TUTTO IL MONDO SOTTO TENDA PROTEZIONE CIVILE Tutto il mondo, dai messicani ai polacchi, dai peruviani agli spagnoli, si sono ritrovati a condividere chiacchiere e riposo sotto una delle tende allestite dalla protezione civile nell'area del Vaticano. A piazza Risorgimento erano circa 1000 i pellegrini stranieri che la forza di Giovanni Paolo II e' riuscito a far scoprire amici nonostante le differenze di lingue e di nazionalita'. Un viaggio lampo, solo 48 ore, per Melanio Ruiz, peruviano di 32 anni che ha chiuso il suo negozio a Lima per venire ai funerali di Giovanni Paolo II. ''E' stato un sacrificio economico - racconta il giovane - ma l'ho fatto perche' il Papa amava il Sud America e nel Peru' e' venuto due volte, nell'82 e nell'88. E' da mesi che nelle chiese del mio paese continuiamo a pregare per lui ma quando ho saputo della morte mi e' scattata una molla dentro. Una molla che ha portato altri 1000 peruviani ad essere qui oggi''. Oggi Ruiz ha due nuovi amici: Armando e Maria Rivera, una coppia messicana di Pachuka, cittadina di un'ora da Citta' del Messico. Faccio l'allevatore di cani - spiega Armando - non sono ricco e non ero mai venuto in Italia ma per il Papa avrei anche stretto la cinghia per un anno''. La gratitudine dei messicani nasce dal fatto che Giovanni Paolo II fu il primo Papa ad andare nel paese del Centro-America. ''Amava moltissimo - racconta Armando - la Madonna di Guadalupe e non lo scordero' mai quando veniva nel nostro paese ed esclamava 'Mexico, ra, ra, ra' un'espressione messicana per dire allegria e ringraziare. Poi Giovanni Paolo II e' tornato 5 volte nel nostro paese e purtroppo quando doveva venire per la sesta volta, il viaggio e' saltato''. I tre pellegrini ringraziano l'ospitalita' dell'Italia. ''Ci hanno dato - dicono - acqua, cibo e soprattutto una coperta per stanotte. Una generosita' che per noi e' ancora un segno del Papa, che ancora una volta, dopo la morte, e' riuscito ad unire tutto il mondo''.
POLACCHI D'AMERICA, ERA IL PONTEFICE DEL MONDO ''Giovanni Paolo II era il Papa di tutto il mondo, non solo di noi polacchi. Abbiamo fatto un viaggio lunghissimo per essere qui, ma glielo dovevamo''. A parlare e' una donna di 32 anni. Veste il costume tipico della tradizione polacca, ma arriva da Chicago. Si trova in piazza San Pietro con un folto gruppo di polacchi emigrati in America tra gli anni '70 e l' inizio degli anni '80. Sono arrivati mercoledi' sera e dall'aeroporto di Fiumicino hanno subito voluto venire a rendere omaggio alla salma del pontefice: ''eravamo gia' stanchissimi dal lungo viaggio - racconta una donna -, ma non potevamo non andare subito dal nostro Papa. Abbiamo atteso altre 16 ore prima di poterlo vedere, e anche oggi siamo qui dopo aver atteso tutta la notte in piedi''. ''Avevo solo 5 anni quando e' stato eletto. So che molti miei connazionali avrebbero voluto che fosse sepolto in Polonia, ma non so se sono d'accordo: Giovanni Paolo II era si' il nostro Papa, il Papa polacco, ma in realta' era il Papa di tutto il mondo''. Mentre la donna parla, accanto a lei ci sono altre sue connazionali, polacche ora con cittadinanza statunitense. Sono anche loro vestite in abiti tradizionali e in ginocchio pregano in direzione della basilica di San Pietro. Sono donne di tutte le eta', dalle piu' piccole, nate in America, alle piu' anziane, giunte oltre oceano gia' adulte. In mano stringono la foto del Papa, mentre l'unico uomo che e' con loro, anche lui in costume folkloristico, tiene in mano una bandiera polacca e una a stelle e strisce. ''Siamo orgogliosi che oggi siano a Roma gli ultimi tre presidenti degli Stati Uniti: non era mai successo che un presidente americano in carica fosse presente ai funerali di un Papa e di questo siamo fieri'' concludono.
DALL'ALTO, ROMA CITTA' DESERTA TRANNE SAN PIETRO Quasi tutta la citta' e' deserta, senza auto e, sembra, con pochissimi romani che hanno deciso di sfidare questa giornata straordinaria andando lo stesso a lavorare. Vista dall'alto Roma non sembra piu' la stessa. Ma quando le telecamere delle forze dell'ordine, installate sugli elicotteri che dalle prime ore di questa mattina sono diventati il raccordo essenziale per garantire l'attuazione di un piano di sicurezza senza precedenti, riportano nelle sale operative le immagini di piazza San Pietro e delle zone dove si stanno concentrando migliaia e migliaia di fedeli, lo scenario cambia improvvisamente. Vista dall'alto via della Conciliazione, piazza San Pietro, tutte le vie accanto sono un fiume di persone che aumenta, tranquillamente, con il passare dei minuti. Fino a questo momento almeno la meta' delle delegazioni ha gia' varcato l'accesso laterale alla basilica di San Pietro, passando per la Porta del Perugino. Le uniche auto infatti che si vedono sfilare dall'alto, seguite attentamente dagli uomini della sicurezza della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, sono quelle che accompagnano i capi di Stato e i capi di Governo arrivati a Roma da ogni parte del mondo per assistere ai funerali del Papa. La delegazione del Venezuela, poi quella del Sudan e quella polacca sono state le prime che attorno alle 7 sono arrivate in Vaticano.
