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Rassegna Stampa |
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La Gazzetta del Sud - lunedì 19 maggio 2008 at 09:28
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Chi l'ha detto che i successi di una squadra passano attraverso una disciplina da caserma e una maniacale applicazione in palestra e sul parquet? L'esperienza della Pierrel si muove in direzione opposta: è il trionfo della sostenibile leggerezza del «carpe diem». L'apostolo di questo credo è stato senz'altro quel Gianburrasca di Giammarco Pozzecco che ha positivamente contagiato l'intero ambiente con quel suo modo di vivere sopra le righe, trovando però il contraltare nell'austera figura del coach Meo Sacchetti, personaggio d'altro tempi, di una straordinaria umanità, che ha saputo arginare l'esuberanza straripante del "Peter Pan" triestino senza mai comprimerla, rifuggendo da iniziative eclatanti che potessero ferirlo nell'orgoglio. Il tecnico nella gestione della partita non ha però fatto sconti al suo estroso play richiamandolo in panca quando l'acido lattico lo faceva andare fuori giri. Capitava che lo sguardo rabbuiato del Poz incrociasse quello severo del coach, ma non è mai successo che la stizza per una sostituzione non condivisa degenerasse in una plateale protesta. Reciproco rispetto, soprattutto da parte di Giammarco nei confronti di un uomo che non ha avuto sempre vita agiata, formatosi all'Università della strada, prima delle meritate gratificazioni nel mondo cestistico da giocatore prima ancora che da allenatore. La fantastica stagione dell'Orlandina si è dunque dipanata lungo questo intenso rapporto dialettico con il Poz che garantiva la compattezza del gruppo intervenendo personalmente quando riteneva che un suo compagno potesse essere vittima di un'ingiustizia. Chi lo ricorda «il caso Howell» del gennaio scorso? Il centro di colore era sul punto di essere tagliato per motivi disciplinari e tecnici quando insorse proprio Pozzecco che, facendo valere il proprio ascendente sul presidente Enzo Sindoni, spiegò che sarebbe stato un grave errore mandare via Rolando, aggiungendo che una tale decisione avrebbe avuto ripercussioni anche su di lui. Una frase sibillina ma non troppo. Sapete come è andata a finire: l'esplosivo pivot americano è rimasto a Capo d'Orlando deliziando nel ritorno il popolo biancazzurro con quei "pick and roll" col Poz che chiudeva con terrificanti schiacciate. Giammarco difendeva i compagni ma comprendeva anche le ragioni della società. Ha pianto quando a dicembre è andato via Mazeika, mentre non ha mosso un dito quando Gugliotta, per gravi motivi disciplinari, di fatto è stato messo fuori squadra. Il capolavoro dell'Orlandina è frutto anche del lavoro oscuro lontano dai riflettori della ribalta, del direttore sportivo, Gianmaria Vacirca, al quale va ascritto il merito di aver allestito una squadra altamente competitiva bruciando la concorrenza nella scelta di giocatori come Diener, Wallace e Slay, e credendo in un atleta come Beck. Senza dimenticare che con piglio manageriale ha trasformato la società paladina, facendola uscire da una dimensione domestica. Il merchandising, a esempio, con la vendita dei gadget anche via internet, non è più un buon proposito, ma realtà. Il dirigente milanese parla in termini entusiastici della sua esperienza professionale a Capo d'Orlando: «mi ritengo molto soddisfatto del lavoro svolto e i risultati ottenuti. Alla base del successo di quest'anno c'è il rapporto di grande onestà con Sacchetti ed essere riusciti a creare intorno a Pozzecco un gruppo di giocatori eccellenti dal punto di vista umano e professionale». Vacirca parla anche della sua esperienza personale: «Ho avuto la possibilità di fare lo speaker in una radio e di cimentarmi come cuoco, divertendomi tanto. Mi auguro di avere trasmesso qualcosa, al di là delle vittorie e delle sconfitte, e che la gente mi ricordi un giorno come persona perbene». Gianmaria guarda avanti e forse cerca la consacrazione in un grande club. Aspirazione legittima, chance meritata. Nella galleria dei grandi dell'Orlandina c'è già un posto anche per lui. Walter Mangano
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Queste le agenzie di
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Inoltre i biglietti in prevendita saranno disponibili a Capo
d'Orlando anche presso il Caffè del Corso e la Tabaccheria Valenti. |
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