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Dal Comune - martedì 21 settembre 2004 at 14:30
Comunicato Stampa n. 659 del 21 settembre 2004

Ripetitori radio-televisivi, rivista l’indennità di esproprio dei terreni di San Martino

Non si arresta la procedura di esproprio dei terreni agricoli di contrada San Martino, occupati dai ripetitori di diverse emittenti radiotelevisive e dei gestori di servizi di telefonia mobile. La Giunta comunale, dopo aver avviato la procedura di esproprio nell’ottobre 2003, ha infatti rivisto l’indennità da riconoscere ai proprietari del fondo, secondo le indicazioni fornite dal consulente legale di Palazzo Europa, dalle quali emerge con chiarezza che la legge obbliga a tenere conto sia del valore agricolo medio che del valore di mercato. In pratica l’indennizzo da attribuire ai proprietari equivale alla media fra i due valori. Il nuovo calcolo realizzato dall’Ufficio tecnico comunale prevede quindi una spesa complessiva di 77.500 euro, dei quali 62.500 per l’esproprio e i restanti 15.000 per indennità di occupazione da versare qualora la procedura di esproprio non si concludesse entro l’1 ottobre 2006, cioè entro tre anni dall’avvio. Il costo dell’esproprio verrà recuperato attraverso il rilascio delle singole concessioni alle emittenti interessate. Nel calcolo precedente, invece, l’Amministrazione comunale aveva applicato soltanto il valore agricolo medio, arrivando a stabilire così un indennizzo inferiore.
«Capisco i timori dei miei concittadini che abitano nei pressi dell’area occupata dalle antenne - dice il sindaco Massimo Carrello - ma io non posso fare altro che applicare la legge dello Stato. Mi auguro sia il Ministero competente a porre rimedio, prima possibile, alla situazione attuale, soprattutto se realmente c’è la possibilità anche del più piccolo rischio per la salute di chi abita nella zona». Non si tratta tuttavia di un fatto assolutamente nuovo, visto che da almeno 15 anni l’area è occupata dai ripetitori delle varie emittenti.
L’intervento di esproprio attuato dall’Amministrazione comunale si è reso necessario in quanto le aziende proprietarie degli impianti di radiodiffusione sono in possesso della prevista concessione ministeriale che, a norma della legge 223/90, equivale alla dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza davanti alla quale non è possibile tergiversare.

Ufficio Stampa

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