Orlandina Basket

Rassegna Stampa

Corriere dello Sport - martedì 7 ottobre 2008 at 16:02

C'era una volta una cittadina siciliana di 13.000 abitanti che vantava una squadra di basket fortissima: questa vinceva in serie A e attraeva 3500 spettatori per partita al palasport. Gli amanti della pallacanestro di Capo d'Orlando, probabilmente, cominceranno così il racconto - con un nodo in gola - della favolosa storia di una realtà cestistica che ieri è stata esclusa dalla massima serie e destinata a ripartire dai campionati regionali, la ex C2. Fuori Napoli, fuori anche l'Orlandina, campionato a sedici squadre, confermata l'estromissione decisa lo scorso 20 settembre dal Consiglio Federale. Il collegio arbitrale del Coni ha infatti rigettato all'unanimità il ricorso della società siciliana avverso l'esclusione dal prossimo campionato di serie A. Inoltre, il club del patron Sindoni è stato condannato al pagamento integrale degli onorari, delle spese per l'arbitrato e dovrà anche corrispondere la somma delle spese di lite in favore della Resistente oltre a oneri accessori.
AL TAR - Solo pochi mesi fa Capo d'Orlando festeggiava l'accesso all'EuroCup. Ieri il colpo del kappaò. Praticamente definitivo, nonostante l'annuncio di Sindoni, graffiato al cuore, di voler ricorrere al Tar. <>. Se il Tar dovesse accogliere la richiesta di sospensiva, il campionato potrebbe essere bloccato e non partire domenica: <>. Giustificato seppure piuttosto illusorio l'interrogativo: e se il Tar del Lazio desse ragione all'Upea? Il campionato dovrebbe cominciare con 17 squadre, con un turno di riposo per ognuna delle partecipanti. Questo perché il ripescaggio di Varese, già difficile in partenza, dopo l'inizio del campionato di Legadue, è impossibile.
FINE ? - Preoccupato Tyus Edney, ultimo grande colpo della campagna acquisti dei siciliani: <>. La squadra, intanto, comincia a smantellarsi, vanno via i pezzi pregiati. Segnale di resa. Lo stesso che si avverte leggendo il comunicato congiunto del direttore sportivo Vacirca e del coach Romeo Sacchetti. <>. Ciò non significa gettare la spugna ma è una morbida maniera per mettere la durissima parola "fine" in coda a una delle storie piu' belle del basket italiano.
Beniamino Pescatore

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