NELL'ATTESA SI DORME SI SCATTA FOTO SI MANGIA Coperte stese per terra, sacchi a pelo buttati sulle spalle, seggiolini, materassini per riposarsi: nell'attesa che cominci la cerimonia, prevista per le 10, le tante persone che a poco a poco confluiscono in San Pietro, cercano di riposarsi, in vista della lunga giornata. C'e' chi cerca di dormire, c'e' chi mangia un panino ed altri che scattano foto ricordo. Proprio al centro della piazza ci sono stati momenti di disappunto quando alcuni poliziotti hanno chiesto alle persone sdraiate per terra, stanche dell'attesa e del viaggio, di alzarsi in piedi. L'invito non e' stato preso sul serio e la gente non ha abbandonato la posizione. Complessivamente la situazione e' calma. I volontari e gli addetti della protezione civile si aggirano costantemente tra la folla per soddisfare ogni richiesta; dislocate un po' ovunque ci sono pile di cartoni di acqua (da ieri ne sono stati distribuiti 2 milioni di litri), che la gente puo' prendere, anche se al momento non fa caldo e il sole e' velato.
FEDELI P.ZZA S.PIETRO INVITATI A NON SEDERSI IN TERRA A meno di un'ora dall'inizio dei funerali solenni di Papa Giovanni Paolo II, Piazza San Pietro non e' ancora del tutto piena. Le forze dell'ordine stanno facendo affluire lentamente i pellegrini e coloro che sono gia' nell'emiciclo delimitato dal colonnato del Bernini sono stati invitati ad alzarsi. ''Se state tutti seduti in terra, lo spazio si riduce e gli altri non possono entrare'', ha cosi' sollecitato un poliziotto rivolgendosi a un gruppo di suore che si erano gia' sistemate in terra su coperte e stuoie portate per l'occasione.
CHIUSO VARCO PORTA ANGELICA, APERTA VIA DEL MASCHERINO Intorno alle nove e' stato chiuso il varco di accesso alla piazza di via di Porta Angelica ed e' stata aperta al transito dei pellegrini diretti alla piazza via del Mascherino. Le autorita' hanno consentito l'ingresso di un folto numero di fedeli, in prevalenza polacchi. Il varco di via di Porta Angelica e' aperto soltanto per le autorita' e le persone autorizzate. Nella piazza sono stati parcheggiati due automezzi dotati di maxischermo, che trasmettono immagini di repertorio di Wojtyla e le trasmissioni dell' emittente religiosa italiana Sat 2000.
DON MAURO, TRA I 600 SACERDOTI CHE DARANNO COMUNIONE E' l'alba quando don Mauro, 40 anni, salesiano torinese da tempo a Roma, prende l'autobus da una zona periferica di Roma. Sono le 5.45 e il prete sale nel bus affollato; una tonaca nera che spicca tra le decine di ragazzi, italiani e polacchi, con bandiere e striscioni, stipati sul mezzo pubblico. Don Mauro e' uno dei 600 preti 'fortunati' che oggi, durante le celebrazioni dei funerali di Giovanni Paolo II, distribuiranno la comunione ai fedeli in Piazza San Pietro. Riesce a prendere posto sull'autobus, forse per la deferenza suscitata dalla sua veste tra i giovani, e risponde gentilmente alle richieste di indicazioni: ''Non preoccupatevi - dice ai ragazzi - anch'io vado a San Pietro. A un certo punto prenderemo la metro, seguitemi''. Poi mostra orgoglioso un tesserino color azzurro, sopra c'e' lo stemma pontificio. E' l'autorizzazione per entrare nella zona del sagrato. Il 'lasciapassare' concesso a 600 prelati, che oggi si sentono 'estremamente fortunati'. ''Non so ancora quale sara' l'organizzazione in dettaglio - dice - ma noi che abbiamo avuto questo grande onore distribuiremo la comunione ai fedeli in piazza, collocandoci ai piedi della scalinata della basilica. Ognuno di noi avra' un accompagnatore che innalzera' un ombrello: per indicare ai fedeli, che verranno quindi incanalati, la direzione da seguire mettendosi in fila per ricevere la comunione''. E' orgoglioso e fiero, don Mauro, di quel suo lasciapassare azzurro. ''Ho provato con i ragazzi del mio gruppo salesiano - racconta - a fare la coda per rendere omaggio alle spoglie del Papa, ma dopo sei ore abbiamo rinunciato. Erano le due di notte e il giorno dopo molti dovevano lavorare. Ora pero' - aggiunge - sono estremamente felice. Per me e' un grande onore essere qui oggi in questa veste''. Per il salesiano, Giovanni Paolo II ha avuto una ''enorme importanza'': ''Quand'ero ragazzo sono sempre stato enormemente affascinato da lui. E' anche il suo esempio che mi ha spinto a scegliere la strada del sacerdozio. Era per me la prova che vivere la fede non significa avere le ali tarpate o chiudersi in un mondo distaccato dalla vita. Al contrario, il Papa, con i suoi viaggi e il continuo contatto con la gente ha dimostrato che e' possibile vivere e testimoniare la fede, anche nel nostro ruolo, vivendo una vita in questo senso pienamente umana. E senza mai tirarsi indietro, anche di fronte alla sofferenza, fino in fondo''. Poi un ricordo: ''Ero alle scuole superiori e la professoressa ci chiese di scrivere un tema su un personaggio secondo noi fondamentale per la storia. Io parlai di Giovanni Paolo II... da allora e' stato il 'mio' Papa, oltre che il Papa dell'umanita' intera''. Intanto, l'autobus arriva alla fermata della metro. Don Mauro scende e prosegue silenziosamente il suo viaggio. Arriva nei pressi di Piazza San Pietro, ma anche lui, come centinaia di fedeli che cercano di raggiungere la basilica, e' bloccato dalle forze dell'ordine. Un attimo di smarrimento sul suo volto. Poi, un sorriso. Tira fuori dalla tasca il tesserino azzurro e afferma: ''Devo andare, ho un compito importante da svolgere''. Il varco si apre e don Mauro scompare velocemente tra la folla.
