A teatro sotto le stelle - L’attività estiva del Gruppo "Lucio Piccolo di Calanovella" di Antonio Magliulo
Una mite sera d’estate, la piazza di una ridente cittadina siciliana sospesa fra i Nebrodi e il mare, la silhouette delle Eolie all’orizzonte, il lento sciabordio della risacca, un tenue aroma di glicine ed un tetto di stelle sopra al capo, le stelle più luminose e belle che il cielo possa sfoggiare in occasione di un evento speciale. È in questa suggestiva cornice che si sono svolte le recite estive della Compagnia di Prosa - no profit - "Lucio Piccolo di Calanovella", di Capo d’Orlando, diretta da Cono Messina, attore, regista, nonché ricercatore, che, nel corso della sua carriera, ha raccolto e catalogato, con minuziosa cura, migliaia di testi teatrali (anche inediti) per lo più, in dialetto regionale.
La mini tournée del gruppo orlandino ha toccato diversi centri messinesi: Brolo, Castell’Umberto, Piraino, San Salvatore di Fitalia, Capo d’Orlando, etc. portando in scena: Pigiama per sei, di Marc Albert Camoletti, trasformata, nell’occasione, in Purtativi ‘u pigiama da Letizia Catarraso, giovane e promettente autrice catanese. La commedia, in due tempi, a metà fra pochade e vaudeville, ha riservato gag, equivoci, scambi di persona, colpi di scena, in linea con la migliore tradizione farsesca, ed è risultata molto divertente.
La vicenda si svolge tutta nell’abitazione dei coniugi Nino eTeresa e prende avvio rivelando che la donna ha per amante Biagio, il migliore amico di suo marito, che, per altro, è gelosissimo. La situazione si complica subito, in quanto pure Nino ha un amante, Sara, che l’uomo ha invitato a partecipare ad un "pigiama party", sotto le mentite spoglie di amante di Biagio. Mentre i due coniugi sono assenti, giunge la domestica, ingaggiata per collaborare al party. Anch’ella si chiama Sara e ciò innesca una serie di equivoci. La donna infatti viene presentata a Teresa e costei la scambia per l’amante dell’amico. Intanto fa la sua apparizione l’altra Sara, l’amante di Nino, e questi è costretto a presentarla alla moglie come la domestica. Si crea così fra i cinque personaggi una complessa rete di rapporti e di ambiguità, che sfiorano il grottesco. Ognuno di essi ha qualcosa da nascondere e ricorre alle più spudorate menzogne pur di riuscire nel proprio intento. Scende finalmente la sera e tutti indossano un elegante pigiama, cenano allegramente fra brindisi e musiche e si preparano a trascorrere una lunga e trasgressiva notte d’amore, quando, all’improvviso, piomba in casa il giardiniere, il marito di Sara, la vera cameriera, il quale non riesce a prender sonno senza la sua dolce metà. A questo punto la vicenda raggiunge il culmine, perché la donna, ovviamente, viene indicata dall’ignara e sbigottita Teresa come l’amante di Biagio. Il giardiniere allora s’infuria e comincia a minacciare fuoco e fiamme. Soltanto con la promessa di una lauta somma di danaro l’uomo si placa e la storia può scivolare verso un lieto finale.
Per quanto formato da dilettanti, il gruppo "Lucio Piccolo di Calanovella" è apparso ben preparato ed affiatato, merito evidentemente di un lungo ed adeguato tirocinio: ottimi i tempi comici, tempestive le entrate in scena, chiare le voci degli attori. Costoro hanno fornito un’intepretazione ‘calda’, misurata, convincente, che non è improprio definire professionistica, tanto più se si considera che il professionismo non è prerogativa di chi agisce per lucro e per mestiere, ma piuttosto un atteggiamento mentale. Nel caso in questione, può ritenersi professionista chi si adopera con scrupolo, serietà, competenza e rispetto del pubblico. Gli attori, dunque, sono apparsi sicuri sulla scena, senza però cedere ad ammiccamenti, esagerazioni ed estemporaneità, che avrebbero rischiato di sviare l’attenzione degli spettatori dal ‘racconto’ e di svilire una prova che invece è risultata molto ben calibrata.
Nonostante i personaggi si esprimessero nel dialetto, anche i non siciliani hanno potuto comprendere la trama ed apprezzare lo spettacolo, grazie alla sapiente mimica degli interpreti e alla loro spiccata espressività vocale, che è un dono comunicativo tutto meridionale. Particolarmente gustosa è apparsa l’interpretazione di Biagio Restifo nella parte di Biagio (nel centro della foto), attore dotato di un simpatico "viso parlante", capace di assumere tante espressioni diverse. Non meno meritorie le prove fornite da Maria Teresa Caruso e Nino Valentino, impeccabili e disinvolti padroni di casa, che hanno dimostrato di stare sulla scena a proprio agio, ovvero, da attori consumati. Apprezzabili anche Patrizia Galipò e Nunziatina Lazzaro, che hanno ricoperto, rispettivamente, i ruoli della conturbante e amareggiata Sara e dell’astuta e venale cameriera con acume ed equilibrio. Applauditissimo, originale e risolutivo il cammeo offerto da Cono Messina, nelle vesti dell’infuriato e ‘ruspante’ giardiniere, che si è presentato in scena con un buffo copricapo, suscitado l’ilarità del pubblico.
A Cono Messina, che ha firmato la regia dello spettacolo, oltre che per l’eccellente preparazione degli attori, va il merito di aver ‘nobilitato’ e vivacizzato un testo (sulla carta) non sempre comicissimo.
Presenti in platea non meno di cinquecento spettatori, che hanno contribuito col proprio entusiastico consenso a rinnovare il rito del teatro, in un’atmosfera simpatica e, dato lo splendido contesto, persino un po’ incantata, come incantata, generosa e bella è la terra in cui l’evento artistico si è svolto.
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