Comunicato Stampa n. 214 del 22 marzo 2005
Al via progetto “La vita è un dono... donare è la vita”. Istituita la borsa di studio Ciminata
Ha preso il via ieri sera, nell’aula consiliare di Palazzo Europa, alla presenza dei rappresentanti della scuola, delle associazioni di volontariato, culturali e sportive, e del provveditore agli studi di Messina, Gustavo Ricevuto, il progetto di sensibilizzazione sulla donazione degli organi, denominato “La vita è un dono... donare è la vita”. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato comunale alla Sanità, con il patrocinio del Csa di Messina, ha riscosso unanimi consensi da parte dei numerosi ospiti e vedrà la sua concretizzazione nella Settimana dedicata alla donazione, dall’8 al 15 maggio. Il progetto prevede una vasta campagna di sensibilizzazione, attraverso la diffusione di messaggi semplici, chiari e che facciano presa soprattutto sulle giovani generazioni. Una campagna che contribuisca in maniera efficace alla diffusione di una vera cultura della solidarietà. All’iniziativa si lega anche l’istituzione di una borsa di studio per studenti di tutte le scuole orlandine, intitolata a Giancarlo Ciminata, il giovane scomparso nel luglio scorso, in seguito ad un terribile incidente della strada. Un «fulgido esempio», come lo ha definito il provveditore Ricevuto, da indicare alla collettività. La borsa di studio si articola in due sezioni, opere figurative ed elaborati letterari, interamente dedicate al tema della donazione come dono di vita. Saranno premiati i primi tre classificati della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado, e della scuola secondaria di secondo grado. Ai lavori hanno preso parte la sorella e il papà di Giancarlo Ciminata, che hanno molto apprezzato l’iniziativa dell’Amministrazione comunale. Patrizia Ciminata ha ricordato i momenti dolorosi della scomparsa del fratello e della scelta di donare gli organi. Una fase difficile in cui purtroppo si trovano praticamente tutte le famiglie colpite da una tragedia. «Se si può dare una mano a chi ne ha bisogno - ha detto Patrizia - perché non farlo? Nessuno ci avrebbe mai potuto riportare in vita Giancarlo, ma altri potevano stare bene attraverso il suo sacrificio». Il sindaco Massimo Carrello e Cono Russo hanno illustrato le finalità del progetto, mentre il provveditore Ricevuto - sottolineando che quello di Capo d’Orlando è il primo Comune della provincia ad intestarsi una campagna così ampia sul tema della donazione - l’ha definito «una iniziativa nobile alla quale tutti noi dobbiamo il nostro appoggio incondizionato». Fra gli altri interventi, oltre al commosso ricorso di Giancarlo, fatto da padre Antonino Culò, va sottolineato quello di Guido Bellinghieri, presidente regionale dell’Aido, che ha annunciato la consegna di una medaglia alla famiglia Ciminata. Secondo Bellinghieri è ancora «difficile la diffusione della cultura della donazione perché la nostra società rifugge l’idea della morte». Pietro Mondia dell’Aned regionale, ha invitato tutti ad impegnarsi perché «l’evento donazione-prelievo-trapianto non sia più un fatto straordinario, ma ordinario», fornendo «messaggi positivi ai cittadini, facendo parlare i trapiantati, coloro che hanno recuperato la vita». Proposte operative sono arrivate anche da Vincenzo Savica, presidente provinciale dell’Aido, che nell’ambito della realizzazione di questo progetto, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, fonderà a Capo d’Orlando il gruppo comunale dell’Associazione dei donatori di organi. Anna Dabbicco, direttore del Centro trasfusionale dell’ospedale di S. Agata Militello, ha richiamato l’attenzione sulla donazione anche fra viventi, come quella semplice del sangue. «Per quanto riguarda la donazione di sangue - ha detto in particolare Dabbicco - la provincia di Messin non fa certo una bella figura nei confronti del resto della Regione». Padre Nello Triscari, infine, ha condannato la superstizione quale causa che rallenta la cultura della donazione, ma ha anche lanciato un avvertimento alle stesse associazioni: «La carità va chiesta con carità. Come associazioni dobbiamo avvicinarsi in maniera caritatevole a chi deve fare la vera carità».
Ufficio Stampa
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