Orlandina Basket

Rassegna Stampa

Giornale di Sicilia - lunedì 13 ottobre 2008 at 16:33

Il futuro del basket a Capo d’Orlando inizierà giovedì, comunque vadano le cose alla terza sezione del Tar del Lazio che emetterà la sentenza finale sul caso che ha scosso l’estate e l’autunno cestistico. Anche se ridotte al lumicino le speranze che la giustizia ordinaria ribalti il doppio verdetto negativo di quella sportiva esistono e vanno coltivate fino al 16 ottobre. Ad attendere il giorno del giudizio anche quei pochi giocatori che non sono riusciti a trovare una squadra per la stagione appena partita, dopo che i vari Diener (Avellino), Brunner (Nahariya in Israele), Martin (Caserta) e Flamini (Montegranaro) hanno già salutato la compagnia una volta perso l’ultimo treno sportivo. Tra i pochi superstiti il veterano Tyus Edney, il pezzo pregiato (almeno economicamente e per il suo passato) del mercato estivo del club paladino. “Non credo ancora a quanto sta succedendo – afferma il 35enne playmaker Usa - e non mi pare giusto nei confronti della società e di noi giocatori prendere queste decisioni a pochi giorni dal via del campionato”. E che dire del povero finlandese Haanpaa che ha lasciato due anni prima l’università per firmare, oggi inutilmente, un triennale con l’Orlandina. Di questo certamente non hanno tenuto conto nella Fip che solo a campagna acquisti chiusa ed appena a due settimane dall’inizio della serie A si è accorta che qualcosa non andava a tal punto da estromettere l’Orlandina, il che, di fatto, equivarrebbe ad una cancellazione, con ripercussioni anche in tutto il settore giovanile, se, malauguratamente, il Tar del Lazio non dovesse dar ragione alle tesi dell’avvocato Luigi Medugno. “Siamo convinti che qualcuno prima o poi farà giustizia”, afferma il presidente Sindoni. Probabilmente se la stella Gianmarco Pozzecco non avesse deciso di ritirarsi dal basket che conta e fosse rimasto a Capo d’Orlando l’agnello sacrificale che doveva far compagnia al disastrato Napoli non sarebbe stata la squadra biancoazzurra, perché nessuno se la sarebbe sentita di escludere il team della “mosca atomica”. “Non mi far pensare questo sennò mi sento ancora più male – afferma il Poz – perché davvero con la morte nel cuore ho seguito tutta la vicenda che, di certo, non può cancellare quello che abbiamo fatto nella scorsa stagione. Spero in un finale diverso e magari può darsi che se l’Orlandina viene riammessa decido di giocare la Uleb Cup che ci siamo conquistati sul campo con grande merito. Non vorrei illudere nessuno, però, perché adesso peso 82 kg, troppi per i 75-76 che porto di solito, ed al massimo potrò giocare un paio di partite in C2 per far contento mio fratello. Ma a Capo d’Orlando ci ho lasciato il cuore – chiude Pozzecco - e sono sempre il primo tifoso”. Giovedì servirà anche questo per vincere la battaglia più importante della trentennale storia della società, esplosa negli ultimi 12 anni sotto l’egida di Enzo Sindoni ma ora ripiombata lì dove era partita nella sua prepotente scalata.
Claudio Argiri

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