STOP AD ASTE BANDIERA OVERSIZE Grossi bidoni della spazzatura grigi ai lati dei metal detector si stanno riempiendo di bastoni di legno: sono le aste delle bandiere sorrette dai pellegrini. Se sono oversize, cioe' troppo lunghe o troppo spesse, vengono fatte sfilare dai vessilli per lasciarle in deposito: in piazza non possono entrare. O meglio non potrebbero, perche' sul piazzale se ne vedono sventolare tante anche di dimensioni proibite. Tutto e' affidato dunque alla discrezionalita' di chi vigila.
PAPABOYS AI POTENTI, REALIZZATE ORA LA PACE I Papaboys rivolgono un appello ai potenti del mondo, presenti a Roma per il funerale di Giovanni Paolo II: ''Inginocchiatevi davanti al Santo Padre''. I giovani seguaci del Papa si rivolgono, in particolare, al presidente Usa, George Bush, che ''davanti alla salma del Papa ed ai migliaia di fedeli, non ha esitato ad inginocchiarsi, visivamente commosso e raccolto in preghiera. Eppure non e' lontano il tempo in cui - affermano in un comunicato - parvero cadere nel vuoto gli accorati appelli del Papa che gridavano il suo 'No alla guerra'''. ''Oggi - proseguono - vorremmo interpretare la testimonianza di Bush come segno di sincero impegno a convertire la logica delle armi in realta' di una pace duratura ed estesa a tutti i popoli della terra. I Papaboys chiedono ora ai potenti del mondo, coloro che partecipano alle esequie di Papa Giovanni Paolo II, di piegare tutti finalmente le ginocchia affinche' si realizzi cio' per cui il Santo Padre ha offerto la sua stessa vita, fino alla fine, cio' per cui ci ha cercato nel mondo affidandoci il suo messaggio di pace, dimostrando cosi' che la sua morte, benche' dolorosa, ha segnato per l'umanita' un luminoso passaggio di vita in un'autentica riconciliazione universale. Inginocchiatevi - sottolineano ancora i Papaboys . tutti davanti al Papa! Davanti ad un uomo Santo che non avete voluto ascoltare proprio nel giorno in cui la piazza, il suo popolo di giovani, e non solo, lo eleggera' Santo. E se non avrete l'umilta' del gesto - concludono - non vergognatevi se sarete fischiati''.
STRISCIONE IN PIAZZA, 'SANTO SUBITO' Tra la distesa di bandiere di tutte le nazionalita', a piazza San Pietro e' stato da poco srotolato uno striscione con su scritto: ''Santo subito'', a testimoniare la devozione nei confronti di un Papa che molti fedeli vorrebbero gia' sugli altari. Nella piazza ormai del tutto gremita spiccano le numerosissime bandiere polacche, ma anche quelle di Spagna, Argentina, Francia, Germania, Italia e anche una bandiera degli Stati Uniti.
COMUNE ROMA, FEDELI NON VADANO PIU' IN VATICANO ''Invitiamo i pellegrini a non andare piu' verso Piazza San Pietro e via della Conciliazione perche' sono gia' sature''. E' questo l'appello rivolto dal Comune di Roma ai fedeli che stanno cercando di raggiungere citta' del Vaticano. ''Chiediamo a radio e televisioni di informare tutti di questa notizia'', ha detto l'assessore capitolino alla Protezione civile Dario Esposito abbandonando per un istante la riunione al centro operativo della Protezione civile del comune di Roma. Le autorita' hanno invitato i fedeli a recarsi, anche utilizzando la metropolitana, verso le zone dove sono stati installati i maxischermi: piazza del Popolo, Circo massimo e Colosseo.
