INTERVISTA AL MAESTRO D’ARTE, NINO VALENTI.
D. Buongiorno, Maestro Valenti, mi presento: sono il prof. Roberto Rifici, l’addetto Stampa del “Merendino”. Potrebbe concedermi l’onore di farLe una breve intervista, visto che oggi s’inaugura la Sua personale Mostra di pittura, qui, nei locali dell’Istituto Tecnico Statale Commerciale e Geometri della Sede di Piana di Capo d’Orlando ? Avrebbe una manciata di minuti, per farLe qualche domanda e conoscere l’esordio della sua attività artistica? R. Certamente! Sono a sua completa disposizione.
D. Quando ha cominciato a dipingere? R. Ho iniziato a dipingere nel 1978, allorché, affascinato dalla bellezza dello spettacolo della caduta delle stelle cadenti, decisi di mettere su tela il prodigioso evento. L’incoraggiamento avuto da un esperto dell’Accademia delle Belle Arti di Palermo che vide quel dipinto, mi convinse a continuare e con caparbietà oggi, dopo tanti anni di lavoro e di esperienze, sono qui.
D. Maestro Valenti, ha realizzato, prima di questa, altre mostre di pittura? R. Sì! Ne ho allestito molte. Alcune nella città di Palermo, di Messina e del Comune di Capo d’Orlando; altre, a Milano e, fuori d’Italia, in Svizzera.
D. Qual è l’elemento paesaggistico che predilige di più nei suoi dipinti? R. La natura, gli alti e bassi del mio stato d’animo e i luoghi della mia terra natia, che è Capo d’Orlando.
D. Qual è l’indirizzo artistico, la corrente pittorica che ha seguito durante questi anni di lavoro nella produzione dei suoi quadri? R. L’indirizzo, a cui mi sono essenzialmente ispirato, è quello dell’Impressionismo; invece, la tecnica utilizzata, è mista: uso le mani, i pennelli, i pastelli, l’olio, il gessetto.
D. Quante sono le opere esposte in questa mostra di pittura? R. In ricordo di mio fratello Peppe Valenti, deceduto dieci anni fa, ci sono venti quadri; l’insieme, però, delle opere in mostra sono sessantacinque.
D. Quale messaggio intende dare ai visitatori della sua personale mostra di pittura? R. Voglio lanciare un messaggio di ottimismo. Infatti ho voluto fare questa mostra anche per i giovani, perché vorrei, dopo i tragici avvenimenti dell’attacco e della distruzione delle due Torri gemelle a New York, distrarre le persone dalle cose brutte della vita. Sono fermamente convinto che ciascuno di noi con un pennello o gessetto potrebbe, se lo vuole, dare un un “imput” alle buone cose della vita. Maestro, grazie dell’intervista concessami e tanti auguri di successo per la Sua personale mostra di pittura. Lei lo merita per l’impegno e la serietà che riesce ad esprimere nella sua pittura, ricca di sinceri sentimenti.
prof. Roberto Rifici
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