Comunicato Stampa n. 103 del 14 febbraio 2005
Clonazione, le riflessioni del professor Zelante e del vescovo Zambito
Clonazione umana, fecondazione assistita, uso terapeutico delle cellule staminali. Pro e contro di un progresso scientifico che rischia di cambiare per sempre le regole della natura. Soluzioni secondo alcuni indispensabili, secondo altri da valutare approfonditamente alla luce della morale. Anche perché i punti interrogativi sono tanti ed una sola è la certezza: qualsiasi cosa si farà, questa costituirà un punto di partenza dal quale nessuno potrà più tornare indietro. Questi i temi salienti del convegno sul tema la “La Clonazione tra Scienza ed Etica”, organizzato dal Lions Club di Capo d’Orlando nell’ambito del gemellaggio con il Club di San Giovanni Rotondo. A relazionare su un tema definito «scottante e pericoloso», dopo l’intervento introduttivo dei presidenti dei due club dei Lions, Maria Teresa Valente di Capo d’Orlando, e Leonardo Tricarico della città pugliese, e il saluto del sindaco Massimo Carrello e dell’assessore Cono Russo, è stato il professor Leopoldo Zelante, laureato all’Università di Siena e dal 1981 primario di Genetica medica all’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, struttura alla quale è stato fra l’altro riconosciuto il titolo di Istituto scientifico per le malattie genetiche. Presente il Vescovo della Diocesi di Patti, Monsignor Ignazio Zambito, che ha tratto le conclusioni dei lavori. Il sindaco Carrello ha sottolineato che si tratta «di un argomento di coscienza, da affrontare da cattolici», mentre l’assessore Russo ha ricordato come «l’etica sia da collocare in uno spazio temporale preciso, per cui le cose che oggi sembrano non buone, domani possono diventare non solo accettabili ma anche buone». Da questi spunti ha preso il via la relazione del professor Zelante, che ha ripercorso le tappe dello sviluppo della genetica, illustrando i pro e i contro non solo delle manipolazioni genetiche, ma anche sulla ben più semplice fecondazione assistita. Per quanto riguarda le staminali o cellule totipotenti, è stato chiarito che non c’è oggi l’esigenza di prelevarle dall’embrione, in quanto sono altrettanto valide quelle tratte dai tessuti già formati, soprattutto delle ghiandole mammarie e del midollo. Fra l’altro con rischi minori, in quanto, secondo Leopoldo Zelante, dall’utilizzo incontrollato di staminali embrionali potrebbero derivare tumori, mentre le staminali adulte sarebbero più stabili, quindi meno pericolose. Zelante ha inoltre parlato dell’importanza della legge 40/2004, definita «la migliore possibile, perché comunque salvaguardia la dignità dell’embrione e della famiglia, anche se ci sono punti critici da affrontare», ed ha bollato come «pericolosi» i referendum radicali, in quanto, se passassero, «si ritornerebbe al far west precedente». In ogni caso, il professore ha invitato tutti ad informarsi per poter esprimere un parere con coscienza. «Non può essere delegato allo scienziato - ha detto Zelante - il compito di scegliere sul da farsi, perché sono questioni che attengono alla coscienza di tutti». Tenendo ben presente, ha messo in guardia il professore, che molte delle esigenze manifestate da certa scienza derivano soltanto dalla voglia di mettersi in mostra, da motivi economici, dal bisogno di consensi della politica, il tutto con «nessun vantaggio per la società». Un invito, infine, anche alla chiesa e ai cattolici in generale: «Più che predicare, dobbiamo praticare. Dobbiamo dare l’esempio di famiglia, ispirandoci all’esempio che come cristiani abbiamo: la Sacra Famiglia. Dobbiamo dimostrare come si può essere veri genitori anche senza avere figli e Madre Teresa di Calcutta e Padre Pio ce lo hanno insegnato». Il Vescovo Zambito, cogliendo tutti gli spunti di riflessione, si è schierato al fianco della scienza. «La scienza è buona, non bisogna avere paura della scienza - ha insistito il presule - ed io, da prete, da vescovo e quindi da oscurantista, attendo con ansia che gli scienziati ci diano nuove risposte. Ma la scienza ha bisogno della tecnica - ha aggiunto il monsignore - e questa sì che può essere cattiva». Il Vescovo Zambito ha inoltre parlato della «stretta parentela fra scienza e fede» ed ha messo in guardia tutti dal dire «che ciò che è tecnicamente possibile, si può anche fare: è possibile, con una bomba atomica, cancellare la Sicilia, ma ciò non vuol dire che sia giusto farlo». E con un’apertura finale all’apporto di tutti, in termini di riflessione e di idee, monsignor Zambito ha concluso il suo intervento ricordando come gli uomini si dividano «non in credenti e non credenti, ma in pensanti e non pensanti».
Ufficio Stampa
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