UN RAGAZZO,LA PRIMA VOLTA CHE VEDEVO UNA PERSONA MORTA ''E' la prima volta che vedevo una persona morta, e aver visto il Papa e' stata davvero un'emozione intensa''. Cosi' Giacomo, a Roma da mercoledi' insieme ai suoi amici, tutti di Padova, mentre toglie i picchetti della tenda nella quale ha dormito racconta l'emozione di aver visto la salma di Giovanni Paolo II. ''Noi siamo una generazione fortunata - gli fa eco Viviana - perche' non ci e' capitato di vedere frequentemente persone morte, come invece capita ai nostri coetanei in zone di guerra. Abbiamo parlato con molti ragazzi e ci siamo resi conto di quanto e' diversa la nostra situazione''. Filippo e' il piu' dinamico di tutti, ordina i sacchi a pelo e distribuisce la colazione: ''Non si poteva rimanere a casa, avevamo gia' perso la Giornata Mondiale della Gioventu' e questo e' davvero un evento che non si poteva perdere. In piu' c'e' anche la curiosita' di vedere una situazione unica e straordinaria insieme a persone che credono in Dio, come noi''. Un gruppo di cittadini dell'Ecuador si e' appena seduto sul prato del Circo Massimo: ''Abbiamo dormito da alcuni parenti che abbiamo qui a Roma - dice Pablo con in braccio un bambino di circa un anno - siamo arrivati ieri e siamo felici di essere qui''. A pochi metri, anche un gruppo di sette ragazzi di Paterno' in provincia di Catania, che sono arrivati ieri mattina: ''Siamo qui per il nostro Papa - commentano Antonio ed Emanuele - e vogliamo ringraziare la Protezione civile che e' davvero ovunque e ci e' stata vicino in ogni momento. Non ci aspettavamo un' organizzazione del genere''. Intanto, vicino alla croce, in mezzo al Circo Massimo, un gruppo nutrito di giovani si e' raccolto intorno a un sacerdote per recitare le lodi. Hanno dormito qui, anche se sono di Roma. Chiara, Gianluca e Filippo sono contentissimi perche' sono arrivati due giorni fa da Milano e temevano di non riuscire a vedere il Santo Padre: ''Siamo stati invece tra i pochi fortunati che hanno fatto la fila per sole cinque ore''.
IN TREMILA A SAN GIOVANNI DAVANTI AI MAXISCHERMI Si sta riempiendo di fedeli piazza San Giovanni nel giorno del funerale di Giovanni Paolo II. Davanti alla basilica due maxischermi dividono una folla di circa tremila persone, un migliaio di loro hanno trascorso la notte nella piazza con sacchi a pelo e coperte distribuite dai volontari della Croce rossa e della Protezione civile. ''Anche molti anziani hanno dormito nei giardinetti antistanti la basilica - racconta un volontario della Croce rossa - tra loro anche suore di vari ordini religiosi che hanno partecipato ieri alla veglia per il pontefice, dalle 9 alla mezzanotte. A loro abbiamo dato acqua e succhi di frutta''.
UNA CROCE DI LEGNO A CIRCO MASSIMO, ATTORNO I FEDELI ''Ci hai cercati, siamo qui, non abbiamo piu' paura''. E' questo uno dei tanti striscioni che campeggia al Circo Massimo dove e' quasi tutto pronto per assistere ai funerali di Giovanni Paolo II, attraverso i due maxischermi. Molti sono ancora avvolti nei sacchi a pelo, altri, spazzolino alla mano, si sciacquano i denti alle fontanelle, altri ancora pregano e issano striscioni, altri sono in fila ai bagni pubblici. Altri attendono di assistere ai funerali sui maxischermi confessandosi. Sono soprattutto i giovani i grandi protagonisti di questa grande ''piazza'' improvvisata, disseminata di tende e di strumenti musicali che intonano canti di chiesa. Intanto i maxischermi stanno trasmettendo le parole di Giovanni Paolo II.
ore 8.55 - ANCHE MONS. MILINGO A FUNERALI C'e' anche mons. Emmanuel Milingo, il vescovo guaritore ed esorcista, ai funerali del Papa in piazza san Pietro. Milingo, che e' arcivescovo emerito di Lusaka, veste l'abito viola dei vescovi.
ore 8.54 - ARRIVATO PREMIER BERLUSCONI SUL SAGRATO Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e' arrivato sul sagrato della basilica di San Pietro, dove alle 10 inizieranno i funerali di Giovanni Paolo II.
ore 8.53 - DAL NORD E DAL SUD CON LA BANDIERA DELLA PACE Tra le bandiere che cominciano a sventolare in piazza San Pietro, prevalentemente polacche, e' comparsa su una delle transenne anche quella multicolore della pace. Accanto alla bandiera della pace sventola la bandiera sarda con i quattro Mori. Le hanno sistemate due giovani: Luca, di Milano, 26 anni, tecnico dei computer e Ivan, 23 anni, suo collega, originario di Genoni, un piccolo paesino in provincia di Nuoro che si trova nel centro della Sardegna. Insieme ad altre quattro ragazze, Silvia, Agostina, Martina ed Elisabetta, tutte sui vent'anni, hanno steso per terra un lenzuolo bianco sul quale compare la scritta, ''Tu ci hai chiamati e noi siamo venuti''. Sono qui, spiegano molto semplicemente, per questo e perche' il Papa si e' battuto per la pace, che - aggiungono - la maggior parte di noi vuole. Il viaggio, raccontano, per arrivare qui e' andato molto meglio di quanto immaginassero, ma anche loro, partiti da Milano ieri sera alle 22, e arrivati a Termini alle 4,30, sono potuti entrare nella piazza solo dopo quattro ore. ''Siamo giunti da Porta Cavalleggeri ed abbiamo avuto difficolta' a procedere, ma meno di quanto ci immaginassimo''. Mentre le note di un organo hanno dato il via ai primi canti, alcuni volontari stanno distribuendo un libretto, pubblicato dal Vaticano, con il quale seguire la messa esequiale del Pontefice. Il libretto e' scritto in numerose lingue.
ore 8.48 - PRIMI ARRIVI AUTORITA' SUL SAGRATO, ANCHE FASSINO Primi arrivi delle autorita' sul sagrato della basilica di San Pietro per i funerali del papa. Tra i politici italiani, sono gia' presenti il segretario dei Ds, Piero Fassino, il ministro del welfare Raoberto Maroni, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi. Numerose anche le delegazioni straniere gia' presenti.
