Orlandina Basket

Rassegna Stampa

Giornale di Sicilia - martedì 26 agosto 2008 at 15:56

L'Orlandina quasi al completo da ieri si trova in ritiro a Sacromonte, località della Valsesia che ospiterà la truppa paladina fino a domenica prossima, prima del breve trasferimento alla sede porta fortuna di Varallo Sesia. In questa fase fondamentale il lavoro del preparatore atletico Pippo Ferrarotto, uno dei veterani del club insieme al direttore generale Ciccio Venza, scelto dal presidente Sindoni nel 1989 dopo che inizialmente a svolgere questo delicato compito era stato chiamato Emanuele Curcio. Da Alessandro Fantozzi a Tyus Edney, senza dimenticare Gianmarco Pozzecco, Ferry è passato attraverso campioni veri o presunti, stelle e stelline, bidoni e flop, alcuni dei quali, vedi gente scanzonata come Henry Turner o Reggie Freeman, giocatori di talento ma non dalla volontà d'acciaio, probabilmente lo hanno fatto disperare. Però alla fine della fiera se i risultati in questi anni sono arrivati una parte del merito è anche sua e ci riprova con l'entusiasmo e le incognite di sempre, per la seconda volta la fianco di coach Meo Sacchetti, dopo aver lavorato con tecnici come Gianni Papini, Tony Trullo, Franco Marcelletti, Franco Gramenzi, Federico Pasquini, Ciccio Ponticiello e Giovanni Perdichizzi. “Ognuno di loro mi ha dato qualcosa – spiega Ferrarotto prima di iniziare il lavoro – e con loro ho cercato sempre di collaborare e penso di essere riuscito a creare cose buone visti i traguardi ottenuti. Con Meo ci siamo già conosciuti nella scorsa straordinaria stagione, so come lavora e so quel che vuole da me. Vedremo di riuscire a svolgere il compito in perfetta sintonia e simbiosi per ottenere quello che la società ci chiede, ovvero l'ennesima salvezza in serie A. Dei giocatori attuali a differenza di quanto accaduto nel recente passato per esigenze di mercato, alcuni sono rimasti e quindi i vecchi come Diener, Wojcik, Orsini e Ndoja, sanno già come lavoro. Con gli altri speriamo di capirci al volo, anzi sono sicuro che sarà così”. Inutile fare graduatorie passate ma certo Ferry ne ha viste di tutti i colori anche se per fortuna sono stati pochi i giocatori che hanno fatto le bizze. Ora riparte da un campionissimo come Edney con tutte le incognite del caso, ma anche da gente quali Caner-Medley, Brunner e lo stesso Flamini che sono accompagnati da una fama di grandi lavoratori. Elementi con i quali costruire l'ennesimo miracolo orlandino.
Claudio Argiri

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