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Giornale di Sicilia - lunedì 21 marzo 2005 at 11:26
Ciclismo, quando a Capo d'Orlando gareggiava Saronni

(ru) Sono passati 23 anni esatti, quando nel febbraio del 1982, Capo d'Orlando conobbe il ciclismo dei grandi campioni, ammirati prima soltanto attraverso le immagini televisive. L'artefice dello "sbarco" in Sicilia dei grandissimi del pedale, fu Ciccio Ingrillì, orlandino doc, straordinario personaggio, fortemente appassionato di questa disciplina, che per anni fece dell'Isola uno dei grandi punti di riferimento ciclismo internazionale fino ad organizzare il Mondiale nel 1994. Nel 1981 la sua prima iniziativa fu un boom: una gara in circuito nel cuore di Palermo e un bagno di folla mai visto. L'anno dopo ecco il primo obiettivo raggiunto da Ingrillì: ospitare in Sicilia le squadre professionistiche a prepare al caldo clima siciliano la stagione agonistica. Così una volta radunati in loco i team, fu facile organizzare anche kermesse e prove cittadine in circuito a cui fece seguito per un paio di anni la Settimana Siciliana. Capo d'Orlando, la città natale di Ingrillì non poteva restare fuori da tale programma. Così nel 1982 vide per la prima volta sfrecciare sulle strade cittadine, i "mostri" del pedale di quel periodo, forse molto più propensi a tali esibizioni che non i grandi di oggi. Il francese Bernard Hinault, campione mondiale in carica era la stella, l'asso nella manica dell'organizzatore. La sua maglia iridata lo rendeva inconfondibile. Accanto a lui, i grandi rivali del ciclismo azzurro anni Ottanta, Beppe Saronni e Francesco Moser. E poi gli unici due professionisti siciliani, il monrealese Benedetto Patellaro che correva con i colori della Honved e il siracusano Carmelo Barone, compagno di Moser alla Famcucine. A migliaia a Capo d'Orlando si accalcarono lungo il circuito cittadino ad ammirare una trentina circa di partecipanti. Hinault, Saronni e Moser, no si risparmiarono. Erano i più attesi e non delusero tutti quei tifosi.

Roberto Urso

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