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Rassegna Stampa |
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Giornale di Sicilia - giovedì 16 ottobre 2008 at 16:25
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L'attesa per la sentenza definitiva del Tar del Lazio sulla richiesta di riammissione in serie A dell'Orlandina basket è vissuta da queste parti come una finale dei campionati del mondo che si disputano ogni quattro anni. Ma oggi la posta in palio è addirittura più alta perchè vale la sopravvivenza di una società che si è fatta apprezzare per l'incredibile scalata dalla serie C2 fino alla qualificazione all'Euro Cup in 12 anni, passando attraverso sei promozioni (una tramite ripescaggio), una Coppa di Legadue, l'approdo alle final eight della Coppa Italia e dei play-off scudetto, con il solo neo dell'unica retrocessione in B1. Se malauguratamente oggi da Roma arrivassero cattive notizie tutto questo resterebbe nell'album dei ricordi, con un epilogo che non renderebbe merito a chi ha lottato con l'astuzia di Davide contro i tanti Golia della pallacanestro italiana. L'ultima battaglia, però, finora è stata persa e di errori certamente il club ne ha commessi, di sottovalutazione del problema e delle conseguenze in primis, ma sicuramente non tali da meritare l'esclusione da un carrozzone dove era salita con bravura e meriti, non certo per qualche migliaio di euro non versato all'Enpals. Del castello costruito non ultimo la scorsa estate non restano che le ceneri con la dirigenza come detto certamente colpevole di non aver capito a fine agosto i rischi che correva, pensando al massimo in un'ammenda, una squalifica per il presidente ed una penalizzazione, mentre si è visto poi che, salvata Rieti a luglio, si cercava un altro club con pendenze per spingerlo dal ciglio del burrone. Ed i paladini ci sono cascati, aggrappandosi ora all'ultima speranza di evitare l'addio definitivo al basket di una cittadina, una provincia ed una regione che sono saliti sul carro del vincitore in questi anni, salvo poi defilarsi (almeno qualcuno) quando la Fip prima e la Camera di Conciliazione ed Arbitrato del Coni hanno dato al club delle bastonate sui denti per dirla alla Lo Monaco. Tra coloro che per contratto, e non solo, sono ancora qui a sperare in un gol in zona Cesarini c'è anche il coach Meo Sacchetti, uomo di spessore che aveva firmato il biennale con l'Orlandina quando il presidente Sindoni era rinchiuso nel carcere di Siracusa lo scorso aprile, dall'indomani della conquista dei play-off con la vittoria di Biella che col senno di poi è stata quasi una maledizione per il club e Capo d'Orlando. “Aspetto con fiducia – spiega – dopo un mese a fasi alterne dove siamo passati da mille emozioni. Non entro nel merito della vicenda, so solo che la pancia che mi aveva consigliato di venire a Capo d'Orlando e di rinnovare il contratto non pensa più”. Claudio Argiri
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