TANIA IN PIAZZA CON UN PAPPAGALLO E UN CANE Nella babele di lingue, bandiere e colori che sta affollando piazza San Pietro, hanno fatto la loro comparsa anche un pappagallo e un cane. A portarli, per dare l'ultimo saluto a Giovanni Paolo II che tanto amava gli animali, e' Tania, una ragazza di 30 anni di origine ucraina che vive a Roma. Sul braccio sinistro tiene Nando, un pappagallino verde di sei mesi, con la mano destra tiene Luana, una cagnetta meticcia di 8 anni. Tania ha pensato a tutto, anche all'acqua e al cibo per i suoi piccoli animali che, assieme a lei, dovranno attendere a lungo durante i funerali solenni. Cosi', mentre racconta che Nando e' gia' stato in piazza San Pietro, la notte in cui e' morto il pontefice, Tania apre una bottiglietta d'acqua e versa da bere al suo pappagallo. Poi si addentra tra la folla, alla ricerca di un posto migliore per lei e i suoi animali
MASSIMA SICUREZZA AL VARCO PIAZZA DELLA ROVERE Controlli al massimo livello di sicurezza al varco di piazza della Rovere-ospedale Santo Spirito in Sassia. Tutto il breve tratto del Lungotevere che conduce a Ponte Vittorio e' presidiato da carabinieri e polizia, disposti uno ogni tre metri su entrambi i lati della strada. Ci sono anche unita' cinofile, volontari della Protezione civile e lungo il Tevere staziona un motoscafo della polizia. Il tratto e' di importanza strategica. Da qui infatti accedono al Vaticano tutte le delegazioni che prenderanno parte ai funerali di Giovanni Paolo II, tutte scortate e in auto o piccoli bus che viaggiano a discreta velocita'. Sinora hanno attraversato il varco la delegazione del candidato sconfitto da George W. Bush nelle elezioni presidenziali Usa dello scorso novembre, il senatore democratico John Kerry; quella del portavoce della sala stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro Valls; quella del cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano. Ha attraversato il varco anche una prima delegazione di parlamentari italiani tra cui si e' intravisto il capogruppo della Margherita alla Camera Bordon. L'attivita' dell'ospedale Santo Spirito in Sassia e' limitata al solito 'codice rosso', vale a dire soltanto interventi per casi gravi e relativi in particolar modo a quanto accade nell'area interessata dai funerali.
SI PREGA GIA' DAVANTI A MAXISCHERMI A circa un'ora e mezza dall'inizio della cerimonia funebre in onore di Giovanni Paolo II, gia' si prega tra le centinaia di migliaia di pellegrini che hanno riempito piazza San Pietro. Un gruppo di suore e di fedeli, che portano sulle spalle la bandiera polacca, sta sgranando il rosario davanti a uno dei due maxischermi in piazza, che proietta l'immagine del Papa. Alcune aree della piazza si sono trasformate in improvvisati bivacchi con i giovani, stremati dalla lunga attesa, che si sono seduti e si stanno rifocillando. Molti hanno sistemato sacchi a pelo e materassini concedendosi una volta conquistata la piazza, un po' di riposo.
FOLLA ACCEDE IN PIAZZA SAN PIETRO DA VARCHI LATERALI L'accesso a piazza San Pietro e' stato consentito ai relativamente pochi fortunati che sono riusciti a transitare lateralmente rispetto al varco frontale di via della Conciliazione, rimasto per ora chiuso e da dove sono ancora in attesa centinaia di migliaia di persone al di la' delle transenne. Chi era giunto per primo in via della Conciliazione all'alba di questa mattina ha trovato le transenne a fermare l'accesso alla piazza. La corsia di emergenza, infatti, oggi e' stata sistemata al centro, mentre lateralmente sono stati fatti defluire i pellegrini che sono riusciti a entrare nell'area del colonnato dagli accessi laterali.
AREA BASILICA SAN PIETRO PIENA L'area della Basilica di San Pietro, comprese le vie limitrofe, e' ormai piena. Lo fanno notare fonti della Protezione civile sottolineando che potranno entrare solo coloro che sono gia' in fila. Le stesse fonti, quindi, ricordano a tutti gli altri fedeli che vogliono assistere ai funerali del Papa, che ci sono a disposizione maxischermi in diverse piazze della citta'.
A ROMA PRESIDENTI DI TAIWAN E SIRIA Ultimi arrivi nei tre aeroporti della Capitale delle delegazioni che prendono parte ai funerali di Karol Wojtyla. Oltre alle massime autorita' polacche, in nottata era giunto all'aeroporto di Fiumicino il Presidente della Repubblica di Taiwan, Chen Shui Bian. L'ultimo arrivo e' stato quello del Presidente siriano Bashar al-Assad, il cui aereo in volo speciale proveniente da Damasco e' atterrato poco dopo le 8.10. Al-Assad, che e' accompagnato dalla giovane moglie signora Assma, in tailleur grigio scuro cangiante, un filo di perle al collo e orecchini pure di perle, e da una delegazione di cinque persone, e' stato accolto dall'ambasciatore di Siria a Roma, Samir al-Kassir. Dopo essersi brevemente intrattenuto in una sala del cerimoniale di Stato, Al - Assad viene ora accompagnato a San Pietro: per lui macchina blindata e una nutrita scorta di sicurezza.
