Comunicato Stampa n. 261 del 18 maggio 2004
“Il comico e la spalla” con Musumeci e Pattavina mercoledì 19 maggio a Capo d’Orlando
Domani, mercoledì 19 maggio, alle 21.15, il sipario del Teatro comunale “Rosso di San Secondo” di Capo d’Orlando si alzerà su “Il comico e la spalla” di Vincenzo Cerami, ultimo appuntamento della Quinta stagione teatrale diretta da Bent Parodi di Belsito. Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina, nella pièce in due atti diretta da Jean-Claude Penchenat, sono Alfio e Carmelo, un’affiatata coppia di attori in preda ad una crisi vista come metafora del conflitto d’identità che si sviluppa, prima o poi, in tutte le coppie. Alfio e Carmelo non sono più giovani e nella vita dell’uno, l’altro ha un presenza imprescindibile, uno è il comico, l’altro la spalla. Li legano un fraterno affetto, un ricco bagaglio di memorie comuni, piaceri e dolori di una carriera che per entrambi si è identificata con la vita stessa. Ma dietro tanta amicizia, si nascondono mille cose mai dette a cominciare dalla frustrante dipendenza di uno dall’altro. Ognuno dei due, legato all’altro come un gemello, si sente realizzato solo a metà. A scatenare la conflittualità è l’improvvisa intrusione nella loro esistenza della giovane Cristina. Di rilievo anche le interpretazioni di Anna Malvica e Aisha Cerami. «Le figure del comico e della spalla - sottolinea Vincenzo Cerami - appartengono al genere farsesco. La cultura italiana, a differenza ad esempio di quella francese, ha una lontana e radicata tradizione basata sui meccanismi che scattano nel rapporto tra i due personaggi. Il comico è un clown la cui logica assurda e incongrua viene continuamente smascherata dall’attore che lo spalleggia. Il quale ha il compito specifico di incarnare i valori comuni e di essere portavoce del buon senso. È una coppia canonica - aggiunge l’autore - uno non può fare a meno dell’altro. Ovvero la spalla fornisce al suo partner materiali capaci di esaltarne la vis comica, di farne esplodere appieno la personalità. Questo è il punto di partenza della mia commedia, nella quale viene alla ribalta un gioco di ruoli che va ben oltre le leggi teatrali». Il regista francese Jean-Claude Penchenat, fondatore nel 1975 del Théâtre du Campagnol, è tra l’altro l’autore dello spettacolo cult Le bal, da cui Ettore Scola ha tratto il film Ballando, ballando. «Per la seconda volta metto in scena una commedia di Vincenzo Cerami - dice Penchenat - la prima è stata nel 1984 al Festival di Avignone. Ci siamo incontrati a Roma durante le riprese di Le Bal, a Cinecittà. Da allora ho cominciato a conoscere Cerami, la sua finezza e il suo acume davanti agli attori, l’humour singolare che i francesi non sempre decifravano, la sfrontatezza e il riserbo. E la sua scrittura». L’Ufficio Stampa
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