Comunicato Stampa n. 845 del 7 dicembre 2004
Consiglio comunale, cinque ore per una mozione
Oltre cinque ore di dibattito sono servite al Consiglio comunale di Capo d’Orlando per definire appena due degli undici punti in discussione. Alla fine, oltre all’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, è passata soltanto la mozione relativa al project financing per la realizzazione del Palazzo dei Servizi in contrada Santa Lucia. Il Palazzo che dovrebbe ospitare gli uffici e i servizi comunali, evitando il continuo esborso di denaro per canoni di locazione (ufficio anagrafe, area patrimonio, ecc.) che vedono oggi il Comune di Capo d’Orlando impegnato per 116.700 euro all’anno, per una superficie totale occupata di 1.299 metri quadrati. Ma anche questa, al termine del lungo dibattito e di due sospensioni dei lavori alla ricerca di una linea comune, ha cambiato finalità: non più la revoca di tutti gli atti compiuti dalla Giunta del sindaco Massimo Carrello, come indicato in un primo momento dai proponenti - cinque consiglieri dell’opposizione (Aldo Sergio Leggio, Gianfranco Timpanaro, Salvatore Letizia, Michele Reale e Teresa Restifo) e quattro indipendenti (Renato Oteri, Fernando Biscuso, Francesca Schepis e Sergio Sirna) - ma soltanto la raccomandazione al sindaco Carrello e agli assessori di tenere in considerazione, come peraltro già fatto, le valutazioni in merito al Piano economico del progetto e le esigenze finanziarie del Comune di Capo d’Orlando. A far cambiare la linea è stato il riconoscimento da parte del Consiglio che le stesse perplessità avanzate dai proponenti relativamente al Piano economico e finanziario erano già state evidenziate dalla Giunta Carrello con la delibera di presa d’atto della valutazione tecnica sul progetto presentato dall’Associazione temporanea Presal Costruzioni e Bruno Teodoro. La Giunta, infatti, ha sostanzialmente bocciato la parte finanziaria del progetto, che prevede un esborso, in 24 anni, di 12,2 milioni di euro. Ma non ha chiuso definitivamente la porta anche per evitare l’insorgere di eventuali contenziosi. Insomma, si tratta sulla base di precise indicazioni relative soprattutto all’abbattimento dei tassi d’interesse su mutui ed ammortamenti, che andrebbero a ridurre di molto l’importo da pagare per l’acquisizione del Palazzo dei servizi. La ditta proponente, con una lettera portata anche in Consiglio, si è detta indisponibile a rivedere il Piano finanziario così come indicato dalla Giunta, quindi sembra sempre più vicina la chiusura infruttuosa della procedura, senza alcun onere a carico del Comune. Inoltre il Consiglio ha sostanzialmente riconosciuto l’esigenza di acquisire nuovi spazi per garantire il funzionamento di uffici e servizi nel rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. A spiegare tecnicamente la procedura e gli intendimenti dell’Amministrazione, è stato l’assessore al patrimonio, Gaetano Sanfilippo, secondo il quale la Giunta prevede un indebitamento non superiore a 150.000 euro all’anno. «Va comunque riconosciuto a questa Amministrazione - ha però sottolineato Sanfilippo - il merito di aver avuto un’ottima un’intuizione politica, nell’aver pensato di utilizzare un terreno di proprietà, in disuso, per risolvere il problema del sovraffollamento degli uffici comunali». Sanfilippo ha inoltre criticato il clima da «colpo del secolo» creato attorno a questo progetto, senza andare a «decodificare le indicazioni date dalla Giunta, dalle quali emerge che non c’è alcuno scandalo». Contestate anche le cifre indicate nella mozione, secondo le quali con un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti si andrebbe a spendere poco più di 5 milioni di euro in 25 anni. L’assessore Sanfilippo ha infatti ricordato che il tasso applicato dalla Cassa è del 4,40%, mentre con le prescrizioni date dalla Giunta Carrello alla ditta proponente si arriverebbe ad un tasso di circa il 3,6%. «Sicuramente - ha inoltre precisato Sanfilippo - questo piano economico non risponde ai parametri di spesa che questo Comune, già molto indebitato da anni, può affrontare». Su sollecitazione del consigliere Renato Oteri, l’architetto Mario Sidoti ha inoltre chiarito che «il Comune non corre alcun rischio fin quando non ci sarà una delibera di approvazione del progetto». Il consigliere Salvatore Bongiorno ha ribadito che «alla spesa di 12 milioni di euro non ci ha mai pensato nessuno non perché non siamo nelle condizioni di poterli spendere, ma perché non si possono spendere per il progetto in sé. Ciò che al Consiglio si sta chiedendo - ha precisato inoltre Bongiorno - è ciò che la Giunta ha già fatto un mese fa». L’indipendente Fernando Biscuso si è detto «felice di poter realizzare questo progetto», ma teme che il Comune non sarà in grado di poterlo pagare anche alla luce della perdita, prossimamente, degli introiti relativi all’acquedotto e alla tassa sui rifiuti, entrambi trasferiti all’Ato. Ed ha suggerito altre vie quali la permuta per avere almeno metà palazzo, lasciando l’altra metà alla ditta realizzatrice, oppure la sopraelevazione dell’autoparco o la trasformazione in uffici del plesso dell’Itcg “Merendino” del lungomare Andrea Doria. Biscuso ha concluso dicendosi favorevole ad approvare il progetto se il costo sarà a livello di quello di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti. Circa 1 ora dopo la mezzanotte, la proposta del consigliere Annalisa Germanà, di modificare la mozione nella parte relativa alla richiesta, evitando la revoca degli atti, ha incontrato il favore di 11 consiglieri, otto voti contrari (il gruppo che sostiene il sindaco Carrello, convinto che quanto si stava chiedendo con la mozione era già stato fatto dall’Amministrazione) e l’astensione del consigliere Dario Lipari. La seduta è stata quindi rinviata, ma sarà la conferenza dei capigruppo a stabilirne la data. In apertura dei lavori si è registrato un duro confronto in seguito alla proposta del consigliere Massimiliano Fardella di rinviare il Consiglio, «per una questione di sensibilità, visto il mancato rientro del sindaco». Richiesta reiterata dal vicesindaco Salvatore Mantineo. Dopo una lunga sospensione dei lavori per dare spazio alla conferenza dei capigruppo, l’aula ha deciso di continuare i lavori prelevando le tre mozioni all’ordine del giorno. Respinta la proposta del consigliere Bongiorno che chiedeva invece di anticipare la discussione sull’assestamento di bilancio per mettere l’Amministrazione nelle condizioni di poter operare spese necessarie, quali il riscaldamento per le scuole.
Ufficio Stampa
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