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Rassegna Stampa

La Gazzetta del Sud - mercoledì 14 maggio 2008 at 08:56

Sacchetti 6
Si affida al pressing a tutto campo quando capisce che i buoi stanno scappando. Schiera quintetti atipici per cercare di scardinare le certezze avellinesi, ma c'è poco da fare.
Pozzecco 6
La storica prima casalinga dei playoff orlandini di sicuro se la immaginava diversamente. È leggendario quando realizza undici punti consecutivi, che nel secondo quarto valgono il -3, ma per il resto è schiacciato dall'enorme voglia di imprimere il suo marchio.
Howell 5.5
Parte male, lotta ma non è quello di gara-1. Non sempre con la testa nel match.
Ndoja 6.5
Ripaga la fiducia di Sacchetti che gli regala 15 minuti. Non si arrende mai, prende anche 6 rimbalzi.
Mejia 6
Tira tanto, dà tutto in difesa. Un paio di triple illudono il popolo biancazzurro.
Fabi 6
Viene utilizzato parecchio perché dimostra coraggio. In difesa su Green non è l'agente speciale che si sognava.
Wallace 6
A intermittenza. Più presente a rimbalzo, segna qualche bomba importante con la gara ancora in equilibrio ma non riesce ad avere continuità.
Wojcik 5.5
Parte bene con due canestri consecutivi, ma poi si perde, soffrendo l'intensità dei lunghi avversari.
Beck 6.5
Miglior realizzatore, brillante ed efficace nel primo quarto, paga in difesa.
Falls 5
Un fantasma. Non è il suo livello. (p.c.)

Se in squadra hai giocatori che a 13 minuti dalla fine hanno già realizzato 27 punti, non sbagliando praticamente mai, oppure folletti di 165 centimetri che fanno canestro chirurgicamente, è difficile perdere una partita dei playoff scudetto che vale mezza qualificazione all'Eurolega del prossimo anno.
Devin Smith e Marques Green ce li ha la nuova big Air Avellino e la serie dei quarti rischia per l'Orlandina di concludersi già domani al "PalaDelMauro". Nonostante la generosa prestazione, tutta cuore e orgoglio (ma poca lucidità), il capolavoro all'Orlandina stavolta non riesce e la differenza in campo in gara-2 è stata più marcata rispetto a quanto visto domenica. A conferma che Avellino in trasferta è straordinaria: 13 vinte su 17 in stagione regolare, a cui aggiungere il trionfo in Coppa Italia a Bologna e il match di ieri sera.
È un'altra partita bellissima, a cui Capo d'Orlando arriva con il peso della fatica. Il logorio di un'annata per certi versi irripetibile si fa sentire, mentre Avellino grazie ad un organico profondo annulla senza soffrire la pesante assenza di Alex Righetti. Nel primo tempo Avellino tira venti volte da tre punti e segna con il 50%. In area il dominio irpino è meno netto rispetto a tre giorni fa (addirittura alla fine la Pierrel vince nel computo dei rimbalzi), ma è sul perimetro che Capo d'Orlando fa acqua. Il duo Green-Smith si dimostra pronto per i massimi palcoscenici internazionali con 33 punti totali in 20' e percentuali incredibili (13/19), a cui si aggiunge la novità Lisicky, uomo di ghiaccio, che è devastante dall'arco e nella gestione della palla.
E c'è una costante: ogni volta che la Pierrel prova a ricucire uno strappo, l'Air trova subito l'antidoto per riallungare con forza e incidere come un bisturi sul morale dei messinesi. È un elastico che dimostra la solidità di un gruppo che ha entusiasmo e ancora tante energie da spendere. Sacchetti le prova tutte, abbassa i quintetti, punta sulla zona press che dà anche discreti risultati. Ma a prendere per mano Avellino ci sono sempre Green (che realizza anche due triple impossibili allo scadere di secondo e terzo quarto) o Smith. E se in una struttura che gira a meraviglia, ci sono due fuoriclasse che quando serve sono splendidi a mettersi in proprio, ecco che per Capo d'Orlando l'ostacolo è troppo alto da superare.
In quella che potrebbe essere stata l'ultima partita in casa di Gianmarco Pozzecco, ancora una volta il basket ci ha regalato cartoline di umanità e valori. Come lo splendido spettacolo di pubblico e la sportiva accoglienza al centinaio di tifosi avellinesi presenti, ma soprattutto la convocazione nei dodici biancazzurri del diciottenne Sergio Librizzi – figlio dell'assessore comunale Antonio scomparso pochi giorni fa per un infarto – che durante il minuto di silenzio in ricordo del padre è stato chiamato dal Poz al centro del campo per un abbraccio più che simbolico. Un'emozione che resterà tra i ricordi di questa magica stagione.
Paolo Cuomo

«Loro hanno fatto parecchi canestri nel secondo quarto - dice in sala stampa coach Sacchetti - operando un break che sicuramente ha influito. Bravo Avellino, noi abbiamo fatto tutto sommato una buona partita e avevamo rimesso in piedi la gara ma poi due invenzioni di Green ci hanno ricacciato indietro. Il problema è che contro una squadra che gioca così, noi siamo arrivati alla fine del secondo quarto con un fallo e loro sono andati in transizione o in contropiede senza che noi abbiamo fatto qualcosa per impedirglielo».
«Non siamo predisposti per fare una grande difesa - continua il tecnico paldino - e allora nei playoff bisogna entrare mentalmente sul parquet, per il modo in cui noi siamo, per fare più canestri dell'avversario. Nessuna scusante, in particolare per gli arbitri che non c'entrano poco o niente, non casalingo magari ma è stato un buon arbitraggio».
La serie è chiusa? «Niente affatto, abbiamo disputato un grande campionato e ci giocheremo le ultime cartucce giovedì ad Avellino per cercare di riaprire tutto».
Dall'altra parte Matteo Boniccioli dimostra grande galanteria. «Complimenti a tutte e due le squadre - dice il tecnico dell'Air Avellino - perché la serie non è ancora chiusa e in ogni caso una delle due squadre del Sud andrà in Eurolega. Sicuramente un grande risultato. Bravissime le tifoserie, è stato un grande spettacolo. C'erano problemi sino allo scorso anno per qualche giocatore che non voleva venire a giocare a Capo d'Orlando o ad Avellino. Adesso sarà l'opposto, saranno loro a chiedere di venire a giocare in queste squadre».
Giuseppe Lazzaro

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Inoltre i biglietti in prevendita saranno disponibili a Capo d'Orlando anche presso il Caffè del Corso e la Tabaccheria Valenti.

 

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