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Dal Comune - giovedì 23 dicembre 2004 at 08:27
Comunicato Stampa n. 879 del 22 dicembre 2004

Consiglio comunale, approvate le mozioni, bocciato il bilancio

Consiglio comunale secondo copione: opposizione più indipendenti approvano le due mozioni che impegnano l’Amministrazione comunale a riportare i festeggiamenti in onore della Madonna, compresa la fiera, nei giorni tradizionali del 21 e 22 ottobre, e a non utilizzare più il palazzetto dello sport di piazza Bontempo quale contenitore per il veglione di Capodanno. Ma c’è di più: «per un fatto politico» è stato bocciato l’assestamento con relativa variazione di bilancio, per cui si arriva al paradosso di avere un Comune con circa 1.200.000 euro di avanzo d’amministrazione, ma impossibilitato a spendere un centesimo per il Natale e per i vari servizi ai cittadini. Il messaggio è chiaro e lo ha esplicitato il consigliere indipendente Renato Oteri: «Sindaco si doti di una maggioranza». Situazione sintetizzata dal vicesindaco Salvatore Mantineo, nel corso della sua replica sulla mozione Palafantozzi: «E’ soltanto un fatto strumentale, un fatto politico. Non prendiamoci in giro: questo non è attaccamento alla cittadinanza».
A nulla è valsa la riunione in zona Cesarini che ha avuto l’unico effetto di far slittare di un’ora l’inizio dei lavori. Posizioni incancrenite, difficili da superare, impossibile l’avvicinamento senza passare per il fatto politico: l’azzeramento della Giunta comunale. Ma va registrata anche l’importante dichiarazione politica dell’assessore Salvatore Mantineo («Malgrado quel che si dice con il sindaco non abbiamo litigato e non daremo mai la soddisfazione di litigare») e del sindaco Massimo Carrello («Impossibile che si vada a litigare con un partner politico che ha sempre manifestato correttezza»).
Il Consiglio comunale ha subito affrontato la mozione relativa al ripristino della Festa patronale del 22 ottobre, abbandonando l’idea dello sdoppiamento con l’anticipazione della fiera. Secondo Aldo Sergio Leggio «ciò ha snaturato la festa ed ha fatto perdere la sua attrattiva», mentre per Aurelio Mirabelli «l’esperimento ha avuto dei pro e dei contro». Fra i pro la sicurezza e il rilievo religioso, fra i contro la perdita dell’atmosfera della festa che ha fatto calare il numero delle presenze. Mirabelli ha proposto di dare mandato all’assessore alla viabilità per studiare una soluzione che contempli sia le esigenze di sicurezza che il ripristino del calendario della festa. D’accordo il consigliere Fernando Biscuso, che ha però chiesto una commissione rappresentativa. Bongiorno e il sindaco Massimo Carrello hanno ritenuto sconveniente legare in modo così stretto il fattore religioso e quello economico. La proposta del consigliere di Alleanza nazionale, Mariagrazia Riscifuli, che ha suggerito un referendum popolare per far scegliere ai cittadini il tipo di festa che più desiderano, ha messo in evidenza una lacuna normativa: l’istituto del referendum è previsto dall’articolo 55 dello Statuto, il quale però rimanda ad un regolamento di attuazione che non è mai stato approvato. La mozione della minoranza, sulla quale nessuno ha inteso fare discorsi di maggioranze ma soltanto di coscienza, è così passata con 11 voti favorevoli, 3 contrari e 4 astenuti.
La mozione relativa al veglione di Capodanno 2005, dopo due ore di dibattito, è stata approvata con 10 voti a favore e 8 contrari. Ma non succede praticamente nulla, poiché sono già stati messi in atto documenti giuridicamente vincolanti per il Comune: la festa di fine anno sarà fatta ugualmente al Palafantozzi, così come la Messa della Notte di Natale. Non è bastato il richiamo di diversi consiglieri, fra cui Massimiliano Fardella e Aurelio Mirabelli, a tener presente il fenomeno sociale del Capodanno che, in assenza di iniziative adeguate ai giovani, rischia di portare quest’ultimi verso altri lidi (Milazzo e Taormina su tutti), con evidenti rischi di incidente stradale. Neppure la dimostrazione dell’assenza di qualsiasi tipo di danno alle altre attività commerciali è servita a raggiungere un’ipotesi di accordo. A nulla è valsa, infine, la strenua difesa dell’assessore Salvatore Mantineo, che ha tenuto a sottolineare l’assenza di qualsiasi clientelismo, confortato in ciò dagli stessi consiglieri comunali: «Non lascio ad alcuno la possibilità di dubitare pubblicamente della mia condotta morale e di ipotizzare inciuci. E’ mio costume - ha aggiunto - il rispetto delle regole, dei ruoli e delle istituzioni». In merito alla mozione, dopo aver letto l’iter relativo al Capodanno 2003, che ha visto partecipi in qualità di assessori anche i consiglieri di opposizione Aldo Sergio Leggio e Teresa Restifo, allora favorevoli, e dopo aver ricordato che da nessun consigliere, neppure in occasione del Capodanno 2004, è venuta una indicazione contraria, Mantineo ha detto di non accettare «il fatto strumentale di avviare le mozioni quando gli atti sono già in essere». Una risposta in tal senso è arrivata dal consigliere Leggio: «In politica è normale cambiare idea».
Su richiesta del consigliere Bongiorno, il Consiglio ha quindi deciso di discutere l’assestamento e variazione al bilancio. Brevi ma tutti incisivi gli interventi. Sergio Sirna ha lamentato di non aver ricevuto dagli uffici tutte le informazioni richieste in merito alla situazione economica; Renato Oteri come Sergio Leggio hanno invece ribadito la bocciatura per un «fatto politico». Lo stop al bilancio fa venire meno la programmazione fatta dalla Giunta comunale, che oltre a stanziare i fondi richiesti dai capiarea per le attività del proprio ufficio, aveva predisposto, fra l’altro, interventi per la fognatura di Vina e Furriolo, manutenzione dell’impianto di illuminazione del cimitero e delle scuole, il gasolio per il riscaldamento dei plessi scolastici ed altro ancora. Il consigliere Bongiorno ed altri esponenti della maggioranza hanno anche messo in risalto eventuali rischi patrimoniali che possono derivare dalla bocciatura dell’assestamento, arrivata con 11 voti contro 8.
Il Consiglio è stato quindi aggiornato a data da destinarsi, previa conferenza dei capigruppo. Con un solo impegno: avviare i lavori per l’esame del Prg, prevedendo almeno due sedute a settimana.

Ufficio Stampa

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