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Giornale di Sicilia - mercoledì 23 febbraio 2005 at 13:09
Legge elettorale, raccolte 95 mila firme.
Si farà il primo referendum siciliano
Via libera dalla commissione degli Enti locali. In quattro milioni chiamati alle urne sulla norma dell’Ars che prevede lo sbarramento al 5 % per i partiti politici. Al voto forse il 29 maggio

Oltre quattro milioni di siciliani saranno chiamati alle urne per dire sì oppure bocciare una legge regionale. In tarda primavera si farà il primo referendum nella storia dell’Autonomia. E avrà come oggetto le norme elettorali votate nel settembre scorso dall’Ars, quelle che contengono l’ormai famoso sbarramento al 5% per l’accesso di ciascuna lista a Palazzo dei Normanni, contestate dai piccoli partiti di entrambi gli schieramenti.
Il via libera è arrivato ieri, dalla commissione istituita presso l’assessorato alle autonomie locali, che ha verificato la validità delle firme raccolte dal comitato referendario: 115 mila presentate, 95 mila circa quelle «buone». Poichè il limite minimo di firme per chiedere l’indizione del referendum regionale (istituito tre anni e mezzo fa) era posto a quota 91 mila, il traguardo è stato di fatto raggiunto. «Abbiamo posto dei rilievi su duemila firme, gravate da irregolarità comunque sanabili - dice Luigi Castellucci, il presidente della commissione - Entro 48 ore i promotori del referendum devono farci pervenire i chiarimenti richiesti. Quindi, la commissione avrà altri due giorni di tempo per emettere il verdetto definitivo. Ma di certo le firme valide sono circa centomila. Dunque, il quorum è stato raggiunto».
L’iter fissato dalla legge istitutiva del referendum prevede che entro trenta giorni dal parere della commissione il presidente della Regione debba indire ufficialmente la consultazione. Il voto si svolgerà in un periodo compreso fra il quarantacinquesimo e il sessantesimo giorno successivo. Dunque, urne aperte per il referendum nella seconda metà di maggio. «La data più probabile è il 29 maggio», dice Castellucci. Non è infatti possibile abbinare il referendum alle amministrative, in programma il 15 maggio, e pensare al 22 significherebbe portare gli elettori ai seggi per tre domeniche di fila, considerato che il 29 si svolgeranno i ballottaggi. Dunque, la soluzione tecnicamente più plausibile è lo svolgimento in contemporanea del secondo turno delle amministrative e del referendum confermativo sulla legge elettorale regionale. Di fatto, da oggi comincia la campagna di propaganda vera e propria e tutti i partiti sono chiamati a schierarsi. La norma del 5% semplifica il quadro politico o è un attacco anti-democratico alle formazioni minori? Per ora, l’assessore alle autonomie locali, Raffaele Stancanelli (An), si limita a sottolineare il dato tecnico: «Il referendum è un appuntamento di estrema importanza perché sarà la prima prova di questo importante strumento di democrazia diretta a livello regionale».

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