La Pierrel Capo D'Orlando si gioca stasera, sul mitico parquet del "PalaMasnago" (inizio ore 20,30), il primo dei due match point per accedere alla Final Eight di Coppa Italia, prestigioso obiettivo per una società che da soli tre anni calca il massimo palcoscenico cestistico. Di fronte si troverà la squadra più blasonata d'Europa assieme al Real Madrid (10 scudetti, 10 tra Coppe Europee ed Intercontinentali, 4 Coppe Italia e una Supercoppa), ma che di questi tempi è proprio in gramaglie: sconsolatamente ultima in classifica con appena tre vittorie, si è affidata alcune settimane addietro al "Vate" Valerio Banchini per tentare l'impresa di una salvezza che, allo stato, appare compito alquanto arduo. Il neo tecnico sta completando la rivoluzione dell'organico, iniziata ad ottobre con il suo predecessore Mrsic, e così dopo Miladjan e Hodge nei giorni scorsi ha fatto le valigie anche Babrauskas, mentre il roster è stato potenziato dall'arrivo, nell'ordine, del messicano Romel Beck, del croato Mate Skelin e dell'americano Tierre Brown. Contro un avversario, dunque, con l'acqua alla gola, per il quale ogni partita diventa uno spareggio per la permanenza, la Pierrel non deve assolutamente sbagliare l'approccio per non ripetere l'errore della Virtus Bologna che, dopo un iniziale break di 17-0, non è più riuscita a ribaltare il risultato. Varese ha nel suo play Capin (che può essere utilizzato anche da guardia) un elemento rapido e veloce nell'1 contro 1, che in questo momento tira dall'arco con buone percentuali. Caratteristiche identiche ma più carisma per l'altro play Brown, mentre come esterni si annoverano diversi giocatori che possono ricoprire il ruolo 2-3: Beck ha grande talento offensivo, Boscagin assicura esperienza e concretezza, Hafnar è un eccellente tiratore dai 6,25. Nel reparto lunghi i biancorossi possono contare sull'ala forte Galanda, giocatore di stazza e specialista nel tiro da 3, Fernandez, elemento molto perimetrale che può giocare 4-5, Melvin, ottimo atleta, pericoloso nel tiro frontale e in post basso, mentre non sarà della partita il centro Skelin, infortunatosi sabato scorso con Siena. Il coach paladino Meo Sacchetti, collaborato come al solito dal fedele assistente Ducarello, ha preparato la partita di stasera con estremo scrupolo provando e riprovando le contromisure ai giochi che privilegia Varese, e cioè le situazioni di isolamento per Beck per facilitargli l'1 contro 1, e i pick and roll di Capin e Brown. La Pierrel dovrà limitare il gioco dei locali partendo dalle responsabilità individuali per contenere, appunto, l'1 contro 1 e il "pick and roll", mostrandosi aggressiva sulla collaborazione a due e pronta sulle rotazioni dal lato debole per non concedere a Capin e Brown una linea di passaggio esterna per Galanda e Fernandez che, in un gioco di "pick and pop", tirano da tre. Ma quale è la ricetta di Sacchetti, grande ex assieme a Pozzecco (per entrambi 8 stagioni in canotta biancorossa con il Poz che, nel minutaggio di tutti i tempi, al quinto posto con 7185 minuti, precede proprio Meo) ed Howell, per far quadrare i conti in attacco? Il tecnico non ha esitazioni: «Non abbiamo alternative al nostro collaudato modulo: correre ma, rispetto ad altre volte, essere più lucidi a metà campo, per non regalare ai nostri avversari palloni che vengono poi capitalizzati in contropiede. Dobbiamo essere bravi a capire quando tenere il ritmo alto e quando,invece, dobbiamo eseguire i giochi con gli obiettivi che ci siamo prefissati». Per sbancare il "PalaMasnago" Sacchetti fa molto affidamento su Pozzecco dopo essere riuscito a convincerlo a giocare stasera: «Il Poz è ancora un ragazzo molto legato a quella maglia e a quella città, e questo lo aveva indotto a pensare che sarebbe stato giusto non giocare. Gli ho fatto capire che la lealtà è il valore-cardine dello sport che non ammette deroghe. E che se disputerà una grande partita i tifosi e gli ex compagni di Varese saranno ancora più fieri di lui. Da Gianmarco mi aspetto che giochi per la squadra, e quindi sul suo tabellino meno punti e più assist». Quintetti a confronto: la Pierrel parte con l'ex Howell, preferito a Wojcik, in lieve calo di condizione; per il resto tutto scontato con Poz, Diener, Slay e Wallace, mentre Varese risponde con Capin, Beck, Hafnar, Galanda e Fernandez (Melvin).
Walter Mangano
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