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Rassegna Stampa |
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Sport-oggi - martedì 27 maggio 2008 at 09:40
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“Come mi vedo tra dieci anni? In un bar sotto casa mia a Trieste a giocare a carte, se avro’ ancora soldi”: e’ una risposta in perfetto stile-Poz quella che inaugura la videochat della Gazzetta dello Sport con l’ormai ex cestista triestino, l’ultima stagione alla Pierrel Capo d’Orlando. Nessuna voglia di tornare a giocare, la scelta Gianmarco Pozzecco l’ha ormai fatta e non ci sono rimpianti. Una concessione l’ex play di Varese, Bologna, Udine e Livorno la fara’ soltanto per il match d’addio, “che voglio assolutamente fare perche’ mi piacerebbe riunire tutti quelli con cui ho condiviso la mia carriera”. “La Nazionale per l’ultima partita? Ringrazio Recalcati che l’altro giorno mi ha chiamato ma con il quale non potevo parlare. Non so perche’, ma non ho gran voglia di presentarmi in ritiro. Ieri ero a Milano Marittima, domani andro’ al Roland Garros…”, aggiunge Pozzecco, che “apre” a un’avventura come commentatore tv (”mi piacerebbe, se ne e’ parlato”), ma che risponde cosi’ all’ipotesi di partecipare all’Isola dei Famosi: “la mia - spiega il Poz - e’ una famiglia normale, il classico ceto medio italiano, anche se chiaramente poi mi sono arricchito… E secondo voi dopo 20 anni di sacrificio vado li’ a mangiare un fagiolo al giorno e combattere con i barracuda? Se aprono un ristorante magari…”. Pozzecco assicura di non conoscere la parola rimpianto perche’ “sono felicissimo della mia carriera”, anche se l’esperienza Nba a un certo punto sembrava vicina. “Per me andare a vivere a Miami e giocare con gli Heat sarebbe stata un’esperienza…E’ questo il mio rammarico per l’Nba, ma magari poi avrei voluto giocare tanto, disputare l’All Star Game…Per come sono fatto io avrei pensato un obiettivo sempre piu’ alto”. E allora via al valzer dei ricordi “italiani”, con Varese in cima ai pensieri “citta’ indimenticabile e nella quale ho vinto lo scudetto della stella. Sono cresciuto cestisticamente li’. Poi ricordo Bologna, Capo d’Orlando, che e’ stata una sorpresa stupenda. Non pensavo di potermi trovare cosi’ bene al Sud, in una citta’ cosi’ piccola. E non e’ carino fare distinzioni”. Dopo aver incoronato Poeta “il playmaker italiano piu’ forte, anche se io impazzisco per Piazza. Anche se e’ veramente piccolo potrebbe fare tranquillamente la differenza in A1″, Pozzecco sfodera un pronostico su chi vincera’ il campionato italiano. “Siena, non c’e’ storia. La finale si chiudera’ per 4-0 e tutti a casa…”. “I momenti tristi - dice ancora Pozzecco - devi metterli in preventivo, ma quando arrivi a fine carriera ti rendi conto che anche quelli sono stati importanti. Ad esempio, mi sono distrutto un ginocchio nel ‘94 ma in quell’occasione ho conosciuto tante persone eccezionali; e poi quando mi misero fuorisquadra a Bologna… Sono tutte cose che poi metabolizzi”. Vicino a vestire la casacca di Milano (”mi voleva Djordjevic quando stavo in Russia, mi piaceva l’idea, ma Corbelli o qualcun altro non erano cosi’ convinti”), Pozzecco rifiuta l’ipotesi di proseguire la carriera in qualche serie inferiore. “Non ho piu’ voglia di giocare, e comunque per me e’ importante rimanere sempre in A1. E’ meglio che uno finisca giocando in un certo modo, specialmente se ha iniziato a giocare a certi livelli. Non mi piace l’idea di svernare in A2 o in B1″, conclude Pozzecco che, da calciatore mancato (”ero il classico numero 10″), critica apertamente Roberto Donadoni per non aver convocato Filippo Inzaghi agli Europei: “E’ scandaloso, Inzaghi e’ il giocatore piu’ forte al mondo negli ultimi 4 metri, ha sempre fatto gol. E’ allucinante”. |
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partita.
Queste le agenzie di
Box Office Sicilia. |
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d'Orlando anche presso il Caffè del Corso e la Tabaccheria Valenti. |
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