ATTESA TRA FOTO, SPUNTINI E PREGHIERE Pregano, scattano foto, consumano frugali colazioni, ripongono i sacchi a pelo nei quali hanno trascorso la notte, a riparo di qualche portone o semplicemente lungo i marciapiedi delle vie limitrofe a San Pietro. Il popolo di Wojtyla sta aspettando cosi' l'inizio delle esequie solenni di Giovanni Paolo II. I quadranti in cui e' stata divisa Piazza San Pietro sono gia' abbastanza affollati, ma l'afflusso continua. ''Entrare, entrare'', gridano quelli che sono ancora in fila. Le forze dell'ordine incanalano la fiumana dei fedeli cercando di evitare ressa e confusione. Sono gia' una decina da stamani - racconta un volontario della Protezione civile - i soccorsi degli operatori sanitari per svenimenti e malori dovuti per lo piu' alla notte insonne e alla faticosa attesa in piedi. Il sole fa capolino tra le nuvole e qualcuno, nonostante il vociare e il viavai che lo circonda, schiaccia un pisolino, accucciato nel poco spazio che e' riuscito a ritagliarsi nel grande piazzale. I quattro maxischermi allestiti ai lati del colonnato trasmettono per ora una immagine fissa di Papa Wojtyla, ma sara' solo attraverso di essi che la moltitudine raccolta in piazza riuscira' a vedere quel che tra un paio d'ore accadra' sul sagrato.
ore 8.23 - AL LAVORO GIA' DALLE 4 DI STAMANI CIRCO MEDIATICO Sono all' opera gia' dalle 4 di stamani i giornalisti stranieri che hanno allestito una vera e propria cittadella mediatica alla fine di via della Conciliazione. La maggior parte dei 3.500 giornalisti accreditati per seguire i funerali del Papa si sono sistemati con torrette piu' o meno alte nella piazza che collega via della Conciliazione a Castel Sant'Angelo. L'area e' una selva di parabole, camion-trasmettitori e palchi sui quali sono montate decine di telecamere. Le dirette, spiegano alcuni agenti della Gdf, sono partite dalle 4 di stamani e si susseguono senza sosta anche a due ore di distanza dal funerale di Giovanni Paolo II. Un folto numero e' rappresentato dai media polacchi, ma sono presenti giornalisti di tutte le nazionalita', dalla Germania al Canada, dal Brasile all'India.
ore 8.21 - ANCHE LUNGOTEVERE SCELTO DA PELLEGRINI PER DORMIRE Tra gli accampamenti di fortuna nei quali i pellegrini hanno cercato un riparo per la notte, ci sono anche gli argini del lungotevere, dove alcuni gruppi, soprattutto di giovani, hanno piantato le tende o si sono accontentati di un sacco a pelo per passare la notte. Una decina di polacchi ha anche piantato sull'erba degli argini del fiume la bandiera polacca listata a lutto e li' l'hanno lasciata quando all'alba hanno fatto fagotto per mettersi in fila verso piazza San Pietro. Per tutta la giornata il Tevere non sara' navigabile dai battelli turistici e le uniche imbarcazioni che sono al lavoro sono i gommoni della polizia che senza sosta lo attraversano per garantire la sicurezza nell'ambito delle imponenti misure disposte via terra, via cielo e anche via fiume.
ore 8.20 - TALLAL, MUSULMANO, SONO QUI PER LA PACE Tallal, musulmano trentaduenne, e' arrivato in piazza San Pietro quando ancora la gente preme ai lati del colonnato e tutto intorno, ed e' riuscito a conquistare un posto quasi sotto l'obelisco che si trova al centro della piazza. E' qui con la moglie, Giorgiana, e la piccola Arumi, di 2 anni, nonostante di religione diversa, ''perche' - spiega - voglio esprimere tutto il mio rispetto per un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla pace''. E' in Italia da sette anni e arriva da Kuwait City. Per assicurarsi un posto tra le prime file, Tallal e Giorgiana si sono alzati questa mattina alle 4.30. Solo quattro ore dopo sono riusciti ad entrare in piazza San Pietro. Nella piazza al momento c'e' abbastanza calma e la gente che comincia a premere con insistenza per entrare, quando finalmente riesce a superare le transenne che circondano tutta la piazza, corre per conquistare una buona posizione da cui poter assistere alla cerimonia. Poco fa, sul lato destro della piazza, guardando la basilica, in prossimita' del colonnato, ci sono stati momenti di confusione perche' i pellegrini insistevano per entrare, stanchi della lunga attesa.
ore 8.20 - MOMENTI DI TENSIONE A VIA DELLA CONCILIAZIONE Momenti di tensione in via della Conciliazione per la massa di persone che preme per entrare sul sagrato di piazza San Pietro. La folla di fedeli che spinge per entrare alla destra della piazza ha obbligato le forze dell'ordine ad aprire tutti gli ingressi e ha costretto decine di volontari della Protezione Civile a rinforzare con una catena umana le transenne, per evitare che cadessero in terra trascinando con se' i fedeli. A rinforzo dell'ordine pubblico e' intervenuta anche una nutrita pattuglia di militari della Guardia di Finanza. Al momento l'ingresso dei pellegrini e' tenuto sotto controllo dalle forze dell'ordine.
