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Rassegna Stampa |
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La Gazzetta del Sud - mercoledì 8 ottobre 2008 at 10:49
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È il giorno della presentazione, da parte degli avvocati Luigi Medugno e Letizia Mazzarelli, dell'annunciato ricorso al Tar del Lazio contro l'esclusione della società Orlandina Basket dal campionato di serie A sentenziata dal Consiglio Federale il 20 settembre e confermata dalla Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni lunedì mattina. L'obiettivo minimo, da raggiungere subito, è ottenere almeno la sospensione del campionato; ma non sarà facile. «Infatti – dice il presidente Enzo Sindoni – i tempi sono diventati stretti visto che una decisione che la Cca del Coni ha preso praticamente il 1. ottobre è stata annunciata ufficialmente cinque giorni dopo. Il nostro ricorso, in quanto tale, non si potrà discutere prima del 16, quindi la settimana prossima e in teoria con una giornata di campionato già disputata. Ma i nostri legali hanno inoltrato una richiesta per ottenere la sospensiva del torneo, quindi della stessa prima giornata, per domani o giovedì (oggi o domani, ndc). Solo che, su questo punto, sarà facoltà del presidente della sezione designata del Tar decidere». – E se il ricorso in quanto tale, in caso di discussione entro il 16, porterebbe all'accoglimento e ad un reintegro dell'Orlandina, in che termini potrà giocare la squadra con una ordinanza che obbligherebbe la Fip a reintegrarla in un torneo a 17 squadre, magari con un nuovo calendario? «Eventualmente – prosegue Sindoni – questi sono problemi loro. Noi proseguiamo nella nostra azione, sicuri di quello che abbiamo fatto». Intanto oggi slitterà al 14 ottobre, su richiesta dell'Orlandina, la prevista convocazione davanti al procuratore federale avvocato Roberto Alabiso, che accusa lo stesso presidente di violazione dell'art. 43 (atti di frode sportiva) e la società di violazione dell'art. 44 (responsabilità oggettiva) nella valutazione delle presunte inadempienze dei contributi versati all'Enpals. Ma Sindoni stesso è passato al contrattacco nell'ambito penale. Ieri mattina è stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Patti. «Si tratta di un dettagliato dossier – dice il sindaco di Capo d'Orlando – nel quale vengono riepilogati tutti i danni di immagine e le falsità che alcuni hanno scritto e riportato in queste due settimane di calvario, gettando fango sulla nostra società, partita dalla C2, arrivata in serie A e che era sbarcata in Europa sempre nel rispetto delle regole. Il nostro intendimento è che chi di competenza accerti quanto noi denunciamo e che si possano trovare gli elementi utili per istruire un procedimento penale con il conseguente pagamento dei danni alla nostra immagine». L'impressione è che questa vicenda, con o senza l'esclusione definitiva dall'Orlandina dalla serie A, andrà ancora avanti per molto tempo e con clamorosi colpi di scena. Intanto, la tifoseria si è riunita lunedì sera al "PalaFantozzi". Volti tristi, quasi assenti, facce tirate e, quello che ha più sorpreso, tra le centinaia di presenti molti erano professionisti, commercianti, padri di famiglia, pensionati in larga maggioranza rispetto ai giovani. Questo per confermare il coinvolgimento totale di un intero paese che viveva di pane e pallacanestro. L'intenzione emersa al termine è di organizzare una manifestazione con tanto di invasione della Capitale, ma ancora non è chiaro quanti saranno, eventualmente, i sostenitori che potrebbero trovarsi stamane a Roma. Un pullman era programmato per la partenza ieri sera alle 22, ma è saltato un paio d'ore prima a causa del numero insufficiente di adesioni. Sul fronte della squadra, continuano a piovere le richieste di altre società. Il direttore sportivo Gianmaria Vacirca ha annunciato che, dopo Diener passato ad Avellino, ieri è andato via Greg Brunner per firmare con il Nahariya, squadra della Prima Lega d'Israele; oggi sarà il turno di Phil Martin, il lungo canadese con passaporto italiano primo acquisto di quella che doveva essere l'Orlandina 2008/09, a fare le valigie alla volta di Caserta in serie A. Il sole che tramonta al termine di un'altra triste giornata è significativo del clima, surreale, che la città respira e avverte dal 20 settembre.
Verrà depositato questa mattina presso il Tar del Lazio il ricorso dell'Orlandina avverso l'esclusione della società paladina dal massimo campionato di basket, confermata appena 48 ore fa dalla Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo Sport del Coni. L'avvocato Luigi Medugno ha completato, nella giornata di ieri, l'articolato documento cui sono affidate le speranze biancazzurre di tornare a calcare i parquet della serie A cestistica. «In pratica, stiamo inoltrando al presidente della sezione del Tar Lazio la richiesta di concessione di misure urgenti provvisorie – esordisce il legale romano – una particolare cautela sospensiva (il cosiddetto "decreto presidenziale", ndr) per una situazione altrettanto particolare che, se si dovessero attendere i tempi canonici, potrebbe risultare alla fine irreversibile e con danni rilevanti». – L'esito della richiesta non condiziona, dunque, l'esame del ricorso nel merito. «Esattamente: in sostanza, il presidente può accettare o rigettare la nostra richiesta di suo intervento diretto, prima che sul ricorso comunque si pronunci, come previsto, il collegio giudicante completato da altri due magistrati. Esame della sospensiva che, probabilmente, dovrebbe essere esperito nell'udienza fissata per giovedì 16 ottobre, cioè quattro giorni dopo l'eventuale disputa delle gare della prima giornata. Se il presidente dovesse accogliere la nostra richiesta d'urgenza di sospensione della revoca dell'ammissione dell'Orlandina dal massimo campionato di basket, la Federazione avrebbe dinanzi due strade percorribili: rinviare ulteriormente l'inizio del torneo oppure prendere atto del decreto del presidente del Tar, ma dare inizio ugualmente alla competizione». – Quante probabilità vi sono che si vada verso un accoglimento della richiesta ? «Non posso fare alcuna previsione né pronostico – replica l'avv. Medugno – posso solo dire che il lodo in questione non lo condividiamo assolutamente, tant'è che abbiamo articolato il ricorso in maniera corposa, in ben 45 pagine, esponendo approfonditamente le nostre ragioni nell'esaminare dettagliatamente in ogni sua parte il dispositivo della CCA. Tutti i motivi che ci hanno indotto a ricorrere hanno avuto eguale dignità e rilevanza». – Leggendo il dispositivo di sentenza del Collegio Arbitrale, c'è stato in particolare qualche passaggio che le ha lasciato l'amaro in bocca ? «Nulla di amaro – dice prontamente il legale dell'Orlandina – la possibilità di uscire soccombenti va messa nel conto. Del resto, non c'è tempo per l'amarezza. Ci siamo attrezzati adeguatamente per affrontare un altro grado di giudizio qual è quello del Tar del Lazio. Adesso ci auguriamo di vedere condivisa la nostra tesi dal collegio giudicante. Tutto qui».
Giuseppe Lazzaro e Salvatore Vitale
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