Orlandina Basket

Rassegna Stampa

Giornale di Sicilia - sabato 31 maggio 2008 at 10:55

La Pierrel sul mercato si muove anche quest'anno tra usato sicuro e giocatori da lanciare, una formula risultata vincente già la scorsa stagione. I “missionari” americani Sacchetti (coach) e Vacirca (ds) sono convinti che il primo acquisto dell'anno, il canadese di Hamilton Philip Martin, ala-pivot italiano di passaporto, possa diventare il nuovo Diener, elemento pescato nel sommerso Usa, cresciuto a Castelletto ed esploso a Capo d'Orlando tanto da approdare poi a suon di euro ai campioni d'Italia della Montepaschi Siena. Anche per questo il 28enne lungo di colore, 202 cm ufficiali per 100 kg di peso forma, è stato messo sotto contratto per due anni. Martin sembra avere le caratteristiche anche umane per far bene, un classico 4 che può rappresentare il primo cambio (ma con un centrone alla Eric Williams di Avellino può anche essere nello starting five, ndc) di quel che sarà il nuovo Wallace quando verrà trovato sul mercato il titolare della “cattedra”.

A vederlo ed a guardare i suoi numeri sembra la copia più atletica ed agile ma leggermente meno fisica di Oluoma Nnamaka, nigeriano di passaporto svedese che il club orlandino ha portato in Italia, via Germania, nella stagione d'esordio in serie A. Martin è una specie di diesel alla luce delle ultime due annate, vissute in Piemonte in Legadue, prima con Castelletto e poi con Novara da unico superstite nel pacchetto comprendente il titolo acquistato dai novaresi. A dispetto dell'amara retrocessione in B1, Martin ha dato un ottimo contributo, soprattutto nella seconda parte del torneo, come indicano i numeri delle ultime 10 partite, 7 delle quali chiuse in doppia cifra e tra queste 2 oltre quota 20 ed 1 con un trentello nella vittoria platonica contro il forte Soresina. In totale Martin ha chiuso 17 volte su 30 match disputati con 10 o più punti (e 2 doppie doppie con i rimbalzi) per una media generale di 10,7 in 28,3 minuti di utilizzo, con un buonissimo 54,1% al tiro da due (113/209), il 44,4% da tre con pochi tiri (8/18), un appena discreto 69,3% dalla lunetta (70/101) e 163 rimbalzi (5,4 di media, di cui 1,9 in attacco). A differenza del suo predecessore Wallace si è adeguato al metro arbitrale visto che solo 5 volte è uscito anzitempo dal match, e di sicuro non è un intimidatore come confermano le pochissime stoppate. Cifre simili il nuovo 4 paladino le aveva avute l'anno precedente sotto Sacchetti che lo lanciò da titolare inamovibile nella seconda parte del torneo ottenendo il contributo decisivo per l'incredibile salvezza di Castelletto.

Claudio Argiri

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