ore 8.18 - I MILLE COLORI DI PIAZZA SAN PIETRO Mille colori, bandiere da ogni parte del mondo, persino quella, vicina all'obelisco, di un gruppo di pellegrini provenienti dall'altro capo del mondo: da Samoa. A poco meno di due ore dall'inizio dei funerali piazza San Pietro si e' quasi riempita di gente. Molti pellegrini hanno trascorso la notte vicino al colonnato del Bernini, soprattutto dal lato di via Paolo VI. E sono stati i primi a transitare da questo varco quando la polizia ha aperto le transenne. I posti piu' ''gettonati'' sono quelli vicini al maxi-schermo che sta proiettando da ore le immagini di Papa Wojtyla che benedice con la pastorale nell'altra mano. ''Sono venuto da Wadowice e sono qui da ieri sera. Ho dormito sotto il colonnato - dice un giovane polacco - e non sarei mancato per nulla al mondo''. In piazza sono tantissimi i giovani, molti con il rosario al collo.
ore 8.18 - PIAZZA RISORGIMENTO E' GREMITA DI PELLEGRINI Alla spicciolata, i pellegrini vengono fatti entrare da via di Porta Angelica, varco principale dal lato di Piazza Risorgimento, dove convergono i fedeli che arrivano dalla zona di Ottaviano. Quello di Porta Angelica e' anche il varco delle personalita'. Piazza Risorgimento e' gia' gremita da oltre un'ora e tranne la zona centrale, dove e' stato allestito un punto di soccorso, ovunque c'e' grande folla. Intorno alle 7 di questa mattina la ressa che si era formata in via Ottaviano ha tentato di varcare le transenne ma e' stata fermata. Le aiuole della piazza sono state trasformate in un improvvisato camping dove, polacchi soprattutto, i fedeli hanno trascorso la notte. Fino a questo momento, da stamani, i sanitari del pronto soccorso hanno medicato una trentina di persone, per disturbi vari, in particolare per il freddo della notte. Via di Porta Angelica e' gia' da oltre un'ora, per circa meta' della sua lunghezza, affollata da fedeli.
ore 8.13 - APERTO VARCO COLONNATO DI DESTRA Il varco che porta al quadrante di destra di piazza San Pietro, tra il colonnato e la fontana, e' stato aperto pochi istanti fa. La folla si e' accalcata sotto le colonne, dopo ore di attesa e dopo essere arrivata anche ad urlare contro le forze dell'ordine, quando ha visto che gli altri varchi della piazza erano gia' stati aperti. Le urla, che fino a pochi minuti fa, erano ormai soprattutto di invettive e di protesta, si sono ora di nuovo trasformate in una continua invocazione del nome del Papa: ''Giovanni Paolo, Giovanni Paolo'', scandiscono all'unisono italiani, polacchi e fedeli di tutte le nazioni.
ore 8.12 - GIA' NUMEROSI I SOCCORSI PER MALORI I sanitari della Croce rossa e del 118 hanno gia' dovuto far fronte a numerosi malori tra la folla in attesa di poter assistere ai funerali di Papa Giovanni Paolo II. Dopo una notte passata in piedi, molte persone, sopraffatte soprattutto dalla stanchezza, non hanno retto a sopportare la ressa dietro le transenne. Mentre quasi tutti i varchi di piazza San Pietro sono gia' aperti, in molti accusano malori, fortunatamente di lieve entita', e vengono portati fuori per essere soccorsi. C'e' anche chi proprio a poche ore dalla fine di una lunghissima attesa ha deciso di rinunciare e infreddolito rimane in prossimita' della piazza, con il volto pallido, avvolto in una coperta cercando di riscaldarsi.
ore 8.11 - IN STAZIONI METRO SUA FOTO UNICO GADGET AMBULANTI Scomparsi orologi, ombrelli, videocassette e dvd. Nelle stazioni della Metropolitana di Roma, il giorno dei funerali di Giovanni Paolo II, l'unico gadget in vendita sono le foto del Pontefice. Centinaia di cartoline, immaginette e quadretti, sistemati ordinatamente su teli distesi per terra, ritraggono il Papa in mille occasioni. Ambulanti di tutte le nazionalita' ne vendono a decine. ''Oggi - dice Nair, indiano - e' il giorno del Papa, in tutti i sensi. Io sono di un'altra religione, ma penso - conclude - che sia stato davvero una figura grandissima''.
8.09 - PRIMI PREPARATIVI PER L'ALTARE DELLA CERIMONIA Da qualche minuto tre suore hanno avviato la preparazione dell'altare dove verra' celebrato il funerale di Giovanni Paolo Ii. Le religiose stanno assicurando che il tessuto che ricopre l'altare venga ben fissato in modo che il vento che si sta alzando non lo scosti. Nel frattempo, continua l'afflusso di pellegrini che stanno cominciando a riempire gia' le parti della piazza piu' vicine alla basilica.
7.58 - COSTANTE FLUSSO DI PERSONE ALLA STAZIONE TERMINI Un flusso costante di persone sta transitando fin dalle primi luci dell'alba presso la stazione Termini. I volontari della Protezione Civile stanno consigliando alle persone che vogliono prendere i convogli della linea A della metropolitana in direzione Ottaviano, una delle fermate piu' vicine a San Pietro, di recarsi presso i maxischermi dislocati nelle vicinanze della stazione. Tutto questo per evitare il congestionamento nella zona intorno alla Basilica. Sono intanto arrivati, davanti al maxischermo collocato a piazza dei Cinquecento, nei pressi della stazione Termini, le prime persone. Si tratta di tre ventenni giunti da Malta martedi' scorso che, dopo aver fatto un fila di dieci ore per rendere omaggio al Santo Padre, hanno scelto il maxischermo di Termini per seguire i funerali.
