo cercato di non far giocare i nostri avversari e di farli forzare ma non ci è riuscito sempre anche se credo che siamo stati bravi anche noi altrimenti non avremmo potuto arrivare ad un solo tiro di distanza dopo aver subito uno svantaggio anche di venti punti in un campo come quello di Pesaro”. Per i giocatori parla Davide Bruttini. ”Abbiamo sprecato tutto nel primo tempo dove abbiamo difeso male e fatto poca circolazione con la palla. Però sottolineo la nostra forza di reazione perché non è facile recuperare 22 punti su un campo come quello di Pesaro e contro una squadra come la Scavolini. Siamo arrivati ad un passo dall’impresa”. I meriti della Pierrel in stagione e la pericolosità dell’Mvp della serata (29 punti, 35 di valutazione), manco a dirlo Gianmarco Pozzecco, vengono sottolineati da Stefano Sacripanti. “E’ stata una vittoria importantissima- afferma il tecnico di Pesaro- contro una delle squadre che gioca la migliore pallacanestro con Avellino, Siena e Montegranaro. Li abbiamo sfidati a chi faceva un canestro in più sapendo che hanno molti punti nelle mani, peccato che a 5’ dalla fine siamo un po’ calati e ci siamo fatti raggiungere: anche se devo dire che loro sono stati molto bravi a capitalizzare, noi avremmo dovuto essere più attenti”. Poi i complimenti a Pasco (18 punti, 8 schiacciate) e una precisazione. ”Ho voluto motivarlo maggiormente perché sapevo che un lungo come lui poteva fermare quel diavolo di Pozzecco che è riuscito ugualmente a fare una partita immensa ma alla fine abbiamo vinto noi e Pervis è stato il perno della gara”. Ci poteva stare una sconfitta a Pesaro e adesso, a tre giornate dalla fine, l’Orlandina è chiamata a difendere a denti stretti il quinto posto dall’assalto di Milano che ieri ha vinto con Cantù e si è avvicinata a -2 e sperando anche nella parità di punti avendo a favore la differenza canestri. Prossimo appuntamento: giovedì sera a Biella per il turno infrasettimanale.

Giuseppe Lazzaro





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