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Rassegna Stampa

La Gazzetta del Sud - martedì 7 ottobre 2008 at 11:21

Una notizia buona e una cattiva, come nelle barzellette. Anche se qui c'è ben poco da ridere. Quella buona è che il paventato ulteriore rinvio della pubblicazione, da parte della Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni, del lodo sul ricorso dell'Orlandina contro l'esclusione dal campionato di serie A è stato scongiurato: la sentenza è stata resa nota ieri mattina e, dunque, nella giornata di oggi i legali della società paladina potranno presentare il già annunciato ricorso alla Terza sezione quater del Tar del Lazio che si riunirà in camera di consiglio domani.
Dunque, non tutto è ancora perduto anche se la Lega Basket ha addirittura anticipato la pubblicazione del "nuovo" calendario con 16 squadre, inizialmente prevista per oggi: il campionato inizia infatti sabato 11 con gli anticipi, ma anche se non si facesse in tempo a ottenere una sospensiva (la società ha confermato l'intenzione di adire il Tar per le vie ordinarie, senza richiedere un provvedimento cautelare d'urgenza in forma monocratica) si potrebbe bloccare il campionato dopo la prima giornata, nella quale l'Orlandina risulterebbe riposare come diciassettesima squadra.
Ma questi sono discorsi oggettivamente di là da venire, anzi appaiono lontanissimi a quanti hanno subìto la sentenza di ieri come l'amara conferma di quanto già si temeva: le otto pagine messe insieme (con la dovuta calma) dal collegio arbitrale tradiscono la volontà di difendere comunque l'operato del Consiglio federale della Fip, anche a costo di "equilibrismi" legali che farebbero persino sorridere. Un esempio? Il collegio, per giustificare l'aver ammesso gli F24 prodotti dagli avvocati dalla Fip fuori termine (e non oggetto della delibera di esclusione dal campionato), «ritiene doversi negare l'assunto della difesa secondo cui (...) debba accertarsi se il modello procedimentale seguito dal Consiglio federale sia legittimamente utilizzabile e sia, in ogni caso, correttamente applicato; mentre non si tratterebbe di stabilire se la società istante sia in possesso o meno dei requisiti di ammissione al campionato sotto il profilo della esistenza di debiti scaduti nei confronti dell'Enpals»; in seguito, però, quando a seguito delle giustificazioni prodotte dall'Orlandina ammettere gli F24 significherebbe necessariamente ammettere anche queste ultime, «essendo il compito a lui attribuito limitato alla delibera di revoca dell'ammissione, non ritiene di dover considerare la ulteriore documentazione autorizzata in atti circa le carenze sostanziali sugli F24 e sulle ricevute di versamento Intratel comunicate dalla Agenzia delle Entrate. Una tale valutazione è infatti da rinviare ad ogni effetto agli organi federali (ma il procuratore federale non ha già convocato la società e il presidente Sindoni per domani? È un indovino? ndr) per l'adozione di eventuali provvedimenti idonei».
Per il resto, la sentenza (che reca come data della decisione il 1. ottobre 2008) è quasi nella sua interezza un mero "copia e incolla" di quella già emessa venerdì nei confronti del Napoli Basket, tanto da suffragare i sospetti di Sindoni sui tempi. Ma ora – se, appunto, i tempi saranno sufficienti – si andrà al Tar. E i numerosissimi vizi formali, procedurali e sostanziali di questa esclusione "politica" sono destinati a venire al pettine.

Max Passalacqua

Aria di contestazione, forti reazioni verbali, squadra già in smobilitazione con la prima partenza ufficiale, quella di Drake Diener che ha firmato con Avellino. Questi i sentimenti vissuti sin da ieri mattina a Capo d'Orlando non appena la notizia della decisione della Cca del Coni si è diffusa in un battibaleno.
Le prime dichiarazioni del presidente Enzo Sindoni erano abbastanza scontate ma contenute. «Noi andremo avanti e ricorreremo al Tar anche se ci dispiace uscire dall'ordinamento sportivo – aveva detto nell'immediatezza Sindoni – il dispiacere è profondo. Mi rammarica che la decisione sia stata presa giorno 1 e comunicata il 6, quindi forse c'era la volontà di volerci spingere fuori. Noi siamo assolutamente convinti delle nostre ragioni. Il campionato parte domenica? È un problema non mio, noi avevamo chiesto di riposare alla prima giornata in un campionato a 17 squadre. Voglio conoscere bene la sentenza prima di commentarla, ma continueremo a far valere le nostre ragioni. Io amo il basket, ma anche la mia squadra e devo andare fino in fondo».
Ma nel tardo pomeriggio, Sindoni si è spinto oltre con nuove accuse. «Ci hanno contestato di non avere iscritto a bilancio una cartella esattoriale del gennaio 2008, che noi abbiamo peraltro contestato in Tribunale e la cui esecuzione era stata annullata dalla Commissione tributaria il 17 gennaio. Non ci hanno dato nessuna possibilità, e questo è ingiusto: la giustizia sportiva ci liquida senza averci mai rimesso in termini, come prevede invece l'articolo 29 del Regolamento esecutivo. Il giustizialismo, alimentato da insinuazioni e calunnie, che si respirava da qualche settimana in ambito federale fa sì che la notizia non ci sorprenda».
E qui, Sindoni cala dalla manica quello che potrebbe diventare l'asso di una lunga vicenda giudiziaria, anche penale: «Potremmo farcene una ragione se ad altri non fosse stato riservato un trattamento diverso e se il campionato non partisse con almeno tre squadre nelle medesime condizioni, se avessimo avuto torto in un dibattimento civile che invece inizierà il 4 marzo del 2010, ma così non è: lotteremo fino alla fine, per questo stiamo predisponendo il ricorso al Tar».
E mentre ieri sera i tifosi si sono riuniti al "PalaFantozzi", inevitabilmente, la palla passa dall'ambito sportivo a quello amministrativo-giudiziario e la squadra, dopo essersi allenata con grande professionalità, rischia di sciogliersi nel giro di pochi giorni. Ieri, come detto, il primo addio ufficiale, quello di Drake Diener che lascia Capo d'Orlando per la seconda volta firmando con Avellino e raggiungendo l'ex compagno di tante belle imprese in maglia biancazzurra Tamar Slay.
«Io e Sacchetti – dice il direttore sportivo Gianmaria Vacirca con inevitabile amarezza – ringraziamo tutti i giocatori per la grande professionalità che hanno dimostrato in queste due settimane, nelle quali abbiamo avuto occasione di confrontarci con persone di grande livello che hanno sperato sino all'ultimo di giocare la serie A con Capo d'Orlando. Rimane una esperienza umana e professionale di grande importanza e spessore».
Parla anche Tyus Edney, che già si era affezionato alla città: «Stento ancora a credere a quello che è successo – dice il play americano – ritengo la decisione ingiusta nei confronti della società e di noi giocatori che adesso, a cinque giorni dall'inizio del campionato, siamo senza il nostro lavoro».

Giuseppe Lazzaro

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