7.57 - PRIME DELEGAZIONI STRANIERE AL VARCO PORTA PERUGINO Rappresentanti delle prime delegazioni straniere hanno cominciato ad avvicinarsi a piazza San Pietro prima delle 07:00 di stamattina. Tra le prime, auto con le bandiere di Vanuatu, del Cile, della Germania. Il varco loro riservato e' quello della Porta del Perugino, vicino Porta Cavalleggeri. Qui, oltre alle auto delle delegazioni, si sono gia' create file con altre vetture, tutte autorizzate.
7.56 - PER ENTRARE IN PIAZZA RIGOROSE MISURE SICUREZZA Son rigorosissime le misure di sicurezza per i pellegrini che, in massa, attendono di entrare in piazza San Pietro per assistere ai funerali di Papa Giovanni Paolo II. Ai vari ingressi lungo il colonnato del Bernini, i fedeli vengono controllati accuratamente dagli uomini delle forze dell'ordine. Zaini, borse e marsupi vengono fatti aprire e passati sotto il metal detector. Controlli, questi, ai quali non si sottraggono neppure i vescovi. Per questo motivo, l'afflusso in piazza San Pietro procede lentamente e da parte delle centinaia di migliaia di fedeli accalcati dietro le transenne su via della Conciliazione, comincia a levarsi qualche protesta. Battiti di mani e fischi si susseguono, a tratti, da parte di chi, dopo lunghe ore di attesa non vede l'ora di prendere posto in piazza.
7.55 - DALLA FOLLA URLA VERSO I VARCHI, 'APRITE, APRITE' ''Aprite, aprite'': a piu' riprese la folla rimasta ancora al di qua delle transenne, urla verso le forze dell'ordine che presidiano i varchi di piazza San Pietro. Mentre gran parte dei quadranti riservati al pubblico sono gia' affollati, quello di destra guardando la basilica, a ridosso del colonnato, resta ancora vuoto. Alla vista dei piu' fortunati di loro, quelli rimasti ancora in attesa cominciano a premere sempre di piu' contro le transenne e in molti gridano anche, dopo una notte di attesa, ''buffoni, buffoni'', temendo che il loro sacrificio sia stato vano. In realta' non dovrebbero rischiare di dover restare fuori. E' stato infatti deciso un ingresso scaglionato sulla piazza e tra pochi minuti anche quest'ultimo varco dovrebbe essere finalmente aperto.
7.47 - CORSO VITTORIO DIVENTA CORRIDOIO PER LE AUTORITA' Corso Vittorio Emanuele II, la lunga via che immette all'omonimo Ponte e a via della Conciliazione, e' stato trasformato in un corridoio per i capi di stato e di governo che stamattina parteciperanno al funerale di Giovanni Paolo II. In una Roma deserta la via, chiusa al traffico privato, e' tutto uno sfrecciare di auto blu e con i lampeggianti, mentre centinaia di agenti e militari delle forze dell'ordine sono allineati lungo i marciapiedi. Decine anche i pellegrini italiani, ma soprattutto stranieri, che sciamano in direzione del Vaticano, in un'atmosfera quasi festosa.
7.46 - FOLLA DA VIA CONCILIAZIONE CHIEDE INGRESSO IN PIAZZA La folla che per tutta la notte ha bivaccato in via della Conciliazione e che e' entrata nel primo emiciclo esterno di piazza San Pietro al grido di 'aprite, aprite, aprite', sta chiedendo a gran voce di poter entrare sul sagrato di San Pietro, mentre prosegue l'ingresso da parte dei fedeli che si trovano a Borgo a Santo Spirito.
7.43 - APERTI VARCHI QUADRANTE DESTRO PIAZZA SAN PIETRO Pochi istanti fa le forze della sicurezza hanno aperto i varchi del quadrante destro, per chi guarda verso la Basilica, di Piazza San Pietro. Migliaia di fedeli stanno gia' riempiendo ogni spazio disponibile tra la fontana e il grande obelisco che si trova al centro della piazza. Nel frattempo, altre migliaia di persone sono accalcate a ridosso delle transenne in attesa dell'apertura del varco che porta alla grande area transennata a ridosso del colonnato di destra della piazza. Anche qui spicca la presenza di fedeli polacchi, assolutamente i piu' numerosi in attesa di poter partecipare ai funerali di Papa Giovanni Paolo II.
7.39 - METAL DETECTOR ANCHE PER I VESCOVI Per accedere al sagrato di Piazza San Pietro ci sono rigorose e imponenti misure di sicurezza. Nessuno puo' sfuggire al passaggio dei metal detector usati dagli addetti alla sicurezza. Neanche tre vescovi celebranti, entrati sul sagrato dall'ingresso di destra.
7.36 - OLTRE 6 MILA PELLEGRINI A TOR VERGATA Oltre 6 mila pellegrini di varia nazionalita' sono gia' pronti a Tor Vergata ad assistere sui maxischermi ai funerali di Giovanni Paolo II. Lo riferisce il centro operativo comunale e la Protezione Civile. Nelle altre zone della citta' dove sono stati installati i 29 maxischermi, non segnalati, al momento, movimenti apprezzabili di fedeli. L'unica zona dove si assiste ad un intenso viavai e', ovviamente, quella del Vaticano. Le nove telecamere installate dal Comune di Roma nella zona segnalano turisti in arrivo dalla parte di Porta Sant'Anna, uno degli accessi. Situazione tranquilla, invece, nella zona dei Musei Vaticani e in via del Mascherino dove fino a ieri si snodava la fila di fedeli che volevano vedere il Papa.
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