IRAQ: ITALIANE RAPITE, INTELLIGENCE INVITA A MASSIMA CAUTELA
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ROMA - Di fronte agli sviluppi delle ultime ore, alle indiscrezioni sulla imminente, probabile, svolta positiva del sequestro delle due italiane in Iraq, gli 007 italiani frenano ed invitano alla ''massima cautela''. In ambienti di intelligence viene sottolineato che ''il momento attuale e' molto delicato'' e che ''non e' certo'' quale sara' il comportamento dei sequestratori nelle prossime ore. Una delle preoccupazioni degli 007 e¿ di tenere in piedi, o attivare ex novo, altri canali di comunicazione con i rapitori, visto che quello che negli ultimi tre giorni e' passato attraverso il giornale kuwaitiano Al Rai Al Alam deve considerarsi ''ormai esaurito''. E' possibile che il negoziato intercorso tra le parti sia andato effettivamente a buon fine, che i sequestratori abbiano gia' ottenuto quello che volevano (o che stiano per ottenerlo) e che le due Simone vengano liberate ''nei prossimi giorni'', come assicura il quotidiano del Kuwait. Ma e' anche possibile che non sia cosi' e gli uomini dei servizi segreti, viene sottolineato, devono essere pronti ad ogni ipotetico nuovo scenario. Per questo, definita ormai la composizione del gruppo di rapitori ¿ l'area e' quella baathista e dell'ex Mukabarat, i servizi segreti di Saddam ¿ l'intelligence italiana continua a tenere attivo ogni contatto utile in quest'ambito. Ogni giorno la prima preoccupazione degli 007 italiani e' ottenere una conferma dell'esistenza in vita degli ostaggi: una prova si e' avuta attraverso i sistemi di intercettazione via satellite Usa che hanno 'captato' una comunicazione dalla quale si evinceva che una delle due ragazze era sicuramente viva. Ma, a quanto si e' appreso, l'intercettazione risalirebbe ad alcuni giorni fa e i riscontri compiuti sul luogo di provenienza del segnale hanno avuto esito negativo. Che le due volontarie italiane e i due iracheni siano vivi, comunque, e' la convinzione di tutti coloro che sono impegnati sul campo per la loro liberazione. ''Il problema - afferma la fonte di intelligence - e' accelerarla il piu' possibile''.
BERLUSCONI RINGRAZIA ABDALLAH ''Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ringraziato il re di Giordania Abdallah per l'assistenza che le autorita' giordane stanno fornendo per facilitare la sollecita liberazione'' di Simona Pari e Simona Torretta. E' quanto scritto nel comunicato che ha fatto seguito all'incontro tra il premier italiano ed il Sovrano ashemita. Berlusconi ed Abdallah hanno tra l'altro confermato l'impegno nella lotta al terrorismo.
GLI ULEMA: FORSE SONO IN MANO ALLA CRIMINALITA' COMUNE I sequestratori di Simona Pari e Simona Torretta? ''Delinquenti comuni'': e' questo il convincimento del Consiglio degli Ulema sunniti di Baghdad, dove oggi e' andato a cercare notizie delle due italiane il presidente dell'Ucoii, Mohammed Nour Dachan.
''La sensazione e' che si tratti di un sequestro ad opera di delinquenti comuni'', ha detto Dachan. Una ''sensazione'' che va di pari passo con le indiscrezioni di un riscatto chiesto dai sequestratori e gia' parzialmente pagato.
Il quotidiano kuwaitiano Al Rai Al Alam parla di un milione di dollari, di cui la meta' sarebbe stata versata ieri e l'altra meta' dovrebbe essere pagata forse oggi. Se non ci saranno intoppi - conferma il quotidiano - la liberazione potrebbe avvenire ''molto presto'', entro questa settimana.
''Gli sviluppi si sono intensificati - scrive ancora il quotidiano - nella vicenda delle due italiane detenute in Iraq e siamo sul punto di un happy end''. ''Le rivendicazioni per liberare gli ostaggi, che erano limitate al ritiro delle forze italiane dall' Iraq, si sono rivelate illogiche su molti piani, tanto piu' che il gruppo che li ha rapiti rimane sconosciuto e non e' mai stato pubblicato un comunicato ufficiale. Fonti vicine al movimento islamico - rileva ancora il giornale - hanno affermato che i rapitori e i mediatori sono arrivati a un accordo per la liberazione, dietro il pagamento di un milione di dollari americani''. Sempre secondo il quotidiano, i rapitori hanno gia' ricevuto meta' della somma lunedi', attraverso mediatori che hanno operato in contatto con le famiglie degli ostaggi e con i rapitori. ''L'altra meta' della somma per liberare gli ostaggi - scrive ancora il giornale - dovra' essere consegnata da mediatori che rappresentano le famiglie degli ostaggi e organizzazioni soccorritrici''.
Il giornale ripete piu' volte che la liberazione avverra' entro questa settimana ''a meno di problemi dell'ultimo minuto''. E sottolinea che ''nella delegazione che ha condotto i negoziati sono presenti responsabili italiani che non sanno se rappresentano ufficialmente l'Italia o meno''. Infine, 'Al Rai Al Aam' smentisce ''tutti i rapporti riguardanti l'intervento di uno Stato arabo, o non arabo, vicino all'Iraq, per il raggiungimento dell'accordo tra famiglie e rapitori''.
In attesa di sviluppi, il lavoro degli 007 italiani - in stretto collegamento con l'intelligence di diversi Paesi arabi e occidentali - continua a tutto campo. In ambienti dei Servizi segreti viene mantenuto il riserbo sulla notizia, pubblicata dal Corriere della Sera, della intercettazione della voce di una delle due italiane rapite. La sensazione, comunque, e' che attraverso sistemi ad alta tecnologia satellitare si sia comunque avuta la prova dell'esistenza in vita degli ostaggi.
Tornando alla missione del presidente dell'Ucoii, Dachan e' ha avuto a Baghdad un lungo incontro con il portavoce del Consiglio, Muthanna Al Dhari. ''E' stato un incontro molto positivo - ha spiegato - e il Consiglio ci dara' tutto l'appoggio possibile''. Dachan avra' in giornata altri incontri con rappresentanti laici e religiosi della comunita' locale e domani dovrebbe incontrare alcuni rappresentanti degli sciiti.
Ad Amman l'Ucoii ha raccolto tre ulteriori appelli per la liberazione di tutti gli ostaggi e il trattamento umano per tutti i sequestrati. Gli appelli sono firmati dal 'Fronte del lavoro islamico' - il piu' importante movimento islamico giordano, sostiene il segretario dell'Unione Hamza R. Picardo, ''molto influente in tutta l'area, Iraq compreso'' - la 'Lega degli intellettuali' e l' 'Associazione dei laureati giordani in Italia'.
Da Rimini, intanto, il padre di Simona Pari fa sapere che la famiglia continua ad avere speranza. ''Aspettiamo fiduciosi'', ha detto Luciano Pari, al telefono, ai giornalisti che lo hanno chiamato per chiedergli di commentare la notizia della possibile liberazione entro venerdi'. La Farnesina cosa vi ha detto in questi due giorni?, hanno domandato ancora i cronisti. ''Abbiamo parlato di tante cose ma non posso riferirle'', e' stata la consueta risposta. Ma poi ha aggiunto: ''Fate attenzione, perche' accanto a queste notizie positive ve ne sono altre che vanno in senso opposto''.
28/09/2004 16:00
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