La formazione di Condello raccoglie il terzo successo in altrettante gare disputate in otto giorni al PalaFantozzi. Grande trascinatore il piccolo play argentino che sigla ben 37 punti. In classifica agganciata Battipaglia al secondo posto. Soltanto Gioia Tauro a punteggio pieno con i paladini.
Per vincere bisogna saper soffrire: l'Orlandina fedele a questo paradigma soffre e vince. I paladini di coach Beppe Condello affrontano la loro terza gara in otto giorni, tutte al PalaFantozzi ed ancora una volta con un roster penalizzato dalle assenze.
Dopo Ragusa e Adrano, è l'Acireale a cadere sotto i colpi di Albertinazzi e compagni che ribadiscono con autorità la loro candidatura a recitare il ruolo della regina tra le contendenti alla promozione.
Nello sport, però, i successi si devono conquistare sul campo con il sudore e la fatica, e non è certo sufficiente fregiarsi di glorie passate o sognare prestigiosi futuri. Una lezione che sembra esser stata sin da subito recepita dal gruppo di Condello, e la parola "gruppo" emerge forte nello spirito di chi sul parquet non è potuto scendere.
Una differente lettura della gara la offrono il trio Milone, Moccia e Di Lauro che seduti a bordo campo mordono il freno di non poter aiutare i loro compagni e di dover pazientemente attendere fino al 26 ottobre che la Lega si pronunci sul ricorso relativo al loro tesseramento.
Sin dalle prime battute di gara appare chiaro che il team paladino voglia ripetere le partenze lanciate già viste nelle precedenti uscite, e ciò è facilmente comprensibile perché la condizione atletica ancora non è soddisfacente e le rotazioni sono più che obbligate. In più uno dei segreti per una squadra che vuole vincere è sempre quello di intimorire gli avversari sin dalle prime battute.
La teoria, però, collima con la realtà specie quando trovi un avversario come la formazione di coach Foti che non è disposta a concedere nulla. I paladini giocano con penetrazioni per vie centrali di Antinori e Albertinazzi, gli acesi rispondono con le conclusioni dall'arco di Casiraghi e Vazzana, ed il primo quarto si chiude con i padroni di casa sopra di quattro punti.
Il gioco delle rotazioni con soli sei senior arruolabili, però, penalizza troppo coach Condello che prova a ruotare senza profitto i suoi giovani ed è infine costretto a giocarsi sin dal secondo quarto i centimetri di un generoso Aimaretti.
La sfida è molto equilibrata, anche perché il gioco assai confuso e nervoso non è di quelli che produce spettacolo. Dopo l'intervallo anzi è proprio il nervosismo a prendere il sopravvento, ciò anche per scelte discutibili del duo arbitrale che sorvolano su un fallo in area pitturata e poi puniscono le proteste veementi dei padroni di casa con un tecnico che riduce il gap in appena un punto.
L'Orlandina prevale anche perché nelle sue fila ha un elemento come Costantino, abile a conquistare ben dieci rimbalzi offensivi, ma soprattutto un furetto sgusciante come Pablo Enrique Albertinazzi. Il play italo-argentino è senza alcun dubbio l'uomo del match con ben 37 punti di cui 16 nell'ultimo quarto di gioco, e cinque triple.
La classifica per i paladini sorride con sei punti, tre vittorie su altrettante gare, ma già in settimana arriverà un nuovo banco di prova con il primo impegno esterno sul parquet di Alcamo; una sfida importante per comprendere appieno il valore del roster assemblato dal direttore Ciccio Venza e dal giovane direttore sportivo Giuseppe Sindoni.
Giuseppe D'Amico