Appello benedetto xvi liberazione ostaggio afghanista
CITTA' DEL VATICANO, 5 GIU. 2005 (VIS). All'Angelus di oggi, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, celebrate venerdì e sabato scorso. Il Papa ha fatto anche riferimento alla crisi interna della Bolivia dove la Chiesa si adopera per risolvere le tensioni ed ha lanciato un appello per la liberazione della cooperatrice italiana Clementina Cantoni, sequestrata in Afghanistan circa tre settimane fa.
Ricordando la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, il 3 giugno scorso, il Santo Padre ha detto che quel giorno: "è stata anche la Giornata Mondiale per la santificazione dei sacerdoti, occasione propizia per pregare affinché i presbiteri nulla antepongano all'amore di Cristo. Profondamente devoto al cuore di Cristo fu il Beato Giovanni Battista Scalabrini Vescovo, patrono dei migranti" che "fondò i Missionari e le Missionarie di San Carlo Borromeo, detti 'Scalabriniani', per l'annuncio del Vangelo tra gli emigranti italiani".
"Il cuore che più d'ogni altro rassomiglia a quello di Cristo" - ha proseguito il Pontefice - "è senza dubbio il cuore di Maria, sua Madre Immacolata, e proprio per questo la liturgia li addita insieme alla nostra venerazione. Rispondendo all'invito rivolto dalla Vergine a Fatima, affidiamo al suo Cuore Immacolato, che ieri abbiamo particolarmente contemplato, il mondo intero, perché sperimenti l'amore misericordioso di Dio e conosca la vera pace".
Dopo la recita dell'Angelus con le migliaia di pellegrini presenti in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha detto: "Varie regioni del mondo sperimentano, nell'ora presente, tensioni sociali e politiche, che rischiano in alcuni casi di sfociare in gravi conflitti. In questo momento, il mio pensiero va particolarmente alla Bolivia e alla preoccupante situazione che vi si sta vivendo. Mentre vi invito a pregare per quella cara popolazione, affido alla Madonna la mia speranza e il mio appello affinché prevalgano in tutti la ricerca del bene comune, il senso di responsabilità e la disponibilità al dialogo aperto e leale".
"Volgendo ora il pensiero ad un altro teatro di tensioni e di scontri" - ha detto ancora Papa Benedetto XVI - "unisco la mia voce a quella del Presidente della Repubblica Italiana, del Presidente dell'Afghanistan e dei popoli italiano ed afgano per chiedere la liberazione della volontaria italiana Clementina Cantoni. La dolorosa esperienza che questa nostra sorella sta vivendo sia di stimolo a ricercare con ogni mezzo la pacifica e fraterna intesa tra gli individui e le nazioni".
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