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Rassegna Stampa

La Gazzetta del Sud - sabato 26 luglio 2008 at 09:46

Gianmaria Vacirca è un uomo felice per l'ingaggio di Diener.
- Il grande ritorno è stato gestito in maniera perfetta: silenzio assoluto per battere la concorrenza rappresentata soprattutto da Teramo e Montegranaro e poi la "zampata"...
«È stato un lavoro molto lungo - spiega il manager da Treviso dove sta assistendo alla Summer League - che alla fine ha soddisfatto tutti: società, allenatore e giocatore. Per Sacchetti è sempre stata la prima scelta assoluta nel reparto esterni: lo abbiamo accontentato e ora festeggerà in uno dei suoi ristoranti preferiti, rigorosamente messicano, a New York. Diener l'ho sentito ogni giorno per quasi un mese, parlandogli di squadra, idee, progetti e sentimenti: sono soddisfatto e dedico l'ingaggio a chi chiacchiera».
- Diener a Capo d'Orlando rappresenta una doppia vittoria: dopo aver incassato il ricco buy-out da Siena, avete ripreso nuovamente un giocatore di grande valore senza svenarvi.
«Diener a Capo d'Orlando rappresenta solo l'ingaggio di un ragazzo che sappiamo giocare per la maglia, per migliorarsi, per la società e per il coach. Lo retribuiamo il giusto rapportato al valore, che riteniamo assoluto. Posso aggiungere che sta nascendo una squadra basata sulle idee trasmesse dall'allenatore e sulle scelte e soprattutto gli sforzi compiuti dalla società».
- La piazza come credi che accoglierà il ritorno di Diener. Nello scorso gennaio non mancò qualche critica sulle modalità della sua partenza.
«Sono rimaste invendute parecchie canotte, maglie a manica lunga e a manica corta con il suo nome e il numero 16: la società che le ha prodotte farà affari d'oro, si tratta della prima maglia disponibile di un giocatore, importante, per la stagione 2008-2009. Le critiche e i pettegolezzi fanno parte delle regole del gioco: siamo come a Hollywood, gli eroi nascono e muoiono nella stessa notte».
- Ma tu e Diener cosa vi siete raccontati per un mese al telefono?
«Tante cose. Abbiamo parlato del suo matrimonio previsto il 15 agosto, dell'amarezza per non aver fatto la Summer League e del fatto che mi sia apparso in sogno una notte: eravamo in una bella casa a Taormina a giocare alla PSP. Chissà se quella casa esiste: fosse vera, ci andrò a vivere da settembre».(p.c.)

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