Consiglio comunale, la posizione politica dei consiglieri
Confronto duro, serrato, con accuse pesanti lanciate all’indirizzo dell’Amministrazione comunale. E con la ventilata minaccia, da più fronti, della firma in calce alla mozione di sfiducia già dopo l’estate, quando sarà il momento «di chiedere il conto». Tre ore di confronto per dire al sindaco Massimo Carrello che la «squadra va cambiata», che «la maggioranza va allargata», che «questo modo di amministrare non va bene». Il consigliere Aldo Sergio Leggio, a nome della neo Federazione dei gruppi di opposizione, dopo aver parlato delle presunte mancanze dell’Amministrazione (riconoscendo tuttavia l’impegno profuso dal sindaco Carrello per il paese) rivolto al primo cittadino ha annunciato: «Noi non le riconosciamo la legittimità politica a fare proposte e scelte per il paese, e preannuncio che bocceremo qualsiasi proposta lei porterà in aula». Annalisa Germanà ha parlato di fallimento dei punti programmatici e di un «paese in stallo totale», invitando tutti «a rimettere il mandato o a cambiare con i fatti». Appassionato l’intervento del consigliere Fernando Biscuso, che ha ribadito la fedeltà al progetto politico Carrello, denunciando però che sono venute meno le condizioni per attuarlo ed ha invitato il sindaco a «non essere prigioniero di nessuno». Biscuso ha inoltre invitato il sindaco a risolvere i problemi politici e personali che si sono creati all’interno del Consiglio, suggerendo al primo cittadino di nominare in Giunta sette professionisti di Capo d’Orlando per otto-dieci mesi «per far decantare la situazione». «Fai mille sforzi per Capo d’Orlando - ha aggiunto Biscuso rivolto al sindaco - ma così non riuscirai a risolvere i problemi della città. Fai un programma di quattro punti importanti, tutti e 20 ti collaboreremo». Calogero Amadore ha parlato di una «situazione più ingarbugliata rispetto ad un anno fa», ed ha aggiunto: «Noi non passiamo all’opposizione, ma non siamo d’accordo con questo modo di amministrare: lei deve cambiare la squadra». Il capogruppo dell’Unione di Centro ha poi attribuito alla «mancanza di serenità in Giunta» la lentezza dei lavori del Consiglio comunale, ribadendo l’invito al sindaco Carrello a «dare un governo stabile a Capo d’Orlando». «Non sono disponibile a farmi cuocere a fuoco lento - ha concluso Amadore - o si cambia o se non ci saranno novità mi dimetterò da consigliere comunale». In difesa dell’Amministrazione sono intervenuti Aurelio Mirabelli, che ha accusato il Consiglio di aver fatto «una pessima figura», ha parlato di «finanziamenti non solo sulla carta» e di «punti realizzati o in corso di realizzazione», ed ha concluso, riferendosi ai consiglieri che hanno cambiato casacca, «Capo d’Orlando non merita di essere amministrato da queste persone»; Rosario Abate, che ha suggerito l’apertura di un tavolo di trattative aperto a personalità esterne, garanti di un nuovo accordo politico, riconoscendo, tuttavia, che in seguito alla dichiarazione di assoluta indisponibilità dei consiglieri di opposizione, «il cerchio si restringe alla maggioranza uscita dal voto»; Dario Lipari, che ha ribadito «fiducia nelle scelte del sindaco», sostenendo di non credere «che in questi due anni non sia stato fatto niente». Teresa Restifo Trifilò ha invece auspicato che la sua proposta di mozione di sfiducia raccolga le firme necessarie per approdare all’esame dell’aula; Renato Oteri, ribadendo che Capo d’Orlando non può essere amministrata soltanto da sette persone, ha sostenuto che i «passi indietro» che sarebbero stati fatti dal paese non sono imputabili soltanto al sindaco, «ma anche alla politica, a tutti noi». Minacciosa la conclusione: «O si cambia, o questi consiglieri a fine estate firmeranno per ridare la possibilità di scelta al paese». Salvatore Letizia ha sottolineato al sindaco che «la Giunta che ha ripresentato è stata sonoramente bocciata da questo Consiglio», ed ha ribadito l’opposizione per sempre a Carrello. «A settembre chiederemo il conto», ha aggiunto Letizia, invitando però i consiglieri a «permettere a questo sindaco di amministrare, altrimenti si va a casa». Duro anche Salvatore Bongiorno: «Viene difficile non collocarsi all’opposizione». Ma il consigliere dell’Unione di Centro ha anche ribadito il legame con il progetto politico di Carrello ed ha lanciato una scialuppa di salvataggio anche agli assessori: «Non è che ci siano persone sbagliate, ma forse non sono giuste per questo momento».
Ufficio Stampa
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