Il Piano regolatore arriva in Consiglio I Verdi: "Ma serve una revisione totale" Giuseppe Librizzi alla Regione: "Il Prg è ormai superato da abusi e nuove costruzioni Meglio bloccare tutto e procedere a una nuova stesura dello strumento urbanistico"
(segr) E' stato mosso il primo passo per l'approvazione del piano regolatore generale. Un timido approccio, quello del consiglio comunale di Capo d'Orlando, per tentare di esaminare lo strumento urbanistico, scaduto nel lontano 1994, adottato nel 2003. Si è cominciato mercoledì sera e ci sono volute circa quattro ore per permettere ai consiglieri di visionare le 16 tavole nelle quali è racchiuso il territorio comunale, illustrate nei dettagli dall'architetto Sidoti Migliore. Tutto ciò al fine di verificare il rispetto dell'emendamento 10 votato dal precedente Consiglio comunale, cioè il ripristino delle zone B, C ed S secondo le previsioni del vecchio Piano Calandra e l'eliminazione di quelle nuove che superano gli standard di popolazione previsti dai tecnici. Certamente, era una tappa di avvicinamento alla discussione vera e propria, ma comunque va dato atto di una ritrovata serenità tra i banchi consiliari dopo molti mesi. Seduta tranquilla, nel corso della quale i consiglieri hanno avuto modo di interpellare i tecnici comunali che hanno redatto il piano sulle modifiche derivanti dalla vasta osservazione di carattere generale presentata da Legambiente lo scorso anno. In più di una occasione, però, si è parlato di "errori materiali" nel nuovo piano e di realtà cambiata rispetto agli elaborati consegnati nel 2003. Aspetti che fanno prevedere tempi lunghissimi per la definizione dell'iter. Proprio per questo motivo il circolo orlandino dei Verdi, con una dichiarazione di Giuseppe Librizzi avanza adesso alla Regione una richiesta radicale. Bloccare tutto e procedere ad una nuova revisione totale del piano. "E' inutile - spiega Librizzi - continuare a perdere tempo dietro un Prg superato dagli abusi edilizi e dalle nuove costruzioni regolarmente edificate durante il periodo delle norme di salvaguardia. Bisogna prendere atto che dove vengono individuate strade e piazze esistono abitazioni e quindi bisogna ricominciare di nuovo inserendo verde e servizi per i cittadini nelle zone rimaste intatte". "Precisiamo che il Consiglio comunale - sottolinea il consigliere Rosario Abate - non vuole abbattere niente di quanto esiste, soprattutto le case dei cittadini".
Sergio Granata |