COMUNICATO STAMPA
APPRODA IN PARLAMENTO LA VICENDA DELLA “GRANDE MURAGLIA” DI PIRAINO. IN UNA INTERROGAZIONE RIVOLTA AI MINISTERI COMPETENTI, L’ON. ERMETE REALACCI CHIEDE CHE SI EVITI LO SCEMPIO.
La “Grande Muraglia” di Piraino entra nel Parlamento Nazionale. A sollevare il problema è l’on. Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente, che con una interrogazione rivolta ai Ministri competenti chiede si faccia chiarezza su quella che definisce “un’opera inutile e dannosa” e che si eviti lo scempio di un territorio di grande valenza paesaggistica. Realacci ricorda le tappe del progetto, caratterizzato da un lungo e complesso iter, interrotto dopo che, con Decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1991, l’amministrazione ed il Consiglio Comunale di Piraino furono sciolti per infiltrazione mafiosa. Del progetto si ritornò a parlare nel 1998 e poi nel 2000 con la concessione di un finanziamento da parte della Regione. In ultimo, è stata la Giunta di Piraino, con delibera n. 136 del 18/6/2004, ad approvare il contestato progetto che prevede una fila di muraglioni in cemento armato in un sito che la relazione del geologo Fabrizio Nigro, commissionata da Legambiente Nebrodi, definisce stabile e non bisognosa di consolidamento. Anzi gli interventi previsti sono giudicati esorbitanti e dannosi anche il relazione allo scopo che vorrebbero sortire. Ma ci sarebbe di più: il cosiddetto consolidamento nasconde in realtà la costruzione di una strada, definita con espendiente nominalistico “via di fuga”. Una strada bella e buona, da realizzare nello stesso versante ritenuto instabile e da consolidare. Per tutti questi motivi, l’on. Ermete Realacci chiede l’intervento dei Ministri competenti, per evitare lo scempio annunciato e per assicurare legalità e trasparenza degli atti comunali.
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