Comunicato Stampa n. 287 del 25 aprile 2005
La celebrazione del 25 Aprile nel segno della pace Partecipazione commossa al ricordo della Liberazione nazionale nel sessantesimo anniversario celebrato oggi a Capo d’Orlando. «Noi ricordiamo quel giorno con grande gioia perché ha segnato la fine di una tragedia, del dolore, della guerra», ha ricordato padre Giuseppe Destro nel corso della santa messa celebrata nella Chiesa Cristo Re. Un ricordo che serve ad onorare il sacrificio di chi è caduto, «senza guardare alla sua provenienza o ai motivi ideologici che lo hanno portato al sacrificio». Un ricordo - ha sottolineato ancora padre Destro - «che ci fa comprendere il valore e l’importanza della pace». Una pace «non sempre ben compresa e a volte snaturata con l’uso delle armi». Ma non soltanto il sacrificio di chi è caduto ieri, va infatti ricordato anche il sacrificio di chi è caduto oggi e di chi opera ancora per il mantenimento della pace, della sicurezza e della serenità di tutti. A tutti, ha concluso padre Destro, deve andare il nostro ringraziamento. Con in testa il sindaco Massimo Carrello, il vicesindaco Salvatore Mantineo, il presidente del Consiglio comunale, Filippo Lanza, e una rappresentanza di assessori e consiglieri, il corteo - accompagnato dalla Banda musicale “Città di Capo d’Orlando” - ha raggiunto la Chiesa Cristo Re attraverso l’isola pedonale e, dopo la santa messa, il Monumento ai Caduti di piazza Merendino. Hanno preso parte alla commemorazione i rappresentanti dell’Unuci (Unione nazionale ufficiali in congedo), guidati dal tenente Cono Benedetto, le rappresentanze di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale e dell’Associazione Carabinieri in congedo. Dopo aver deposto una corona d’alloro al Monumento ai Caduti, il sindaco Carrello ha sottolineato l’importanza del 25 Aprile, come giorno in cui l’Italia è stata liberata «da un regime che portava sofferenza», una liberazione dovuta al «sacrificio di tanti» e il cui valore deve essere oggi recuperato da molti. Il sindaco ha parlato inoltre dell’importantissimo valore della carta costituzionale che «non va cambiata così spesso», anzi - ha precisato Carrello, invitando tutti i cittadini a difendere la Costituzione - si dovrebbe ricercare in essa lo spirito del 1946. Oltre ad un sentito grazie alle forze armate e dell’ordine per il lavoro quotidiano svolto, il sindaco Carrello ha voluto ricordare, infine, la figura di Papa Giovanni Paolo II, «che tanto ha fatto per smussare gli angoli, per portare la pace», e del suo successore, Papa Benedetto XVI, atteso «da una missione importante, nel segno della continuità, che è poi la continuità della Chiesa i cui valori sono per noi fondamentali».
Ufficio Stampa
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